giovedì 30 giugno 2011

GUARDARE NEL BUIO

Sono rimasto al balcone al buio fissando un puntino luminoso, una stella piccola piccola, era una sera poco stellata, ma in città non si può pretendere di vedere molto.
Fissavo e a poco a poco, a fianco ne é comparsa una seconda, molto più fioca, un baluginio intermittente, una luce che si stabilizzava solo osservando con decisione, senza staccare gli occhi.
Girando lo sguardo occorreva riposizionarsi, rifissare parecchi secondi per ottenere la visione della stellina.
In quel momento ho pensato che é così anche per noi.
Per vedere qualcosa di noi o degli altri, che solitamente non vediamo, che ci sfugge al primo sguardo, dobbiamo fissare, non distrarci, insistere, solo in quel modo possiamo vedere nel buio

domenica 26 giugno 2011

INAUDITO ATTO DI PREVARICAZIONE

Domenica, al bar Giulia ci siamo tutti.
Come al solito mi sveglio verso le 7, la moglie dorme, bene, lasciamola dormire.
Al momento di uscire le dico che vado, bofonchia qualcosa, non so se ha capito ma comunque il mio dovere é stato fatto.
A scanso scrupoli di coscienza le porterò un tortello, a lei piace e mi si sgrava la coscienza.

Sono il primo ad arrivare,, sono le 7.15, ho acquistato la Gazzetta di Modena e Repubblica, ben sapendo che altri porteranno il Corriere della Sera, il Fatto quotidiano, La Stampa.
Oggi poi si rivela giorno di approfondimento perché compare anche Il Riformista, roba strana che non legge quasi nessuno e quindi ci si sente al di sopra del volgo.
La barista mi prepara il solito decaffeinato lunghissimo e scelgo con cura la brioche della domenica, particolarmente lussuriosa, quella della festa.
Il decaffeinato serve per avere la scusa di prendere più tardi un caffé normale.
A pagare davanti a me un tipo mai visto, grezzotto, imbranato, ci mette un sacco di tempo per trovare i soldi nel portafoglio.
Quei tipi che cercano a lungo la moneta spicciola che poi non hanno.
Tipi da domenica sbracata, sandali, pantaloni corti banali, maglietta ancora più ordinaria, collanona al collo.
Pazienza, aspetto, l'umanoide ha ordinato tre cappuccini con molta schiuma e tre pezzi di gnocco fritto farciti al prosciutto.
Pessimo abbinamento, latte caldo col prosciutto, mah!!
Fin quì affari suoi, magari legge anche Tuttosport e basta....nella curva di Gauss c'é anche chi si posiziona indietro.
Pago, faccio per uscire all'aperto, in estate la mattina si gode il fresco e che ti vedo ??
Orrore !!!! i tre hanno occupato il nostro solito tavolo, il tavolo che ci spetta da sempre, che tutti gli altri avventori dabbene rispettano, assurdo, inaudito.
E poi mangiano scompostamente, sbriciolano, hanno le labbra sporche di schiuma, che orrore !!
Uno legge davvero il giornale sportivo in silenzio, gli altri due non parlano, mancanza assoluta di dialogo laddove il dialogo impera.
Arrivano gli amici,e da gente civile, rispettosa, storcono il naso ma siamo dei democratici e quindi andiamo in un altro tavolo, un pò straniti da questo cambio inaudito.
A fatica si inizia lo spoglio stampa, il dibattito prende corpo, i toni sono di alta politica, gli approfondimenti interessanti.
I due, quelli che stavano in silenzio cominciano ad ascoltare questi astrusi argomenti mentre quello del giornale sportivo sta sempre a testa bassa.
Dopo poco se ne vanno con gioia dei piccioni che trovano molte briciole.
Noi ormai siamo su un altro tavolo e dimostrando grande spirito di adattamento, capacità di superare gli imprevisti, spirito di corpo, continuiamo.
Lo sport però non si dibatte, ci fermiamo a cultura e spettacoli. Noi sì che.....

