mercoledì 18 aprile 2012

VITA DI QUARTIERE 2) Prodotti tipici della Campania








"Prodotti tipici della Campania" si trova a fianco della porta di ingresso dello studio, vende solo prodotti che arrivano come si dice a volte "da giù" e il camion che li porta arriva a Modena due volte la settimana alle 4 di mattina per scaricare.
Il martedì e il giovedì sono i giorni al top, e quando mi capita di avere qualche mezz'ora di intervallo mi piace osservare che accade (ben inteso non alle 4 del mattino)
E quì bisogna essere precisi.
Dalle sette è pronto il muro dei friarielli, circa due metri di cassette che, la sera sono quasi finite.
Ho provato a comprarne e a cucinarli, ma, non essendo un indigeno non li ho trovati così appetibili.
Poi, a seconda delle stagioni, cassette di mele annurca, di lattughe, carciofi, arance e altro.
Lì si vende a casse, ed è visto con sospetto chi come me, le prime volte, chiedevo "un chilo di.."
Però Salvatore, il Capo, ha capito rapidamente che ero uno straniero e mi ha spiegato cosa e come conveniva fare.
All'interno latte varie di peperoni, olive, carni varie un pò alla rinfusa e MERAVIGLIOSE mozzarelle che i maligni vogliono alla diossina ma che sono veramente buone e non apparentemente plastificate una per una come quelle dei supermercati.

Il meglio però é osservare la clientela, i soggetti vari che nei giorni di arrivo del camion piovono come le mosche sul negozio.
La tipologia é varia ma tutti parlano tra loro a voce alta in dialetto.
1) anziani popolari, quelli che ritrovano i sapori del paese, che camminano un pò sbilenchi sulle anche stanche, quelli che comprano quei panoni enormi magnificati come cotti a legna, ritirandosi poi nelle vicine case popolari con due o tre sportine in mano.
2) i personaggi di mezza età, con automobili di media cilindrata, sbrigativi, magari in compagnia dell'anziano che talvolta non scende dalla macchina ma dà indicazioni precise, naturalmente a voce alta
3) quelli che sono diventati ricchi, arrivano con il Suv o auto poderose, quelli che parcheggiano quasi in mezzo di strada, escono e vanno verso il negozio con passo caracollante per acquistare una intera cassetta di mozzarelle che Salvatore porta premurosamente in auto -loro friarielli popolari no.
4) quelli che vengono a fare casino, ovvero comprano poco ma si fermano a chiacchierare con tutti
5) le signore enormi, quelle che si fa prima a saltarle che a girarci attorno, quelle che contrattano sui prezzi e poi chiamano il marito per raccogliere quanto hanno comprato
6) quelli che arrivano con le auto di servizio, la divisa da lavoro, e fanno presto perchè probabilmente dovrebbero essere altrove

Quasi tutti comprano i panoni enormi, quelli che sono stati fuori davanti alla porta la mattina all'alba, in sacchi di carta aperti, alla faccia delle protezioni.
Si sa, quello che non ammazza ingrassa.
La cosa più curiosa sono le montagne di acqua minerale, tutte rigorosamente naturale al massimo Ferrarelle, e quando una volta ho chiesto a Salvatore se aveva della gasata mi ha guardato stupito e mi ha detto che loro non bevono acqua gasata.
E quindi avevo fatto una domanda inopportuna, però Salvatore é largo con gli amici e vicini come me.
Se una volta lui non ha il resto mi fa lo sconto, se una volta chiedo solo una cosa di poco prezzo magari non la fa neppure pagare, e allora io quando pago, talvolta piccoli resti non li voglio.
Con Salvatore una contabilità aperta.

28 commenti:

kermitilrospo ha detto...

nel tuo quartiere non manca niente...

Mary ha detto...

Bello, Soffio questo "quadretto" di napoletanità, colorito di personaggi che pienamente ne esprimono lo spirito.
Nulla Ti sfugge... eh, dottore? Ma come mai potrebbe ad uno "specialista dell'Anima" quale sei Tu?
Mary

Melinda ha detto...

