giovedì 28 marzo 2013

DONEC ALITER PROVIDEATUR

SINO A QUANDO NON SI PROVVEDERA' ALTRIMENTI


Sin da bambino guardavo questo campo di giovani

E dunque oggi possiamo, forse dobbiamo sbisciolare la vita, come se fossimo immortali, e lasciare che preziosi ragnetti  ci avvolgano nella loro tela e ci conservino a lungo


La trasformazione che ci é richiesta é profonda.
Se nella prima metà della vita cerchiamo di costruire, nella seconda, e ultima, lentamente, si affacciano altre esigenze, che spesso il pensiero collettivo respinge ma l'inconscio esige sempre più fortemente, e allora é il tempo dell'Anima quando possiamo cercare la nostra essenza e il progetto che ci  accompagnerà e a nulla valgono i nostri deliri di potenza o i narcisismi che difendiamo accanitamente

occorre guardare  la fine, e godersi l'attimo, e i limiti, e guardare con Pietas ciò che un giorno resterà, sperando di poter lasciare una traccia semplice di noi.


Nota é una frase del vecchio Jung che scriveva a oltre 80anni "della salute non mi posso lamentare, e divento sempre più vecchio"

".......come ho sognato una volta la  mia voglia di vivere é un  daimon ardente che talvolta mi rende maledettamente difficile mantenere la coscienza di essere mortale.....".

Mi auguro che lo scarabeo  egizio che veniva posto sul cuore  lo accompagni  nel regno dei cieli
e quando il nostro cuore sarà pesato sulla bilancia degli Dei voglia il cielo che sia più leggero di una piuma


sabato 23 marzo 2013

CONFIDENZA

RAGAZZI, QUESTO FINE SETTIMANA SONO MOLTO IMPEGNATO E LA SETTIMANA CHE VIENE SARA' ALTRETTANTO IMPEGNATIVA, SONO IN FASE DI PENSIERO PER IL PROSSIMO POST TUTTAVIA.................PER NON LASCIARVI IN ANSIA  VI LASCIO UNA RIFLESSIONE  CIRCA LA CONFIDENZA E L'INTIMITA'


sabato 16 marzo 2013

CIO' NONOSTANTE

Oggi ho un serio mal di schiena....ciò nonostante é stata una buona giornata

Oggi ho corso abbastanza e il sabato é già volato via....ciò nonostante é stata una buona giornata

Oggi sono andato al cinema con P , film discreto e null'altro....ciò nonostante é stata una buona giornata

Oggi ho avuto una triste notizia......ciò nonostante é stata una buona giornata

Oggi ho mangiato avanzi freddi e in fretta.......ciò nonostante é stata una buona giornata

Oggi avrei voluto fare un pisolino ma non é stato possibile......ciò nonostante é stata una buona giornata

Oggi sono  tornato in studio  per  restituire occhiali dimenticati....ciò nonostante é stata una buona giornata

Oggi mia moglie  considerava che ci si può separare anche a 60 anni...ciò nonostante  é stata una buona giornata

Oggi avrei voluto scrivere un bel post e non ho idee......ciò nonostante é stata una buona giornata




domenica 10 marzo 2013

giugno 2035





L’Età è ormai assai avanzata, da tempo non vado in visita al cimitero, è tempo di andare, la giornata è bella, riesco ancora a guidare l’auto, con prudenza, e non mi interessa se qualcuno dietro mi suona per farmi accelerare, porterà pazienza o mi maledirà, non importa.
Da anni ho fatto sistemare le salme dei miei cari, le ho riunite, e ancora ricordo la mattina di novembre quando mi chiesero se volevo assistere alle operazioni di “riduzione”.
Ho voluto assistere, è stata dura, ma la pietas  verso coloro che ci hanno generato e preceduto lo esigeva.

Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris, in fondo è necessario affrontare queste prove si è più lucidi.

 

Avevo preso qualche fiore, un tempo non lo facevo, mi sembrava inutile portare fiori, il ricordo era bastante ma oggi i fiori  erano necessari, i vecchi arrotondano gli spigoli dei giovani

 

Ero lì fermo, con  pensieri e ricordi e non osservavo nessuno  quando una donna si ferma vicino, non la osservo, ma non posso fare a meno, dopo poco di guardarla con la coda dell’occhio, guarda proprio me.