sabato 25 giugno 2011

LA VA ACSE'

Ragaz incò a iò vest tant ed chi sit, tant ed chi blog ca sun armès ed stoc. Chi screv dal poesii, chi del foto, ona piò bela che cletra, chi adiritura al màt del dani nudi, da fèr invèdia a i pover cristian come me. An parlam pò dal rizeti, per tòt i gost. Me ché, incò ang ho menga idee, a sun sol cunteint che quelc anima bouna la continua a lezer. Me a soun sol boun ed scriver quelc caiunèda quand am capita. Purtè pazinzia, sa posia direv. Buona dmanga a tòt

venerdì 24 giugno 2011

DEPRESSIONE E DINTORNI

Difficile non incontrarne anche se lo stato depressivo é come la febbre, va da 37 a 41.
Qualche riflessione in considerazione della fatica che loro fanno e chi cerca di aiutarli fa, anche quando teoricamente disponiamo di mezzi e conoscenze.
Prima cosa da dire: é perfettamente inutile dire a una persona depressa "stai allegro, la vita é bella" oppure cose del tipo "guarda che bella famiglia che hai" ecc ecc.
Tre cose occorre ricordare.
LA FERITA E LA VELNERABILITA' NARCISISTICA.
Tutti abbiamo la nostra fetta di narcisismo e velnerabilità significa la reazione che si manifesta con un calo di autiostima di fronte a delusioni, rimproveri, perdite.
E' lecito pensare che i rifiuti della prima infanzia abbiano lasciato un segno anche se non lo ricordiamo, a nche se i genitori non se ne sono resi conto.
Il clima in qualche modo ha suggerito al bambino/a che non andavano bene , qualcosa nel comportamento dei genitori ha lasciato intendere che sbagliavano, magari non sapendo dove ma sbagliavano.
Molto gioca anche il senso di abbandono, di rifiuto, di carenza di aiuto (difficlimente un genitore lo ammetterà)
Sarà un lungo lavoro far emergere e ammettere questa condizione giacché il genitore é bravo e buono per dogma di fede.

RABBIA
Solitamente vissuta con toni conflittuali giacché solitamente si insegna che la rabbia é disdi cevole, non sta bene. non si é dei bravi bambini, quindi la rabbia si nega, si mette nel cassetto di sotto.
La rabbia é aggressiva e quindi ingen

martedì 21 giugno 2011

Parlare al maschile parlare al femminile

Questo é un remake - ho voglia di riproporlo perché nel frattempo ho incontrato tanta gente che ha bisogno di ricordarlo, semmai lo sapeva.


Riporto dalla rivista 3D edita da Ancora um pezzo che mi ha colpito per sintesi e autenticità
Si tratta di una rivista 3dimensioni, Psicologia Spiritualità Formazione, appartenente al mondo cattolico, rivista di nicchia ove scrivono religiosi in larga misura e laici, tutti formatori, psicologi.
Rivista quadrimestrale, a mio parere molto coraggiosa e interessante