Mi piacciono questi post di vita di quartiere.
Che bell'immagine che ne viene fuori, caro Soffio e ti dirò...devo andare a nanna, ma mi hai fatto tornare l'appetito, ho voglia di mozzarellaaa! :)

Loredana ha detto...

Bel ritratto, preciso, puntuale, ironico e piacevole!
Buona giornata

loredana

olgited ha detto...

Sei proprio un gran osservatore,sarà per la tua formazione dott?Buon lavoro Soffio.Ciaooooooo

chicchina ha detto...

Un'altra bella pagina di vita di quartiere,da un'osservatore curioso attento e preciso.
Spesso queste botteghe sono veramente punto di incontro e scambio di chiacchiere e notizie fra "paesani"un'agorà per ogni campanile-dislocato in un'altrove qualsiasi,per necessità.
E anche un perfetto-o quasi-esempio di integrazione,in momenti di separatismi.
Ciao Soffio

Elisena Migiani ha detto...

Ehi, Doctor, pensi che la mozzarella di Bufala abbia un'ombra?
Hai mai provato a digerirla in dialetto?
Io sono figlia dell'Italia, madre campana e padre romano e non bevo acqua gassata ma ho le bollicine nella testa e quando scoppiano....son guai....scrivo di tutto e in tutte le lingue del mondo :)
Ma, scusa la curiosità, Gisella fa la spesa da Salvatore?
Mucche buoi dei paesi tuoi....un tempo era così per preservare i sapori e alimentare gli indigeni!

Ivana ha detto...

Anche a me è venuta fame ,i dolci che dici tu non so se li ho mai mangiati, ma hai mai provato le sfogliatelle napoletane ? Il racconto è bello vivace,sembra di sentire voci e profumi. Ciao

Adriano Maini ha detto...

Quacosa del genere capita anche da noi! Ma vuoi mettere come sono più buone le cose che portano direttamente amici campani quando sono di ritorno dalla loro bella terra?

patrizio spinelli ha detto...

Molto rivelatrici le " debolezze " del psicoterapeuta in attività. Eccolo di buon' ora seguire il frenetico allestimento del mercatino di prodotti agricoli gestito da pittoreschi " indigeni " nella zone civilizzate del profondo Nord padano. Annota con dovizia di particolari le persistente abitudini culinarie dei flussi migratori dalle terre del sud ( leggasi pure terroni, dicasi sine iniuria), tratta impareggiabile scaltrezza, degna, dei migliori suk l' acquisto delle derrate.
Bellissimo, Mister Anemone!!

Paola Tassinari ha detto...

...della serie...a ca nissuno è fesso :)))

Carmine ha detto...

si chiama rapporto di fiducia che si stabilisce tra chi offre e chi acquista, senza di quello il commercio non esiste

rosso vermiglio ha detto...

Tutta un'altra cosa il sapore della vita vissuta con questi "contorni" :)

Renata_ontanoverde ha detto...

che bello! da noi il camion dal sud viene in un quartiere tra il centro e la periferia, fuori mano, con file di macchine di militari, per lo più finanzieri, che vengono ad accattarsi un pezzo di "sapore di casa".
Una volta in un ristorante napoletano mi son stupita dell'antipasto "mozzarella" e stop, senza altri condimenti o accostamenti. Ho assaggiato in religioso silenzio il momento : un orgasmo papillare ineguagliabile!

Renata_ontanoverde ha detto...

P.S. da noi ci sono di più i negozi dei Pugliesi con una loro vera e propria associazione. Il presidente era il fratello di Lino Banfi, che un giorno ho incrociato sulle rive.
La comunità pugliese qui era molto numerosa ai tempi di Maria Teresa, quando le piante degli ulivi istriani furono colpite malattie e solo dopo anni recuperate. Ma i pugliesi non sono ritornati a casa, si sono convertiti dapprima in straccivendoli, poi hanno cambiato mestiere "antiquari" ;) e per ultimi concessionari di automobili!

rossorosso ha detto...