 

“Mi scusi non vorrei disturbarla ma lei….lei è il dr. C ??”

 

“Si signora sono io, ma lei…mi scusi ma alla mia età non sempre i ricordi sono pronti “ e intanto penso, rovisto i ricordi, non mi piace deludere persone che si aspettano di essere riconosciute.

Eppure questa donna io la conosco…dove posso averla vista…occhi azzurri, capelli a caschetto, biondi, un  po’ bianchi….un sorriso leggero…

 

“Capisco che non possa ricordarmi, ci siamo visti solo due volte….Francesca…io sono Francesca, ma chissà quante Francesca ha conosciuto…la moglie di Paolo”

Ecco chi è, ecco perché ho sentito una piccola onda di calore in cuore, Francesca…ma ora…… devo chiederle  chi è venuta  a trovare.

Ha in mano un fiore solo, un piccolo girasole, temo la risposta.

“ Sa…lei non avrà saputo.. Paolo è qui…da un anno poco più…io vengo spesso,  ogni volta  che posso…”

Era sempre bella, leggera, forse un poco segnata dagli anni, ma gli occhi parlavano sempre, solamente ora erano lucidi, si sforzava di non piangere ma le labbra tremavano un poco.

“E’ un poco più avanti….mi accompagna?”

Aveva formulato la richiesta di getto, si capiva che  aveva dovuto raccogliere le forze e io …io l’ho presa sottobraccio  “andiamo, mi guidi lei”

Non parlavamo, Paolo era una ventina di metri più avanti,  e io mai lo avrei immaginato, non mi serviva fare quei venti metri, non mi interessa curiosare sui  vicini.

Francesca si limitò a dire “Ecco..é qui” e si chinò per mettere il piccolo girasole nel vasetto.

La guardavo indugiare, accarezzare il fiore, e dopo poco, girandosi leggermente verso di me accarezzare le lettere argentate del nome…nessuna foto solo il nome e una piccola croce.

“Sa, forse le sembrerà strano, ma per me è Paolo, Paolo e basta…..siamo stati molto felici sa…tanto felici e lui ogni tanto mi diceva…alla faccia di quelli che non ci credevano…forse eravamo troppo felici.

Le nostre due figlie ormai sono grandi, la prima si è sposata, la piccola per fortuna è ancora con me, ma io sono attenta a non vincolarla, voglio che faccia la sua vita….sa Paolo…ogni tanto  si ricordava di lei, e leggeva, anche libri di psicologia…leggeva tanto….e voleva che leggessi anch’io, mi diceva sempre…una spolverata in meno e una lettura in più”

Io volevo sapere, non volevo essere invadente ma volevo sapere.

“Cosa è accaduto Francesca, Paolo era giovane ancora, era presto…”

Francesca ora stava in piedi e guardava la lapide come se guardasse Paolo, sorrideva e nel frattempo mi aveva preso sottobraccio, forse non se ne era neppure accorta.

“Un brutto male, al cervello, e pensi che quando l’ha saputo  riusciva anche a scherzarci….ho pensato troppo mi diceva…troppo e mi stringeva forte…e mi diceva…lo so che è presto ma ho conosciuto e vissuto con te…mi basta”

Non sapevo che dire “e lo avessi saputo…avrei partecipato all’ultimo saluto” ma mi sentivo stupido,  poteva sembrare una frase fatta.

“Sa Doc…lui la chiamava così se ben ricordo..Paolo  pensava sempre a tutto, pensi che  per la orazione finale dispose la lettura del 21° capitolo dell’Apocalisse, gli dava molta speranza là dove si dice di  - cieli nuovi e terre nuove, ove non vi sarà più pianto e stridore di denti….si commuoveva a leggere quei versetti”

Era assorta Francesca, qualche ciuffo di capelli  era sceso sul viso e lei lo spostava con un gesto da ragazzina.

“Mi accompagna?? O scusi…non so se lei vuole restare…”

Ma no, come potevo lasciarla “ La accompagno…a patto che possa prenderla sottobraccio Francesca…e che mi dica ancora qualcosa di Paolo e di voi”

“Non ho tanto da dirle, è stata una malattia rapida, verso la fine non parlava più, ma quando andavo a trovarlo, tutti i giorni, perché sa dovevo lavorare ancora, e stavo con lui il più possibile, mi prendeva la mano e a volte la baciava, poi …dopo…ho trovato una sua lettera nella quale mi ricordava tutto il suo amore e  mi pregava di ricordarlo com’era e  ricordare alle nostre figlie come eravamo stati felici e siamo stati tanto felici “

Piangeva piano, le lacrime scendevano in silenzio, io non sapevo che dire, le parole  mi parevano inutili.