Gli uomini tendono ad esprimere informazioni, le donne esprimono sentimenti.
Pere esprimere i loro sentimenti le donne di solito utilizzano superlativi, metafore o generalizzazioni che gli uomini erroneamente interpretano come informazioni.
E così, quando lei esprime delle lamentele lui recepisce dei rimproveri.
Le donne dicono " non mi sento ascoltata!".
Gli uyomini recepiscono "mi sta accusndo" e si sentono ingiustamente rimproverati poiché sono convinti di averle ascoltate.
L'esatta traduzione é "quando mi ascolti vorrei anche sentire che sai cogliere i miei veri sentimewnti e ne sei interessato"
Una delle maggiori difficoltà degli uomini sta nel capire e aiutare una donna che parla dei propri stati d'animo (per lui lei sta divagando).
Per la donna, l'ostacolo maggiore sta nel capi e aiutare un uomo che trasmette solo informazioni (il silenzio sui sentimewnti per lei é fonte di equivoci).
La donna cerca condivisione, l'uomo soluzioni.
Quando una donna parla con uomo cerca intimità e vorrebbe che anche lui si lasciasse coinvolgere nella vicinanza. Le piace esternare le sue preoccupazioni all'uomo che ama.
Non vuole soluzioni pratiche a ciò che letteralmente dice. Lui, invece, é attento alle cose che si stanno dicendo e cerca soluzioni pratiche.
Quando un uomo é in silenzio a volte sta dicendo "ancora non so cosa dire, ma ci sto pensando".
Invece per la donna vuol dire "non gli interesso più? quello che avrebbe da dire é troppo doloroso? Il lavoro (lo sport) é più importante di me? "
E incomincia martellare "che cosa c'é? che cosa hai? " il silenzio rende la donna insicura soprattutto quando lui si zittisce di colpo.
Quando un uomo risponde in modo abbrevistao significa che desidera un pò di spazio personale o che lo irritano le conversazioni unilaterali (quelle di chi esterna senza attesa di replica).
Insegnare ad un uomo ad ascoltare una donna é più efficace che insistere perché lui sia apra e dica quello che ha.
Quando avrà provato piacere ad ascoltare parlerà.
Per una donna é più facile aprirsi e mostrare le proprie debolezze che aiutare l'uomo a fare altrettanto.
Quando c'é qualcosa che non va, a coglierlo per primo é l'intuito femminile.
L'uomo arriva dopo, ma sa ridimensionare ciò che la donna ingigantisce.
Negli screzi, né per l'uomo né per la donna viene spontaneo comunicare senza rimproverare.

domenica 19 giugno 2011

ROSSA E' LA TENTAZIONE

Oggi doveva essere una domenica piacevole, di riposo, calma, con un invito ad una buona grigliata.
Semplice peccato di gola, invece appena mi sono seduto non ho potuto non vederla, non ho potuto staccare lo sguardo.
Ho sentito subito che la domenica sarebbe andata diversamente, la provocazione non poteva essere ignorata, lei era là, ferma, tranquilla con quella chioma rossa, gli occhi verdi, a pochi passi da me.
Nelle orecchie la voce di mia moglie "non farlo più... lo hai fatto lo scorso anno, questo anno no, ti prego, no"
Mi sono concentrato sulle costine e la salsiccia, ma il suo pensiero, di lei dietro di me pesava come un macigno.
Lei non diceva nulla, sentivo che si muoveva leggermente, quasi un fruscio, ed io fermo, con qualche bicchiere di vino.
Sarà stato il vino, i freni inibitori si sa che si abbassano, ho tentato di resistere con il caffè, ma ormai il mio pensiero era fisso a lei, le chiome rosse, gli occhi verdi.
E poi chi era vicino a me mi sussurra " se non la prendi tu non sarà di nessuno, ormai é matura"
L'ho raggiunta, mi ci sono immerso, ho allungato le mani sin dove ho potuto, non mi sono risparmiato, così come ero, in canotta, un pò sudato, chissenefrega, quando ci vuole ci vuole.
Lei non ha opposto resistenza, sembrava grata di questo mio lavoro, anzi mi avvolgeva, lasciava il suo profumo tra le dita, dita sempre più umide, sempre più con un dolce sapore.
E' durata quasi due ore, senza sosta, con impeto, e alla fine quando mi sono fermato avevo riempito tre cassette di amareme, circa 50 chili, rosse, mature.
Qualcuno ha detto "però..... la pianta ha cambiato colore!! "
Ne ho portato a casa una abbondante cassa, e quì inizia il lavoro duro.
Ogni unione dopo l'impeto iniziale sconta la durezza e la pazienza quotidiana.
Snocciolare una ventina di chili di amarene non é roba semplice, una per una.
Dopo l'eros la routine domestica, inoltre a seguire ci si deve lavorare attorno per tre giorni prima di invasare, però ne vale la pena, il risultato é in genere ottimo.