Non sai cosa ti perdi se non provi i friarielli. Nella mia infinita generosità, ho scovato un sito da cui puoi apprendere l'arte del friariello.Ecco l'indirizzo http://www.friarielli.it/ricette.htm. Spero possa esserti utile. Baci.

lookingfor ha detto...

ma lo sai che mi hai fatto venire una fame... Mi piacciono da matti i posti così, alla buona e...veraci! Dove il padrone sembra offendersi se qualche sua specialità non incontra il tuo gusto.Ma io non faccio testo, a me di quello che hai descritto piace assolutamente TUTTO! E bevo solo acqua naturale; cliente perfetta:-)
buon appet...cioè, buona giornata Soffio!

Ernest ha detto...

però!!!

gattarandagia ha detto...

mmmh ... acquolina!
studia bene le ricette con i friarielli: fanno parte della meravigliosa famiglia delle brassicae, la prova provata dell'esistenza di un ente supremo dal palato sopraffino!

@enio ha detto...

da noi non capita anche perchè dopo le ultime vicessitudini della città di napoli si tende ad associarli alla monnezza.

alessandra ha detto...

Il tuo modo di raccontare è sempre molto bello, vivace e curioso. Osservi e descrivi persone e ambientazioni con lo sguardo del viandante pronto ad assimilare ogni modo d'essere incontrato nel proprio viaggio. Quasi come un bimbo che dice:-e poi? E poi?
Questo capita a me mentre ti leggo.

Però ora passo ad una fase un attimo più polemica.
Come sai gestisco un Panificio,
ebbene l'ufficio Igene mi fa impazzire con regole ferree, i clienti notano il moscerino appostato in qualsiasi luogo del banco vendita,nessuna cosa alimentare è a portata di respiri o tocchi, giustamente.
Poi vai in piazza al meractino delle specialità regionali dove dalla mattina alla sera il pane è in bella vista e che la gente acquista portandoselo sotto un braccio senza incartamento.
Facciamo gli schizzinosi e poi ci comportiamo senza coerenza vero?
Una buona domenica.

riri ha detto...

Mi piace questo racconto su Salvatore, acquisti e simpatia. Bello davvero. Buon fine settimana.

Paolo Falconi ha detto...

Un Bel ritratto
Vivace della gente che frequenta il negozio di Salvatore, che non è solo un commerciante di alimentari tipici della Campania, ma a suo modo un esperto conoscitore di gente: nu' filosofo.

Ciao

nino p. ha detto...

Un racconto bellissimo che mi ricorda i tempi passati, quando "a putia" (la bottega) era molto di più di ciò era.... questo molto prima che regole e regoline prima la trasformassero in una camera asettica e poi la costrinsero a chiudere....

Ambra ha detto...

La tua descrizione di questa fauna di visitatori al negozio è stata veramente divertente. Tsnto ben descritti da vederli arrivare, scendere dalla macchina, entrare, con le diverse espressioni e atteggiamenti...

Anonimo ha detto...

Che meraviglia il tuo quartiere Soffio, e mi hai fatto venire una gran fame con questo post. Ciao!

Rosaria ha detto...

I friarielli si devono saper cucinare
si prendono solo le cime, quelle piccole e tenere.
Dopo averle lavate , in una padella si versa l'olio due spicchi d'aglio e peperoncino.
Quando l'aglio è ben rosolato si versano nella padella le cimette il sale e si coprono..con mezzo bicchiere d'acqua, la fiamma si abbassa e si lasciano cuocere lentamente..tempo 15 minuti massimo e i friarielli sono pronti e noi qui li consumiamo con la salsiccia o con la costoletta di maiale ma vanno bene anche consumati in un panino.le foglie buone si lessano e si possono condire con olio sale e limone..o fare pasta e broccoli.

Che bella panorama che hai dipinto..io che sono di giù Caserta il tuo raccontare mi ha divertito un sacco..grazie.

Un saluto a Salvatore da Caserta.

Un caro inizio di settimana a te e famiglia.
Ciao.

Sandra M. ha detto...

Eh...è dura la nostalgia di casa! Bellissimo scorcio, Soffio!