Ci salutammo semplicemente, ancora un bacio sulla guancia, come la prima volta tanti anni addietro, un arrivederci, senza promesse,  il destino o l’inconscio faranno il resto.

Mi resteranno in mente gli occhi azzurri, il sorriso da ragazzina, la figura che il tempo non aveva offeso,  i capelli biondi con qualche filo bianco, unica testimonianza del tempo e della vita  che valeva  vivere.

 

 

 

 

sabato 9 marzo 2013

AMOR OMNIA VINCIT



A volte i commenti al post sono a parte, e, previo consenso sono autorizzato a pubblicare pensando alle molte coppie che ho incontrato e che incontro quotidianamente


2.3.2013  Caro amico
Ho imparato , credo, a leggere i tuoi post. Mi ci è voluto un po', anche un po' senza leggerli, ma ora credo proprio di aver capito: si deve leggere tutto, post e commenti. L'ultimo commento al post è in realtà la fine dello stesso. Non so se sia poi davvero così, ma di certo è così per me. Per me questo tuo ultimo è un ritratto molto limpido della diffusa incapacità di accontentarsi. Per accontentarsi non intendo prendere il poco che viene perché non c'è altro. Intendo proprio farsi contenti, sentirsi contenti per quello che si ha o si vede. Ed è molto vero. Tutto quello che concorre a rappresentare il più, l'oltre, l'eccezionale, è molto importante, ma non sempre si è in grado di tenerselo per quello che è. Pensavo all'eros, così difficile da mantenere vivo in casa...non solo nell'amore coniugale, ma nelle cose che si fanno, nei gesti, nel di più che colora la routine. Avere la capacità di viaggiare, di provare la vertigine interiore bella, quella che fa sentire per sempre ragazzini, è serio, molto. Implica fatica, attenzione, distacco e disposizione a lasciarsi portare via nello stesso momento. Forse per questo lo si è identificato sempre, cattolicamente ad esempio, con il tradimento, con l'offesa più grave: perchè è così difficile non tradire l'altro senza tradire sè stessi, che quando ci si trova di fronte a due che ancora vivono l'eros totalmente fra loro e in loro, quasi non ci si crede. Eppure è normale. Tutte le coppie sono per un tempo variabile una cosa sola, un unico essere. Il punto è riuscire a mantenere l'eros vivo e vigile, folle, quando si ridiventa due singoli che stanno insieme. Comincio a pensare, invecchiando, che separare di nuovo in due parti il nucleo coppia, vivendo insieme in un altro modo, sia un fatto naturale. Come si potrebbe accettare l'idea di morire, se si rimanesse uniti così, come unisce l'amore giovane, per sempre? È necessario risepararsi, riprendere possesso di sè, cercando di non disturbare l'eros, ma sapendo vivere felici dentro anche da soli. Da grandi, forse, si è felici in due
 

6.3.2013  Cara  amica
come é difficile rispondere a questo commento, così denso e vero.  Il vero rischio é di proiettare esperienze personali o di parlare di qualcosa che non si é vissuto.      eros era l'unico Dio che poteva far impazzire Giove e io credo che incontrarlo in età adulta sia una vera dannazione, ma credo anche  che non incontrarlo sia una attesa della morte.  L'amore coniugale di coppia?? Mah ognuno può dire la sua. Una volta ho  letto un eminente psicologo di  fama che scriveva che se l'altro ti va bena al 70% é già un successo. e probabilmente é vero.         L'eros, quello che   ti porta fuori dall'orbita, quello che ti porta  verso la vertigine e forse verso  il Thanatos é qualcosa che si incontra quando abbiamo  a lungo negato le nostre esigenze di anima, quando le abbiamo sepolte sotto morali e doveri  e improvvisamente incontriamo una persona che se ne infischia di tutto e oltrepassa le nostre barriere senza vederle. Allora sì che è  dura, e ti senti un verme, ma anche senti che la possibile felicità é lì a portata di  mano. E allora misuriamo la nostra vigliaccheria.        Poi ci sono le buone coppie, quelle che stanno assieme per amore e che si vogliono bene davvero e che hanno anche una scorta di sessualità e complicità.                       Quante coppie conosco che credono  di essere complici solo perché si sentono russare o si vedono in mutande.                  Quante cose si potrebbero dire, io   dico ai giovani di sposarsi per amore e non fare nessuna analisi.             Ai vecchi dico di stare nella loro brava società di mutuo soccorso, di pagare la retta annuale e basta.                                  Ai pochi coraggiosi  toccati da Eros, e in genere lo sono in avanzata età, quando sanno cosa non vogliono dico che se hanno il coraggio di veleggiare verso la terra promessa forse,  ma forse la troveranno e gli altri non sapranno mai quanto  si può essere  felici, ma loro devono sapere che forse la troveranno, ma che nel frattempo potrebbero affondare. Oppure ricordo una canzone di Guccini, quella che parla delle anitre, che in volo vengono abbattute una ad una finché ne  resta una sola ma "valeva la pena volare"
 