Talvolta é necessario dare spazio all'eros

sabato 18 giugno 2011

TUTTI AL CINEMA !!! prima parte

Per gli appassionati di cinema oggi voglio dedicare alcune recensioni

UN MILITARE E MEZZO
con Aldo Fabrizi, Renato Rascel, Virna Lisi.
Nicola Carletti che da bambino é stato portato in America ritorna in Italia con la moglie e due figlioli ma poiché non ha edempiuto agli obblighi militari é costretto a raggiungere un centro di addestramento. Ma la vita di caserma é piena di amarezze, mentre é sottoposto a un terribile maresciallo, Rascel (Carletti) si vede complicare le cose dala figlia del maresciallo che si innamora del figlio di Carletti provocondo scene di gelosia. Essa per provocare si fa corteggiare da un industriale americano incontrato per caso. I due finiranno per innamorarsi sul serio in mezzo a difficoltà di ogni genere. Carletti riesce a ottenere il sospirato congedo e diventerà amico del maresciallo.

CRITICA
Il film si giova di una semplice ma efficace comicità di due attori che sembrano completarsi a vicenda. I bozzetti di vita militare sono di maniera e alquanto convenzionali appaiono le scene sentimentali; cionondimeno il film, pieno di trovate, riesce nel suo intento, gradevole e divertente

GIUDIZIO MORALE
E' degna di nota nel film la sua pulizia morale; le vicende sentimentali sono presentate con discrezione, mentre le macchiette dei comici, che formano la parte più interessante del lavoro non pongono problemi morali.
LA VISIONE E' AMMESSA PER TUTTI

I PIACERI DELLO SCAPOLO
Interpreti: Mario Carotenuto, Sylvia Coscina
Tutto il film é impostato su una serie di equivoci e di vari tentativi di due scapoli maturi che hanno affittato un appartamento per le loro avventure sentimentali

CRITICA
Si Tratta di un film comico dalla sceneggiatura inconcludente che presenta situazioni e tipi già sfruttati in altri film.
Il lavoro che ha l'andamento tipico delle "pochade" a base di equivoci e di situazioni imbarazzanti non merita considerazione

GIUDIZIO MORALE
Il film comprende una serie di situazioni che, per quanto siano presentate in chiave farsesca, riescono del tutto inaccettabili per la volgarità del dialogo e la scabrosità delle scene
LA VISIONE E' DA ESCLUDERE PER OGNI GENERE DI PUBBLICO

SIGNORI SI NASCE
Interpreti: Totò, Peppino de Filippo, Delia Scala
Soggetto: Pio ed Ottone, benché fratelli sono profondamente diversi, per carattere, tendenze, sistema di vita. Pio ha la fama di assiduo lavoratore a capo di una sartoria ecclesiale, Ottone ha sperperato conducendo una vita da gaudente. Ottone si reca da Pio e gli chiede un prestito, Pio non gli crede e lo trova la sera stessa in compagnia di una giovane attrice ma gli da da intendere che sia sua figlia frutto di un amore infelice e Pio commosso accoglie la giovane. Sorgono però numerosi equivoci e alla fine Pio scoprirà l'imbroglio ma sarà ugualmente indotto a sovvenzionare l'operetta che aprirà la via al successo dell'attricetta.

CRITICA. Il film presenta molti luoghi comuni, é diretto con faciloneria I due protagonisti ricorrono anche quì al loro repertorio comico

GIUDIZIO MORALE: Il lavoro presenta con insistente compiacenza argomenti religiosi che servono soltanto a creare volgari equivoci e inaccettabili doppi sensi. Si aggiungano situazioni scabrose e abbigliamenti indecenti.
LA VISIONE DEL FILM E' DA ESCLUDERE




CENTRO CATTOLICO CINEMATOGRAFICO - SEGNALAZIONI CINEMATOGRAFICHE 1960

O TEMPORA O MORES !!!!!!

