mercoledì 26 gennaio 2011

MI RACCONTI DI QUANDO ERI PICCOLO ??

Io ho molti cappelli.
Sono figlio, perché tutti siamo figli e lo saremo un pò sempre, ma sono anche padre, ho una moglie, una figlia e sono genero, ma anche suocero a mia volta. Sono zio ma anche nipote, più altre cose varie, tipo fratello, cugino, e se ci penso magari anche altro, qualcosa di più recondito nel cassetto di famiglia.
Ma sopra tutto NONNO, e la cosa mi piace molto di più ora che c'é rispetto a quando sapevo che lo sarei diventato.
Noi maschi si sa, siamo più bravi quando lo abbiamo in braccio e riusciamo a interagire.
E allora capite che se mi dice "andiamo a sdraiarci nel lettone e mi racconti di quando eri piccolo" io vado e ben contento.
Difficile esprimere cosa si prova guardando gli occhietti che seguono attenti e un pò sognanti.
Come tante situazioni della vita bisogna provarle.
Occorre decidere cosa si racconta, e come lo si racconta, se omettere qualcosa, se parlare di cronaca o anche di sentimenti e quì scopri che hai di fronte un' "anima" ed é un pò come parlare a te stesso.
Con la fidanzata o la moglie mica raccontavi certe cose, si era più giovani, più impegnati in altri obiettivi, allora importantissimi e che oggi appaiono molto meno importanti.
A volte ci si chiede "ma davvero ho fatto quella roba là?"
Il fatto é che nella seconda e ultima parte della vita si cambia ed é meglio accorgersene per dare scientemente più peso a ciò che.....ognuno dice di sé.
Ringraziamo i piccoli che ci consentono di riprendere il contatto con il nostro bambino interiore e coccoliamocelo pure tranquillamente, restituendo loro tutto il buono che ci aiutano a ritrovare.

5 commenti:

Cinzia ha detto...

Mi piace molto questo post. Sono nonna anch'io e mi riconosco in quello che scrivi e apprezzo anche i tuoi consigli/riflessioni. Bello, grazie.
Cinzia

Cinzia ha detto...

p.s. Del mio nipotino parlo più spesso, anche se poco, nell'altro mio blog: www.cioccolatamara.splinder.com

rosso vermiglio ha detto...

Che bello ritornare bambini anche grazie ai nostri cuccioli! Si apprezzano situazioni e cose che in altri tempi ci sono magari sfuggite.

Emanuela ha detto...

Tanti nonni dicono quello che scrivi tu nel post di oggi, ma mi domando sempre: perchè coi figli non è stato così, che differenza c'è tra i figli e ... i figli dei figli, cosa è cambiato? Io sono solo mamma, ma vedo negli occhi dei nonni una luce particolare quando parlano o stanno coi nipoti, che non è la stessa luce di quando parlano dei propri figli ...

Soffio ha detto...

Vero Emanuela, é spesso così. Penso che quando si é genitori si é inesperti, talvolta insicuri, oppure troppo sicuri. Si é nella prima metà della vita, quella dedicata a "costruire" a realizzare, si é presi da molti obiettivi. Da nonni si é invece nella seconda e ultima parte della vita non dobbiamo "realizzare" più nulla di eclatante ed esterno I piccoli vanno dritti all'anima, non hanno scorciatoie non conoscono le maniere che crediamo di aver affinato nel saper vivere nella società. Loro ci riportano bambini, se vogliamo stare alla loro altezza dobbiamo mobilitare le nostre parti tenere, quelle che abbiamo a lungo trascurato. Poi la vita ci ha reso più fragili, o anche più esperti. Il tramonto si avvicina e distilliamo ciò che conta davvero da ciò che si può lasciare. E poi é la nostra....ultima occasione