8.3.2013 caro amico
È bellissima questa lettera meriterebbe di essere scritta su un foglio di carta. Bello leggerla e seguirti...hai sorvolato mondi e umanità con le tue considerazioni...e anche te stesso, mi sembra di intuire. Mi permetto di aggiungere una mia considerazione. Io credo ci sia un modo per accogliere Eros e non essere abbattuti...essere abbattuti significa soffrire per i limiti che la presenza di Eros rivela nella vita di un essere umano...ma se invece di soffrirli li si accetta..allora Eros non è più la terra promessa...ma la nave su cui imbarcarsi per raggiungerla. Fare di Eros un mezzo e non un fine....fare della follia un mezzo e non una meta. Pensi sia umanamente possibile? 

infine però, ciò che vale é solo una cosa


sabato 2 marzo 2013

16 giugno 2020







“Ma lei è il Dr.C??!!”
Chi è costui ? mi sono chiesto distogliendo gli occhi dal giornale.
Mi ero placidamente accomodato nella panchina più all’ombra del parchetto, avevo appena acceso il mezzo toscano, ero a metà dell’articolo di fondo e questo mi invade?? Proprio  oggi  domenica??
Poi ho guardato meglio, raccolto i ricordi,  passati in rassegna volti…” Paolo ! ma è proprio lei ?? che ci fa qui?”  mentre lo dicevo però avevo capito, non  si poteva sbagliare, era proprio lui, e mentre mi tendeva la  mano con un occhio guardava una bimbetta biondina che si arrampicava svelta sul castello del drago, in gara con un maschietto  apparentemente coetaneo.
“che piacere vederla, sa quante volte  ho detto a Francesca…dobbiamo tel al dottore, poi sa com’é. Non sapevo se potevo.”
Era molto contento, non fingeva saluti di maniera, il sorriso non mentiva “scusi un attimo…Gaia…Gaia…vieni qua…..guardi doc (si era fatto più confidenziale) questa è Gaia…seconda elementare, ha visto che signorina?’”
Gaia mi guardava seria chiedendosi chi era costui e quando avrebbe potuto ritornare a giocare, ma si vedeva che era abituata  a stare con il padre, e infatti si avvicinava a lui, quasi si appoggiava per cercare risposte e sicurezze di fronte a quel tipo che il padre trattava con rispetto e che aveva la barba bianca.
Ero contento anch’io, l’articolo di fondo poteva  aspettare, era bello riannodare una storia verso la quale avevo più volte indirizzato i miei pensieri.
Mi colpì l’anello matrimoniale che Paolo portava al dito, bello lucido, come nuovo.
“si sieda Paolo, mi racconti qualcosa  se vuole” e Paolo non si fece certo pregare
“Sa doc, lei ci ha lasciati, o meglio, noi abbiamo proseguito da soli, è stata dura, staccarsi dai nostri rispettivi coniugi non è facile, difficoltà economiche, conti da sistemare, lacrime da persone alle quali non volgiamo male, casa da cercare, notizie da dare ad amici e  parenti, sicuri che qualcuno ti  comprende mentre altri ti condannano….si ricorda doc che lei mi citò una canzone di De Andrè, Bocca di Rosa,  dove c’era la vecchia che dava buoni consigli perché non poteva più dare cattivo esempio??  Ecco talvolta così, però poi le cose  sono  andate come dovevano, abbiamo perso qualche amico, anzi, qualche moglie di amici, quanto ai parenti….si risparmia qualche noiosissimo pranzo.. tutta salute”
Ascoltavo con piacere, avevo  creduto in Paolo e anche in Francesca pur avendola vista una sola volta, ascoltavo senza intervenire.
