lunedì 3 ottobre 2011

IN FINE vivere sul limite dei tempi SALVATORE NATOLI

Tento di sintetizzare uno degli incontri del festival Torino Spiritualità

Salvatore Natoli-Insegna filosofia teoretica alla Statale di Milano e Storia delle Idee al S Raffaele di Milano.

Tema del suo incontro "Con il sudore mangerai il pane " (Natoli non si é mai detto credente)

Preso spunto dal testo biblico allorquando Dio maledice dopo il peccato originale, maledice il suolo e dice all'uomo che ne trarrà con il sudore della fronte.
Ma all'inizio Dio ha creato e ha visto che é buono, anche l'uomo é buono, elemento della creazione, intimo con Dio (Adamo passeggiava nel giardino conversando con Dio).
Viene richiamata la tradizione ebraica, Dio gioisce, fa festa con il sabato, la promessa "regge" sino alla colpa.
La colpa provoca la maladizione. la donna partorirà con dolore, l'uomo faticherà, avrà a che fare con la terra, terra come materia, terriccio, polvere.
La terra coltivabile é anche forza, vita, senza mai dimenticare che l'Adam é tratto dalla polvere, elemento di debolezza.
Dunque già nella creazione si contiene l'elemento della vita e della morte, quadro della colpa e quindi della corruzione.
L'uomo scopre la morte.
L'uomo diventa dunque consapevole del limite, o lo accetta o si mette al posto di Dio, cerca l'onnipotenza che lo porterà alla distruzione.
Nella tradizione giudaica l'immortalità entra tardi, l'uomo moriva rifiutando sostanzialmente la morte.
La manipolazione della vita, il differimento della morte erano già presenti come lo sono oggi, la materia appare nemica.
Per vincere l'inimicizia della terra la si deve piegare, per allontanare la morte.
Il lavoro diventa fatica.
Dio fa cose buone, l'uomo dopo il peccato non accetta di essere finito, quindi non si sente più custode della terra ma dominatore.
L'uomo diventa titolare di una decisione, assecondare la natura o violarla.
Anche la morte appare inaccettabile
Il LAVORO, la Bibbia ne parla nei modi più disparati, diventa momento dell'esistenza.
Dovrebbe esserci la felicità dell'opera, del soggetto umano che produce cose buone.
Ma ciò può accadere a condizione di riconoscere nella materia la peculiarità, purché si liberi la bontà presente nelle cose, un modello di ECOLOGIA.
Nel peccato invece si ripresenta l'impossessamento del bene a breve.
La nostra pulsione é il motore, il serpente tenta Eva, ma essa il frutto lo conosce già "è gradito agli occhi" dice la Bibbia.
Dopo il peccato il desiderabile diventa brama, matrice della violenza.
Il desiderio diventa turbamento, é pulsione coattiva.
I greci disponevano del concetto di CONTINENZA che abbiamo spesso interpretato come costrizione del desiderio.
Contenersi é invece da leggersi come TRARSI INDIETRO, tanto quanto basta per vedere il tutto e la sua bontà.
Ma la brama é impellenza, se lo divoriamo non possiamo valorizzarlo nella totalità.
OGGI - occorre ancora ripensare al greco, alla parola PRASSI = da Pragma, attraversare un confine, un movimento che ha una meta, un senso.
Disegnamo i confini camminando, occorre quindi dare alla nostra mobilità un senso, un fine, e una azione, nel fare é meno importante la meta, é importante il far bene o male, ha senso il funzionamento utile.
Dare al fare un senso fecondo, se nò produco qualcosa di insensato, come l'attuale aumento della produzione.
Abbiamo superato un fare schiavizzato, anonimo, ma non siamo più titolari dell'agire, la produzione é ormai inarrestabile e pare necessaria oltre le nostre vere necessità.
Compensiamo con il consumo, che é la pena del lavoro insensato.
Compito del business, della pubblicità, é di iperstimolare il desiderio.
Saremo ancora capaci di avvicinare la dedizione al lavoro? rispettare la qualità?
Nella Bibbia il lavoro é equiparato a un compito, qualcosa di profondo, di servizio.
Riusciremo a pensare al lavoro come reciproco servizio?
Quando nella nostra Costituzione si parla di Repubblica fondata sul lavoro si parla di mettersi reciprocamente al servizio, a disposizione.
Nella socialità il lavoro é bene comune.
Spinoza scrive che nulla é più simile all'uomo di un altro uomo.