mercoledì 15 giugno 2011

SI PUO' ANCHE FARE SENZA

Cronaca di banale vita domestica

Decisione storica, presa circa tre mesi fa " cambiamo le tubature di casa !!"
Come dovrebbe essere noto la maggioranza delle nostre decisioni vengono prese su una base emotiva anche quando le ammantiamo di oggettività del tipo " i tubi hanno 35 anni, l'acqua calcarea di Modena..."
Poi c'é il gioco delle parti nella coppia.
Lei dice " Mah! con tutta la polvere che ci verrà...mesi di polvere, tutto ribaltato, sei sicuro di volerlo fare ?? "
Lui prende decisamente le redini della situazione come si conviene al ruolo maschile classicamente inteso e rompendo gli indugi sentenzia " Si va, contattiamo gli artigiani e via"
Lei che può così scaricare su di lui, annuncia a tutti, amici e parenti che la cosa si farà perché "lui ha deciso così ma se fosse per me.." e intanto gode come un riccio, non si sa perché avrà finalmente pavimenti nuovi (in fondo chissenefrega dei tubi che non si vedono)o perché per almeno due mesi potrà vestirsi da Cenerentola che raccoglie la polvere e lava le pentole.
A seguire si impone la scelta delle mattonelle per pavimenti e rivestimento giacché in giro ce ne sono tante da perdersi.
Ma i patti sono chiari, quelle di cucina le sceglie lei, quelle dei bagni sono suddivise tra i due attori, ognuno sceglie quelle del "suo" bagno, visto che per fortuna i bagni sono due.
E quì si pone il problema del POTERE !!!! lui può scegliere quello che vuole senza che lei interferisca violando i patti ???
L'amore coniugale viene messo a dura prova, poi la saggezza, la comprensione dell'altro, le 53421 pagine di psicologia lette al riguardo della coppia, il ricordo di ciò che si dice alle coppie viste in consulenza...ha finalmente la meglio.
La cucina é ok, i bagni meravigliosi con rivestimenti che é difficile descrivere anche per non essere tacciato di narcisismo piastrellifero.
Quasi quasi mi trasferisco a vivere nel MIO bagno, coloratissimo, un quadro di arte moderna con richiami antichi e piastrelle di Caltagirone.
Quasi quasi scrivo una piccola spiegazione tipo museo da distribuire agli amici quando lo vedranno.
In ogni caso distribuirò agli amici, alla prima visita, una bottiglietta di acqua minerale, come quando si fa la visita per la flussometria.
Nel giro di 15 minuti chiederanno sicuramente di andare in bagno, e allora...!!!.

Nel frattempo si spostano e vuotano mobili perché va da sé che poi si pittura e si levigano i pavimenti.

Si scopre così un servizio di piatti per 36 dico 36 persone lasciato in eredità dalla madre e da me completamente dimenticato.
Servizio che si aggiunge a quello bello regalato al matrimonio, che si aggiunge a quello bello altro della madre, che si aggiunge a quello usato tutti i giorni o meglio che si dovrebbe usare tutti i giorni, perché in realtà si usano sempre quei 4 piatti ordinari.
I servizi belli, che darebbero da mangiare a circa 60 persone restano nei cassetti.
Futura eredità per una figliolanza che ne ha già altri 24 almeno.
Si può fare senza???

Poi la TV, staccata due mesi addietro, a inizi lavori, e rimasta coperta in un angolo.
Non se ne sente la mancanza, l'informazione é assai più assicurata da giornali , di carta o via internet.
Si può fare senza ???

Però la moglie é felice, si può mangiare sul pavimento volendo.
Si può fare senza ???

Ragazze non scatenatevi, please.

lunedì 13 giugno 2011

CINQUANTASEIVIRGOLADUEPERCENTO

Cribbio!
Perbacco
Accidempoli
Oibò
Ma va!
Caspita
Ma guarda un pò
Chi lo avrebbe detto
Io però....
Lo avevo detto...
Chi lo avrebbe mai detto...
Se lo avessi saputo...
Certo però che...
mizziga
Belin
In ogni caso...
Tuttavia...
E ora ??
Mah!!!
cribbio questi blogger !!!!!!

domenica 12 giugno 2011

FATTO !!!!

