
Innante desidero farle notare che "Egregio" non é formale, giacché come Lei certamente sa, deriva da " ex grege" ovvero "fuori dal gregge" e così amo pensarla.
Raccolgo dunque la Sua gradita sollecitazione, ma invero ciò non mi é facile giacché il caldo estivo non invita alla scrittura quanto all'ozio.
A questo punto però occorre spremere le modeste meningi e disquisire un momento sul PIACERE, termine abusato e sovente utilizzato per parlare di quella stressante attività sessuale alla quale sovente noi umani ci sottoponiamo un pò per dovere, un pò per luogo comune, un pò per salvaguardare la nostra immagine personale e un pò per la incontrollata attività ormonale che ci caratterizza specie in giovane età.
Per quanto mi riguarda la giovane età é passata da tempo e dunque si può fidare nella comprensione della moglie non andando a cercare guai altrove
Il pensiero corre dunque alla capacità che abbiamo, affidata al corpo e alla psiche, di segnalare in anticipo ciò che é potenzialmente causa di aumento spiacevole dell'eccitazione.
Il principio del piacere detta l'evitamento di ciò che può turbare la quiete interna.
Aristotele nella sua "Etica" scriveva di virtù mediana del saggio.
Tracciamo dunque una linea tra piacere e godimento, quest'ultimo, prodotta la scarica, sempre che scarica ci sia, si esaurisce, magari aumentando battiti cardiaci, accelerazione del respiro ecc.
Tutta roba poco salutare.
Il vero modello é il gatto sul divano.
Orbene, a questo punto non sò bene cosa dirle, se non banale cronaca.
Terminato il pur breve periodo marittimo, sono di nuovo in città, e mai come in estate si resta bene in città, poi...noi, quì in Emilia, con la mania di socializzare, abbiamo tutte le sere una possibilità diversa di spettacoli, concerti e altro.
Resta il piccolo privato....oggi, le faccio una confidenza, dopo essere stato alla annuale visita di controllo dal dentista mi son detto " il dentista dice che va tutto bene, quindi posso concedermi qualcosa"
E così, solo soletto, ho deciso che avrei pranzato in mensa presso una vicina polisportiva.
Sa...quelle ,mense tipo Ungheria anni '70, piene di operai ed extracomunitari, dove si respira il popolo, quelli che non sono al mare e forse non ci andranno.
Quei posti dove ancora si legge L'Unità, e il vino é bianco o rosso, senza etichette particolari.
Poi, un mezzo toscano, ed eccomi quì a dialogare con lei che immagino in casa, fuori dai sentieri consueti.
Tra poco andrò in studio, ancora una settimana di lavoro poi qualche giorno di Ozio, il sano Ozio romano, il contrario di Negozio.
Manca una possibile chicca serale, ossia un film, di quelli in bianco e nero, sulle tv locali, poco interrotte dalla pubblicità...vedremo.
Che dirle di più, se non salutarla con stima ??
A presto caro signore sulle 23