7 commenti:

Paola Tassinari ha detto...

Dare al fare un senso fecondo, se nò produco qualcosa di insensato, come l'attuale aumento della produzione.
Caro Soffio , grazie per l' ottimo riassunto; l' insensatezza del fare di oggi rende la nostra vita ancora più inutile,a volte si lavora tanto e quando ci si dice: " oh adesso un po' di riposo" ci assale la depressione e la nullità e allora mi sorge il dubbio che il lavorare tanto sia già sinonimo di tedio, cioè mi annullo nel lavoro per non essere un nulla ma o lavoro sempre di più o altrimenti come mi fermo sento il vuoto.
Ciao.

Loredana ha detto...

Mi piace la contrapposizione tra BRAMA e CONTINENZA, se quest'ultima si riuscisse ad attuare sarebbe tutto più semplice, e anche gli uomini sarebbero più simili tra loro.
loredana

Adriano Maini ha detto...

E che ci sia rispetto per la dignità di chi lavora!

Elisena Migiani ha detto...

Allora Doctor, bentornato!
Vedo che giubbino e salvagente t'hanno riportato a galla e da lì a noi!
Interessante il tuo post, letto con gli occhi d'una atea convinta e democratica nel rispetto di chi non lo sia, insomma nel rispetto dell'umano in generale.
Data l'ora ed un pò di stanchezza, forse uscirò fuori tema(basta che poi trovi un letto ove dormirci)ma vorrei soffermarmi su alcuni punti.
Il Dio che t'è amico fino all'angolo.
Tu non lo devi svoltare. Non è Amore, nè educazione. Nè rispetto d'una legge ad personam (anche questa se l'è fatta da solo), ma bensì più una dittatura. Guarda la bellezza del frutto, pensane la dolcezza o l'amarezza, non importa, a te non sarà dato sapere perchè non lo devi nè cogliere nè mangiare. Ma...è una forma di tortura psichica per la mente!!!!
La mente è un pozzo inesauribile d'idee e contenuti e di scoperte e di valutazioni e di curiosità, quindi...imponi un angolo alla mente. Imponi all'uomo di non svoltare pena la punizione alla quale l'uomo stesso non potrà controribattere non essendo in possesso delle stesse armi (onnipotenza)quindi succube d'una volontà non ad armi pari!
Partorire con dolore...anche tra gli animali si partorisce con dolore ma loro non mangiano mele e mai ne hanno volute ed agiscono d’ istinto (anzi per un'intelligenza diversa dall'uomo), quindi Dio estende le colpe anche ad altri innocenti!
La nostra Repubblica è fondata, anzi dovrebbe esser fondata sul lavoro, perchè all'atto della costituente il nostro paese era da ricostruire nel materiale e nel morale, nell'uscire da una guerra, monarcha e dittatura, quindi per me è un diritto per ogni cittadino per dignità di vita(escludendone religione, sesso - comprese tutte le sue espressioni di forme dall'etero alla bisessualità) conseguente dignità dell'uomo!
Ho tenuto un'altra arringa nel tuo boxino dei commenti.
Ma tu....lo leggerai in un soffio!
Buonanotte Doctor da colei che dei dogma ne farebbe quiz sui cruciverba (ironia soltanto, non fraintendermi) e che non è mai riuscita a chiudere gli occhi nella cecità d'una fede ma che ha visto l'oltre, l'ingiustizie e s'è chiesta sempre (io) troppi perchè!
Alla prossima, magari non tuffarti ma prova ad andarci in canoa :)))))) remare fa bene è come cogliere le pere!
Elisena
P.S.: chiedo scusa se ho tenuto un'arringa anzichè un commento prendendo molto posto nel tuo boxino!
Credo che blogger faccia bizze quindi ti rinvio il mio commento che non vedo pubblicato!
A presto my Doctor