Sabato - Serata calma, tempo piovoso, ottimo per stare a casa, nulla da fare, da vero gatto sul divano.
Nulla da vedere in TV, come sempre, poi la TV mi stanca, dopo pochi minuti spengo e faccio altro.
Ore 21,45 a letto a leggere, luce spenta presto, in forma per domani.
Domenica mattina, ore 6,30 sveglia con canto dei merli, pronti per il mitico bar Giulia.
Il mio amico é già presente, appuntamento alle 7,15, spoglio stampa, commenti senza distrazioni, a quell'ora c'é poca gente, mancano le signore delle 8,20 dei giorni feriali, quelle che parcheggiano i suv sul marciapiede e non si sa cosa fanno nella vita ma si fanno guardare.
Mancano gli impiegati, anzi i funzionari, quelli che alle 8,20 dovrebbero essere in ufficio ma loro possono, sennò che funzionari sarebbero se arrivassero all'orario degli impiegati (ho le prove, ne conosco qualcuno)
Arrivano le 4 signore un pò attempate che fanno una confusione insopportabile, ma tra un poco si andrà anche all'aperto e sarà strategico sedersi lontano daloro.
Restando all'interno ognuno ha il suo tavolo e non si possono cedere le posizioni anche se vicine alle signore casiniste.

C'é anche l'architetto, con lui si parla di viaggi in Francia, ciò mi consente di sognare e di ripercorrere luoghi bellissimi dispiegando una grande cartina stradale.
Giulia é anche questo.

Oggi entrando é d'obbligo salutarsi con un provocatorio e squillante " un caffé e vado a votare !! "

Infatti alle 8,30 ai seggi, c'é gente, parecchia, ma siamo a Modena e Modena non é detto che faccia scuola.

Compunto e disciplinato al seggio, tessera, carta di identità, deposito del telefono per mostrare che non si fanno foto e zac ! crocione belle grosse, che non lascino dubbi.

Tre minuti e tutto é già concluso, resta la lunga attesa.

sabato 11 giugno 2011

GIORGIO GABER - La Libertà

Avrei voluto mettere il video della canzone......accontentiamoci e ricordiamo


La libertà

[parlato]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.

Come un uomo appena nato
che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco
con la gioia di inseguire un’avventura.
Sempre libero e vitale
fa l’amore come fosse un animale
incosciente come un uomo
compiaciuto della propria libertà.

La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

[parlato]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno
di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio
solamente nella sua democrazia.
Che ha il diritto di votare
e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare
ha trovato la sua nuova libertà.

La libertà non è star sopra un albero
non è neanche avere un’opinione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

[parlato]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l’uomo più evoluto
che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura
con la forza incontrastata della scienza
con addosso l’entusiasmo
di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero
sia la sola libertà.

La libertà non è star sopra un albero
non è neanche un gesto o un’invenzione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

mercoledì 8 giugno 2011

martedì 7 giugno 2011

ACQUA PUBBLICA ???

Il cielo (il Cielo?) ha già votato per l'acqua pubblica: sono quattro giorni che piove

Adesso tocca a tutti noi fare la nostra parte...

domenica mattina !!!

