giovedì 26 agosto 2010

MONDO PICCOLO

Basta alzarsi e mettersi in viaggio per la città e dintorni un'ora e mezza prima del solito, diciamo alle sei, e incroci persone invece di quantità.
Partendo da casa a quell'ora, lo faccio ormai da circa un mese, il primo che incontro, cento metri prima o dopo , ma dipende dal mio minuto di partenza, é un uomo che mi pare ancor giovane, ma con capelli ricci tutti bianchi, il suo zainetto sulle spalle. che caracolla, con l'andatura ondeggiante verso...non lo so, dovrei ogni giorno tardare l'uscita di 5 minuti per vedere lui che svoltate fa. Sospetto che vada verso la stazione ferroviaria provinciale ma non ne ho prove.
Un pò più oltre due donne stanno sedute ai tavolini esterni di un bar e spesso giocano a carte. Vero che é estate e a quell'ora l'aria é già tiepida ma giocare a carte poco dopo le sei...!! Più avanti mi fermo a comprare il giornale ma più volte il giornalaio ha dovuto interrompere la chioaccherata con il fornaio di fronte, un bel fornaio, con faccia gioviale e grembiule bianco. I due pare proprio che la se godano la partita a chiacchere prima che cominci a muoversi il formicaio.
Da quì mi avvio verso la campagna e alla prima svolta della strada incontro , cento metri prima o dopo, il camio del latte, quello che passa dalle varie stalle, e siccome dobbiamo rallentare a passo d'uomo, vista la strada stretta, abbiamo imparato a conoscerci dovendo guardarci attentamente. Ieri mi ha sorriso. Da lì in poi ci si immette sulla statale e le cose cambiano, si torna nella normalità, ma occorre una ultima avvertrenza, stare attenti alle biciclette.
A quell'ora e su quelle strade ci sono solo lavoratori agricoli extracomunitari, quelli che al massimo possiedono una bicicletta e vanno in giro come si faceva nelle nostre campagne come dicevano i genitori e i nonni.
Occorre stare attenti però, non tutti sono uguali. Mi sembra, ma é solo una osservazione di uno in macchina, che i pachistani pedalini composti, molto inglesi, rigidi sulla ciclo, le braccia tese verso il manubio, pedalata uguale e regolare, mentre chi viene dall'Africa manifesta sovente una pedalata più allegra, scomposta, irregolare e certamente meno lineare, e a questi si deve stare molto più attenti.
Poi sono se sette, e il mondo torna a essere il solito, quella parte che conosciamo

1 commento:

rosso vermiglio ha detto...

Bello, questo tuo resoconto. Mi sono immaginata le scene intanto che leggevo.