Luigi ha detto...

molto interessante questo excursus su natura e funzione del lavoro per la piena realizzazione dell'uomo: penso che la questione del senso sia cruciale nell'epoca moderna!!!
Grazie davvero

Elisena Migiani ha detto...

Allora Doctor, bentornato!
Vedo che giubbino e salvagente t'hanno riportato a galla e da lì a noi!
Interessante il tuo post, letto con gli occhi d'una atea convinta e democratica nel rispetto di chi non lo sia, insomma nel rispetto dell'umano in generale.
Data l'ora ed un pò di stanchezza, forse uscirò fuori tema(basta che poi trovi un letto ove dormirci)ma vorrei soffermarmi su alcuni punti.
Il Dio che t'è amico fino all'angolo.
Tu non lo devi svoltare. Non è Amore, nè educazione. Nè rispetto d'una legge ad personam (anche questa se l'è fatta da solo), ma bensì più una dittatura. Guarda la bellezza del frutto, pensane la dolcezza o l'amarezza, non importa, a te non sarà dato sapere perchè non lo devi nè cogliere nè mangiare. Ma...è una forma di tortura psichica per la mente!!!!
La mente è un pozzo inesauribile d'idee e contenuti e di scoperte e di valutazioni e di curiosità, quindi...imponi un angolo alla mente. Imponi all'uomo di non svoltare pena la punizione alla quale l'uomo stesso non potrà controribattere non essendo in possesso delle stesse armi (onnipotenza)quindi succube d'una volontà non ad armi pari!
Partorire con dolore...anche tra gli animali si partorisce con dolore ma loro non mangiano mele e mai ne hanno volute ed agiscono d’ istinto (anzi per un'intelligenza diversa dall'uomo), quindi Dio estende le colpe anche ad altri innocenti!
La nostra Repubblica è fondata, anzi dovrebbe esser fondata sul lavoro, perchè all'atto della costituente il nostro paese era da ricostruire nel materiale e nel morale, nell'uscire da una guerra, monarcha e dittatura, quindi per me è un diritto per ogni cittadino per dignità di vita(escludendone religione, sesso - comprese tutte le sue espressioni di forme dall'etero alla bisessualità) conseguente dignità dell'uomo!
Ho tenuto un'altra arringa nel tuo boxino dei commenti.
Ma tu....lo leggerai in un soffio!
Buonanotte Doctor da colei che dei dogma ne farebbe quiz sui cruciverba (ironia soltanto, non fraintendermi) e che non è mai riuscita a chiudere gli occhi nella cecità d'una fede ma che ha visto l'oltre, l'ingiustizie e s'è chiesta sempre (io) troppi perchè!
Alla prossima, magari non tuffarti ma prova ad andarci in canoa :)))))) remare fa bene è come cogliere le pere!
Salutoni
P.S.:Ho riscritto 10 volte sto commento. Blogger è incazztissimo...non fa commentare, non so se stavolta andrà in porto!
Scusami per l'arringa! Ho occupato molto spazio nel tuo boxino! :)))))))))

@enio ha detto...

produrre, produrre ora ci pensano i cinesi, per vendere a bassissimo costo... il lavoro da noi scarseggia sempre più e si parla di crescita zero... fra un po', come in grecia si incomincera a licenziare i dipendenti pubblici, dapprima i vecchie e poi via via tutti gli altri nullafacenti. Il consumo si ridurrà all'essenziale e la ripresa non ci sarà mai.