giovedì 30 dicembre 2010

Nel dubbio

Nel dubbio ricordiamo i vecchi detti "quello che si fa il primo dell'anno si fa per tutto l'anno"
Per quanto mi riguarda anche solo per pochi minuti nella giornata applicherò il motto "habitare secum"

sabato 25 dicembre 2010

E' ANDATA !!!

Bene, anche quest'anno ci siamo riusciti.
Vigilia e Natale, incontri previsti, piatti tipici, fin troppo, come previsto.
Mai una volta che si riesca a servire una insalatina che ci farebbe stare tutti meglio.
E poi va bene così, un tempo si giocava anche a tombola (ho sempre odiato giocare a tombola per più di 15 minuti) sino a sera, tutti un pò frastornati, fino a quando, verso l'ora di cena, la donna di casa cominciava a dire "ci sono gli avanzi da finire..." e tutti gli altri "noooo siamo pieni.."
Poi comunque si mangiava sempre qualcosa.
Nel frattempo i più contestatori disertavano la tombola ed erano usciti un paio d'ore per una passeggiata in grado di aiutare la digestione, ma anche loro rientravano.
Le donne no, non osavano tanto con tutto quanto c'era da rigovernare.
Gli uomini adulti e seri avevano la cravatta slacciata da tempo e a me sembrava sempre assurdo che si mettessero giacca e cravatta da giorno della festa, per poi sentirsi ingabbiati dopo il primo piatto di tortellini.
Una cosa che doveva essere accaduta, sempre, dogmaticamente, era un micro insuccesso in qualcosa da mangiare, il brodo non era perfetto, l'impasto dei tortellini non era venuto proprio come si voleva oppure i tortelli si erano cotti troppo ecc.
Quindi io prima di togliermi il cappotto, appena entrato chiedevo subito "cosa c'é che non va quest'anno ??" e la cosa bella era che la capo cuoca ci cadeva sempre e lamentava qualcosa.
Poi crescendo avevo una scusa ottima, verso le 16 aizzavo mia figlia per andare al cinema e, pur costernato dovevo accompagnarla evitando le mangiate serali.

Eppure un giorno pagheremmo cifre significative per vivere ancora una giornata così.

giovedì 23 dicembre 2010

NATALE

Ormai ci siamo, come ci siete arrivati voi pochi lettori non so, ma vi immagino di corsa, e magari neppure per la compulsione del regalo, semplicemente perché si va di corsa comunque.
E si arriva a Natale un pò in "testa coda" come le auto da corsa che non si permettono di scalare la marcia o di frenare davvero.
Beh.....per Natale e dintorni buon....giardino segreto !!! dove possiate coltivare i fiori che più vi piacciono.

E per l'anno nuovo ??

Che vi porti ciò che serve davvero anche se magari subito non piace tanto.

venerdì 17 dicembre 2010

INCONSCIO che dire di lui ?

"L'inconscio é più concreto di questo tavolo" dico a volte a chi incontro in studio.
Non chiedetemi però di dimostrarlo con logica.

Oggi però é morto un uomo, quasi un amico.
E' morto a causa di......i medici hanno una buona e valida spiegazione.
Viveva ormai di una certa solitudine da quando la moglie era morta, veniva in compagnia se lo si chiamava, ma il suo tono era visibilmente abbassato, non il tono dell'umore, quello apparentemente era normale, aveva sempre una barzelletta pronta.
Sembrava avesse sempre meno voglia di vivere, o se preferite di resistere dopo la perdita di lei.
Non era neppure vecchio, avrebbe potuto vivere ancora molto a lungo, sentiva però la mancanza.
E' riuscito a morire, pur pochi anni dopo, lo stesso giorno della moglie, a poche ore di differenza.
Come da qualche tempo ci attendevamo, con grande rispetto, in silenzio, in apprensione.
Forse era quello che voleva, noi non possiamo saperlo, ma l'inconscio realizza ciò che veramente desideriamo.
Voglio credere che si sia ricongiunto con lei anche solo per un attimo.

lunedì 13 dicembre 2010

E CI CAPIAMO

Dolce incespicare di lettere
ricerca di parole
occhi che brillano
fanno scorrere più veloce
il vecchio sangue

E ci capiamo

Piccola mano si affida
fiducia grande
cuore che trabocca

Solo così posso immaginare
piccolo bambino biondo
allora alla Pomposa

Restano poche prudenti parole
ricordo di madre
appesa nel tempo

Resta ancora la Pomposa
mantello rosso di pietre
abito di austero grigio

Santa Rita, uguale nel tempo
ricorda la nonna, smarrita nel tempo
e Anna, forte e silenziosa

Sei tu che annodi la storia
asciughi una goccia di sangue
e ci capiamo

sabato 11 dicembre 2010

Walter Siti - racconti omosessuali

Walter é mio cugino, lo conosco da sempre anche se ora ci vediamo poco, una volta ogni anno quando va bene.
Suo padre e mia madre erano fratello e sorella, io frequentavo casa sua, che era poi la casa dove era nata mia madre.
Case grandi di campagna, e non c'era acqua corrente, la si pompava dal pozzo e si portavano i secchi in casa.
Due pendevano sopra l'acquaio e l'acqua sapeva di ferro.
Walter studiava e faceva i compiti appoggiandosi su una piccola scrivania vicino alla finestra per avere più luce, e sin dalle elementari i suoi voti oscillavano tra l'8 (quando era impreparato) e il 10, e così sino all'Università per poi diventare docente di letteratura, critico letterario, scrittore.
Negli ultimi tempi é comparso più volte in TV in trasmissioni impegnate.
Quotidiani nazionali gli hanno dedicato spazio come critico dell'opera di Pasolini.
Mia madre pensando a lui sempre più adulto diceva "non mette su la morosa...mah !!" e le domande restavano sospese.
Ho letto i libri di Walter, quasi tutti, quasi perché sono duri, autobiografici, difficili da digerire.
Oggi su internet compare un ulteriore scritto


http://www.minimaetmoralia.it/?p=3431

Come si dice...vedete un pò voi che effetto vi fa.
Dell'omosessualità possiamo pensarla in molti modi, certo non possiamo più ignorarla.

martedì 7 dicembre 2010

AMICI

Tanti, intelligenti, arguti
gradevoli, semplici, complicati
accoglienti, disponibili, aperti
informati, allegri, seri

Quando un giorno resteranno
posti vuoti ai tavoli amicali
come sarà diversa la celia
amorevole anche per gli altri

giovedì 2 dicembre 2010

SOGNO/4

Sogno di un uomo di 30 anni, che dimostrava un sempre presente sentimento religioso ma non praticante. Da un anno in analisi iniziava ad affrontare l'idea della trasformazione.


"C'é una mostra, ed io sono in mezzo ad altra gente, c'é anche il Papa.
Mi avvicino a lui e gli faccio da guida e lui mi mostra nella mano degli oggetti informi, uno mi ricorda un fungo"

Il Papa - vecchio saggio - evoca quanto di religioso é nella persona che ha osato affiancarlo e affrontarlo con disinvoltura.
Il Papa mostrando oggetti informi, mostra un materiale psicologico esistente nella persona ma ancora grezzo da meglio conoscere.
Qualcosa inizia a spuntare, il fungo