mercoledì 17 agosto 2011

ITALFRUTTA

Di questi tempi si procede così.
Ieri mattina il mio datore di lavoro, mio genero, mi dice "ci sarebbe da andare all'Italfrutta a far vedere certe macchioline bianche comparse sulle Conference (qualità di pere ora in raccolta) per capire di cosa si tratta".
Così mi consegna una decina di pere e io via, per le strade della bassa padana verso l'Italfrutta, coop di raccolta ove si conferiscono le nostre pere.
Non c'ero mai stato, sapevo si trattava di una cosa grossa, però...
Arrivo con la mia bella camicia sporchissima, i pantaloni un pò infangati, ma di fango vecchio, gli occhiali di riserva, quelli con la montantuta d'osso e mi avvicino deciso agli uffici dribblando un camion di meloni.
Ho frequentato uffici buona parte della vita, mi viene facile.
Una impiegata mi guarda, e , pur abituata al volgo, mi dice subito "devi andare là" e mi indica un ufficetto a circa cento metri, sotto un enorme capannone.
C'é da dire che io già guardavo con occhio dilatato i muti alti metri e metri di cassoni, cassette di plastica, di legno, e altri contenitori.
Migliaia e migliaia, difficle rendere l' idea se non li si vede tutti assieme.
Mentre mi avvicino con la mia decina di pere in mano.
Sfrecciano zigzagando, decine di muletti guidati da solide signore emiliane, tutte in tuta blu, che manovrano i muletti con quintalate di frutta come se guidassero motorini, suonando secche secche per farsi sentire dalle altre.
Butto l'occhio da una parte e vedo un gruppo di 4.5 ragazzi che si buttano angurie enormi come palloni da calcio.
Le angurie uscivano da un rullo che le pesava e prezzava e al termine uno le prendeva con due mani e le lanciava a qualche metro a due, alternativamente, che le prendevano con una mano per depositarle nelle casse da viaggio.
Non ne ho vista cadere una.
Ma voi avete presente una anguria della bassa padana, grande come quasi due palloni da calcio, lanciata e presa al volo con una mano ??
Guardavo lo spettacolo con un momento di soata quando una voce mi dice " Vieni quà!!"
Un signore esperto, quello al quale dovevo rivolgermi, mi aveva già individuato e, non avendo tempo da perdere con un garzone scalcinato come me mi aveva chiamato.
Ma come ?? un "Vieni quà" al Dr. C, psicologo, past President della Associazione..., già Headhunting aziendale,responsabile di centri di formazione, specializzato in... consulente di.....
"allora adesso con il pennarello ti segno quelle che vanno bene e quelle no così capisci" mi dice l'uomo "ti scrivo No e Si e quando arrivi al podere le fai vedere, ok??"
"OK " dico io, ma avrei voluto saperlo dire in afgano o meglio in polacco, così magari gli davo più soddisfazione.
Però non era finita, dovevo anche prendere tre pacchi di carta da fondo e da giro, ossia quella che si mette sul fondo delle cassette di legno e attorno, al fine di non danneggiare le pere.
Mi mandano dalla signora addetta, una tipa spiccia che stava dentro un gabbiotto a vetri e che dava disposizioni alle signore dei muletti che ronzavano attorno come in un alveare.
Mi guarda decisa e alla mia richiesta mi dice "adesso Le chiamo la persona adatta".
Mi ha dato del LEI, un vero gesto femminile.
"ma sarà meglio che venga quì con la macchina sennò non riesce a trasportarla, é pesante !"
Aveva riconosciuto il novellino all'Italfrutta, ma non ha calcato la mano.
In effetti erano pacchi pesanti.

9 commenti:

sandra ha detto...

Mettersi nelle scarpe dell'altro.Lo si dovrebbe fare , ogni tanto.

nonno enio ha detto...

quando si è usciti dal mondo del lavoro si diventa solo dei simpatici vecchietti. Le qualifiche che si avevano prima contano una mazza!

Elisena Migiani ha detto...

10 povere pere Conference portate in braccio dal loro padre adottivo, entrarono trmando nella grande azienda! Le pere conference avrebbero voluto essere pere abate, così sarebbero scampate a quanto le aspettava!
Non parlavano più...nessuna conferenza!
Solo sudori davanti alle donne in tuta blu e tanta, tanta paura d'esser schiacciate dalle grandi angurie rotolanti!
Sembrava loro d'esser arrivate al capolinea...in un campo di concentramento dove l'avrebbero spremute fino all'ultimo goccio di succo, per farne nettare da bere, da gustare.
Con la buccia aggrinzita dal terrore, le 10 pere diedero del lei al loro padre che, non conoscendo la loro lingua, non capì il loro grido d'aiuto e le lasciò lì in un passaggio di braccia tra amore e dolore!
Ciao, Doctor....un salutone
Elisena

Galadriel ha detto...

Buon giorno Doc! Benvenuto fra i comuni mortali! :))) Questo è quello che si dice "l'abito fa il monaco". Sono vissuta 60 anni e mi ricordo che negli anni sessanta, ad ogni manifestazione insieme ad altri slogan come "la cosa e me la gestisco io" si urlava anche questo "l'abito non fa il monaco" Accidenti se lo fa...sono passati 60 anni e ancora non ci siamo riusciti a far fuori questo abito del.... monaco! Buona giornata.

Paola Tassinari ha detto...

Non lascio questo blog...mi piace troppo. Io ho lavorato in un magazzino di frutta e guidavo il muletto e ne avevo paura, anche perchè io non amo i lavori maschili.Il racconto che ne fai è calzante,ma se tu fossi capitato tanti anni fa nel magazzino di frutta dove lavoravo io ti avrei subito catalogato come extra, i pantaloni scalcinati non avrebbero tolto nulla alla tua celata sicurezza e calma perchè è questo che fa la differenza non l' abito.
...e poi anche vestito da contadino mi rammenti Maigret o Nero Wolf ed un po' anche Peppone ma un Peppone più fine, più elasico.
Come vedi ho preso gusto alle similitudini su di te...au sautè.

TeZ ha detto...

S T U P E N D O!!!
Un viaggio illustrato tra la fauna dell'assistenza agricola in salsa emiliana!
Mi sono immaginata scene felliniane, con donne di torace e di fianchi robusti, che danno ordini e impongono il verso al traffico.
Bello, bello, bello.
E tu ne esci come un personaggio bambino.
W le pere! e che Dio ce le conservi fino all'ora di pranzo!

Sara ha detto...

Penso che sia questione di cattiva abitudine sai!
Anche qua da me c'è l'abitudine di dare del tu a tutti ! Che siano giovani o vecchi, donne o uomini, contadini o operai il malcostume c'è ! Per non parlare degli stranieri, il tu è d'obbligo e a me da un poco di fastidio!

Vedo che ti è piaciuto questo tuffo fuori del tuo elemento!!

:-)

Mary ha detto...

Fantastico... Soffio... sei uno psicologo davvero a tutto tondo... con dieci pere Conference in mano e tanto "sale in zucca" ( per restare in campo orto-frutta) da tratteggiare tutti i tipi che incontri.
Complimenti!
Mary

Anonimo ha detto...

E' un'esperienza che vivo e che capisco. A scuola sono la prof. e tutti mi si rivolgono con il lei. Dopo un'ora se ad esempio entro in un negozio mi scambiano per una ragazzina e mi viene dato istintivamente del tu. Ma la cosa mi diverte!
Complimenti per le tue fini descrizioni, è un piacere leggerle!