domenica 30 maggio 2010

MEGLIO SOLI??? o solo talvolta???

Leggo nel blog di un amico che si é goduto una giornata da solo avendo la famiglia al mare. Roba banale potreste dire, lo dicono in tanti. Poi noi possiamo metterci del nostro. Chi ne approfitta per stare in casa in pigiama e basta, chi magari vede l'amante, chi gozzoviglia con gli amici, chi fa introspezione...insomma c'é di tutto. Quello che mi ha sempre colpito é che in questi casi si ritrova una energia che nei giorni normali pare bloccata, ingessata da altro. Qualcuno mi ha detto più volte che si meraviglia di aver sposato ( e rimanere) con una persona con la quale alla fin fine sta bene ma con la quale ha modesta comunicazione. Comunicazione che si sprigiona con altra persona (ovviamente di sesso opposto) che tanto piace ma che, guarda caso sta con un altro/a che a sua volta non comunica. E allora ?? come sarebbe tutto più facile e più bello dire "bene grazie, ci siamo sbagliati" ma dirlo bonariamente e "scoppiare" le coppie per ricomporle mettendo assieme i due a scarsa comunicazione con i due ad alta comunicazione. Non sarebbe la soluzione più semplice ?? Magari civilmente gestita, senza litigi, traumi o altro, così con semplicità.... Come sarebbe diversa la nostra vita... E' probabile che moltissimi non lo sapranno mai, però possiamo coltivare la favola.

lunedì 17 maggio 2010

La fame é brutta !!!!

Stavo a Roma, ero lì per vedere la mostra su Caravaggio, roba da pseudo intellettuali, ovvero come si fa a dire che non hai visto ?? Bene.. ero seduto in un ristorante e guardando fuori vedo un uomo che si siede nella sporgenza di un muro, appoggia lo zainetto ed estrae un buon panino apparentemente ben farcito. Inizia mangiarlo con metodo, lentamente, assaporandolo. Era il suo pranzo di viandante per Roma. Un colombo, sporco, un pò arrugginito, tipo quegli operai della ferrovia che sono sempre un pò color ferro e fuliggine, comicia agiragli attorno mendicando, palesemente affamato, una briciola, Era molto agitato il colombo, un maschio dalla apparente età di 2-3 anni (di colombi me ne intendo) Danzava attorno all'uomo, e a più riprese aveva il coraggio di volargli su un ginocchio tanta era la fame. Cosa strana era solo, nessun altro colombo si era unito a lui. L'uomo si é deciso a dargli qualche briciola, ma poche perché lui doveva mangiarsi il suo panino e il povero colombo, apparentemente abbandonata ogni dignità, spinto dalla fame, continuava incessante a girargli intorno. Io guardavo dall'interno del ristorante e facevo il tifo perché ricevesse qualche briciola che in effetti l'uomo di tanto in tanto gli dava. Ma non bastava. Alla fine del panino l'uomo ha iniziato a far fagotto, e allora io ho preso una fetta di pane, una fetta con molta mollica e sono uscito dal ristorante sotto l'occhio preoccupato del cameriere e sono andato dal colombo elargendogli e briciole tutta la fetta di pane. Credo che il colombo non mi abbia neppure visto tanto era preso dallo strafogarsi del pane, comunque quel giorno ha magiato abbondantemente. Io ho pensato a quanto siamo fortunati, con ristoranti, carte di credito, camerieri e carbonara di primo piatto. Non vorrei mai essere al posto di quel colombo.

domenica 9 maggio 2010

Finché morte non ci separi ????

Leggo volentieri e vi segnalo di conseguenza il blog di un amico, "frutti di stagione" che scrive in ordine alla fine di un rapporto matrimoniale o dati i tempi, semplicemente di un rapporto. Il concetto espresso da una collega terapeuta mi pare sia che il rapporto sta insieme non sino alla morte di uno dei due, ma sino a quando non muore il rapporto. Concetto poco "cattolico" anche se in quel mondo qualcuno lo sussuurra, e comunque degno di riflessione. Nei post sul blog dell'amico alcuni si dicono concordi pienamente che un rapporto si può, quasi si deve risolvere, quando non c'é più amore. Vien da dire ...vero, tuttavia sarei molto prudente nelle affermazioni che talvolta (di coppie ne vedo tente e di tante altre sento parlare)mi paiono un pò autogiustificatorie. Non voglio fare il moralista né devo difendere dogmi ma mi chiedo sempre quanto i due sono stati capaci di ascoltarsi, di dire a sé stessi, ognuno per sé,quelle verità che spesso preferiamo non dirci. Mi chiedo quanto abbiamo capito e portato la fatica dell'altro, quanto non ci siamo limitati a porre all'incasso le nostre talvolta vecchie cambiali affettive, magari già pensando che l'altro non avrebbe certamente avuto la capacità di pagarle. Mi fermo quì La faccenda é complessa !!!

martedì 4 maggio 2010

Tradimento BIS

Quì non si tratta di "tradire" una persona ma un'idea o un mito. In fondo perché si va da uno psicologo se non per smitizzare quei miti personali che ci tengono inchiodati e fanno star male? Tradire per essere fedeli a sé stessi, concetto non nuovo ma che fa sempre inarcare le ciglia di chi ascolta. "Come ??!!" chiede la persona, ed é necessario spiegare come la fedeltà a sé stessi, magari solo intuita ma non veramente cercata e anzi a volte temuta, richiede un vero tradimento, probabilmente il più importante di tutti, ossia il tradimento di ciò che nella storia non é veramente nostro.

Tradimento

Sempre più spesso incontro e sento di coppie ove uno dei due "tradisce" creando così un innocente e un colpevole. Ovviamente l'innocente raccoglie solidarietà più o meno vera, si sente dalla parte del giusto ecc. Come é difficile e quanta prudenza per riuscire a far passare un'idea all'innocente, ovvero se il "colpavole" ha tradito dove stava e cosa faceva o non faceva l'innocente? Nel trattamento della coppia é un punto fondamentale, solo se lo si riesce ad affrontare e a non trincerarsi dietro risentimenti e luoghi comuni si può lavorare per una trasformazione del rapporto.