Dai 18 anni di età non ho mai mancato una votazione, anche rientrando da lontano o spostando date di viaggetti, non mancherò neppure questa.
Anzi la domenica mattina vado sempre tra i primi.
Sarà perché ho una età che mi fa ricordare quello che dicevano i genitori quando raccontavano degli anni bui, quando non si votava affatto, men che meno le donne.
Sarà perché non credo affatto che il non voto o il voto bianco serva.
Non votare serve solo a far decidere agli altri, chiunque essi siano.
Oggi il clima é più avvelenato ma le elezioni per me cittadino erano una festa.
Qualche volta sono andato a fare lo scrutatore e una volta il segretario non appartenendo a nessun schieramento.
Erano tempi non lontani da Don Camillo e Peppone.
I rappresentanti di lista, PCI, DC e qualche raro socialista si presentavano disciplinati e stavano alla porta dei seggi.
Quelli del PCI, che allora conosceva il territorio palmo a palmo, annotavano i votanti, e la domenica pomeriggio segnalavano quelli dei loro che non si erano ancora presentati al seggio per sollecitarli.
I bravi democristiani, strutturati ma meno, andavano a prendere a casa le vecchiette per accompagnarle al seggio.
All'ora di pranzo arrivavano i messi del PCI con il pasto per i loro rappresentanti, roba da leccarsi i baffi, ho visto lasagne a sfare e altro.
In genere erano pietosi e finivano per offrirne anche agli altri.
I democristiani andavano più a panini senza scialare.
Alle prime elezioni regionali nel 70 ero a soldato e mi mandarono da solo a sorvegliare, ovviamente armato di una sola baionetta senza fucile, una sezione elettorale nella bassa padana.
Quasi non dormii per tre giorni perché ovviamente di giorno si era di servizio e la notte si doveva vegliare, erano gli inizi degli anni di piombo.
Io mi chiedevo cosa avrei fatto se arrivavano i bolscevichi, gli avrei tirato una sedia in testa.
Verso il terzo giorno mandarono un finanziere a darmi man forte e ricordo che mi sdraiai davanti alla tv accesa a tutto volume che lui guardava e dormii per ore.
Però ero l'unico soldatino e tutti mi coccolavano, comunisti e democristiani.
Mi corteggiò persino una giovane rappresentante del Partito ma io fermo nella consegna non mi allontanai mai dal posto di combattimento anche se lei la seconda sera ci provò a distrarmi.
Era roba da essere fucilato per diserzione o per intesa con il nemico.
In fondo era terra veramente da Don Camillo.
Allora credevamo fossero tempi duri, qualcuno se la prendeva con Nenni, o Moro, o Berlinguer, c'erano persino Piccoli e Donat Cattin, e Saragat e invece.......magari li avessimo oggi.

domenica 5 giugno 2011

NORMANDIA

Ricordiamoci così dello sbarco in Normandia, quando questa canzone lo annunciò alla Resistenza


Les sanglots long

Paul VERLAINE
(1844-1896)
( Poèmes saturniens)
Chanson d'automne

Les sanglots longs
Des violons
De l'automne
Blessent mon coeur
D'une langueur
Monotone.

Tout suffocant
Et blême, quand
Sonne l'heure,
Je me souviens
Des jours anciens
Et je pleure

Et je m'en vais
Au vent mauvais
Qui m'emporte
Deçà, delà,
Pareil à la
Feuille morte

sabato 4 giugno 2011

BRESCELLO

Brescello


La ferrovia
annuncia due scelte
semplici
Parma o Mantova
là finisce il mondo





Brescello agosto 2000


dedicato al blog che mi ha fatto ricordare Brescello, Don Camillo e Peppone.
Avevo tanti anni di meno e, in fondo, quasi tutte le illusioni di oggi

GROUNDING

"Il termine grounding deriva dall’inglese, da ground che vuol dire suolo, terreno, per indicare una tecnica che permette di mantenersi ben saldi alle fondamenta dell’individuo." COSì DICE LA BIOENERGETICA DI LOWEN.

Poi c'é il grounding individuale e domestico, estivo in particolare ma da utilizzare alla bisogna.

Quì si impone una confessione, vi faccio notare che chi riceve una confessione é tenuto al segreto.

A casa mia c'é la "stanza dei libri" ove una seria libreria copre due larghe pareti.
Mi piace molto quella stanza, essenziale, pochi fronzoli e solo una cosa antica appesa al muro perché come dicono i monaci seri, meno cose sono sotto la vista di chi medita, meno ci si distrae e ci si concentra su sé stessi e i propri pensieri.