“Ora sa,….. posso dire di essere felice, ……a lei lo posso dire, le sembrerò romantico ma ci vogliamo ancor più bene  di quando  ci siamo messi assieme, e poi soprattutto  per i primi mesi mi sono anche molto divertito, era tutto da scoprire, alla mia età era come tornare ragazzo e poi Francesca sembra una ragazzina, mi stupisce ancora.
Però lei doc, se lo lasci dire, una volta con noi, anzi con me ha sbagliato…”
Oddio, ho pensato, dove ho sbagliato ? cosa avrò mai detto allora ?
“Lei doc una volta mi ha ricordato un vecchio detto modenese che recita….la prima è una donna e la seconda una Madonna…ma poi a volte le Madonne sono solo donne anche loro….tuttavia per me è ancora una Madonna, e se mi permette, alla faccia di tutti quelli che dicevano…vedrai tra sei mesi….”
Era davvero sincero Paolo, sorrideva  parlava con convinzione con un occhio a Gaia, la quale, con i codini biondi, codini vecchio stile, correva lungo il drago di  legno, invano inseguita dal maschietto.
Ho osato chiedere " Paolo e…gli ex coniugi ?”
“ Già gli ex,….devo dirle che i loro fantasmi hanno aleggiato per qualche mese, poi la mia ex ha incontrato un bravo signore, più vecchio di lei, ma bravo, un po’ noioso secondo me, ma bravo,  mio figlio lo ha accettato e poi ormai di fatto convive con una brava ragazza e mi pare  non abbia problemi, quanto all’ex di Francesca….per un po’ è andato in crisi, o almeno cosi’ diceva, poi si è appoggiato alla madre, ed infine, notizia fresca, pare si sia messo con una donna che vive con la madre anziana,  da quello che sa Francesca si vedono poi ognuno a casa sua,…..non vorrei toglierle il mestiere ma sa…quando mi disse della Grande Madre ?? penso siamo lì “
A un tratto vedo Paolo che si alza quasi di scatto “ Francesca…Francesca…vieni qui guarda chi c’é..il doc, te lo ricordi ??”
Si avanzava una bella signora, ancor giovane, sorridente, indaffarata a reggere sacchetti vari, occhi azzurri, capelli a caschetto un po’ rossicci (ma non era bionda una volta? …meglio non sbilanciarsi troppo con i ricordi)
“E’ vero che sono passati sette anni, ma  me ne hai tanto parlato allora…...e poi ci siamo conosciuti in studio quando mi hai voluto presentare per avere la sua ‘assoluzione’.
Come stà dottore…ha visto che bella bimba…Paolo è completamente sedotto dall’Edipo…si dice così vero??
Spero che lei stia bene, lavora ancora?? Penso di sì,  poi le ho mandato una mia amica, senza dirle nulla, è contenta….anch’io sono contenta di avere sposato questo qua….anche se ha messo su un po’ di pancetta….”
Da come Francesca lo guardava si capiva che l’intimità era alta e il volersi bene concreto e sicuro.
“Poi…Paolo le ha detto??”
Non saprei Francesca, mi ha detto tante cose…..
“Ecco vedi, sei il solito, non hai detto la cosa più importante… Paolo, posso dirlo io ???... sa doc, non si vede ancora, ma sono al secondo mese….aspettiamo il secondo, e spero sia un  maschio, così facciamo pari”
“No” sorride Paolo, “io voglio un’altra femmina….mi è mancato il femminile  e ora voglio farne una sbornia..”
Francesca era sempre bella, un po’ più rotondetta, ma sempre con gli occhi azzurri che le brillavano, avrebbe potuto stare zitta che gli occhi avrebbero parlato per lei.
Abbiamo parlato ancora erano felici come due ragazzi,….. poi…. Gaia reclamava il rientro a casa.
La stretta di mano di Paolo era vigorosa e sincera, e   Francesca mi ha dato un bacio sulla guancia, un bacio morbido