Quando faccio fatica ad addormentarmi, quando la testa é piena, quando ho visto casi che trapassano l'anima, oppure semplicemente l'estate padana con la sua umidità non dà tregua (sacro e profano) allora la notte vado nella stanza dei libri, mi sdraio per terra con un piccolo cuscino e resto così sul tappeto.
Nel tappeto é rappresentato l'albero della vita, e io mi addormento rapidamente sul duro del pavimento, tra il respiro dei libri e l'albero della vita.
Riesco a dormire parecchie ore sino a quando la luce dell'alba filtra e il canto degli uccellini si intensifica.
Non voglio dipingere immagini romantiche, io così passo una notte di ristoro dell'anima, e quella brava donna che ancora resta con me si é abituata e non si sorprende più.
E' come se la madre terra mi riprendesse e io traggo da lei energie buone.

Chi vuole é autorizzato a pensare "roba da matti", ma solo a pensarlo, non a dirlo, ....questo é un segreto.

giovedì 2 giugno 2011

1797 METRI DI TRICOLORE

Oggi 2 giugno 2011 a Modena ero tra i circa 2000 volontari che hanno portato un tricolore di 1797 metri, anno di nascita della bandiera, per le strade della città.
Oltre al guinness dei primati, questa era la cosa meno importante secondo me, interessante é stato vedere la gente.
Ovviamente c'erano un sacco di associazioni nelle divise varie, ma noi single tutti con il cappellino tricolore alla meglio, salutati di quando in quando da chi ci conosceva e guardava il passaggio.
Siepe di persone per le strade, molta allegria, e, cosa che non si coglieva da tempo, la gente cantava spontaneamente l'inno in un clima liberatorio.
Umberto non c'era e non se ne é sentita la mancanza.

mercoledì 1 giugno 2011

CERVELLO DA GALLINA !!!!

Quante volte ho sentito questa frase.
"quello ha proprio un cervello da gallina" si diceva di uno poco intelligente.

Poi ho incontrato le galline.
Esse, come molti animali sono alla nostra mercé e quindi fanno quello che possono, come i ragionieri, i geometri, i periti industriali , i mariti, le mogli, ecc ecc.
Tuttevia a ben vedere......
Le si prendono pulcini, quindi hanno diritto all'accudimento.
Vivono in gruppo con un solo galletto, quindi possono fare sesso quando vogliono loro e spartendosi il galletto possono non essere assillate dal solito maschio.
Ci mostrano come si allevano gruppi di pulcini, anche 5 o 6 alla volta...provateci voi a fare lo stesso !!! quando ne abbiamo uno ci pare già difficile!!
Fanno le uova e in questo modo si rendono utili e noi le teniamo ben care, in fondo utilizzano il pensiero freudiano del donare ciò che esce dal culo (scusate) per fare un regalo alla mamma (che siamo poi noi).
Noi al massimo le rivendiamo a 30 cent cadauna, quindi la parte più difficle e relativamente remunerativa tocca a noi.
Se lasciate libere vanno in giro per la campagna e la carne si rassoda....gratis, mentre noi paghiamo il personal trainer, ovvero caz... nostri per mantenerci in forma a pagamento.
Sanno benissimo come gira il traffico, infatti é assai difficile vedere una gallina investita da una macchina,
Vediamo spappolati ricci, scoiattoli e altro, tutti narcisisti simpatici ma tonti, loro, le stupide no.
In inverno diminuiscono la produzione di uova e la aumentano in primavera estate, ovvero sanno benissimo quando noi siamo spompati.
Ogni tanto finiscono in pentola, ma... se sono di allevamento la carne é flaccida e quindi noi diamo la colpa ai mangimi industriali, se invece sono ruspanti la carne è dura e quindi noi cittadini siamo disabituati e ci lamentiamo pure.
Nel briudo fanno gli "occhi" di grasso instillandoci il senso di colpa.
In ogni caso una fine gloriosa e utile

Nel gruppo il più tonto é il gallo, ma questo é normale, solo i maschi pensano di essere loro a condurre la danza.

Cervello da gallina ?? a volte vien da dire magari !