lunedì 21 novembre 2011

I T A C A

Itaca
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.



Costantino Kavafis


a NOI PSICO GARBANO I PERCORSI, VORREMMO CHE TUTTI I NOSTRI AVVENTORI BEVESSERO QUESTI CONCETTI E LI FACESSERO PROPRI.

22 commenti:

Elisena Migiani ha detto...

E' la vita Doctor...questo viaggio che compie
chi è scalzo
chi ha fame
chi non ha i denti
chi comanda
chi lotta
e chi ancora spera....
Buon viaggio a tutti noi!
Elisena
Ciao Doctor

blandina ha detto...

A noi avventori garberebbe che i nostri psico ci dessero a piene mani di questi concetti da bere. Forse allora capiremmo che strada vogliono che percorriamo...

intherainbow ha detto...

Adoro questa poesia di Kavafis....:))

Lisa ha detto...

Questa è la poesia che ho accluso al regalo dei 18 anni dei miei figli..

nino p. ha detto...

è una poesia che amo... è la strada che facciamo non la meta finale quello che conta...

Tiziano ha detto...

Poesia meravigliosa,
buona giornata.

celyneglam ha detto...

Bellissima.Grazie per il commento,ripassa quando vuoi..ciao!

Ambra ha detto...

Se noi viaggiatori entriamo nella tua locanda è per bere dalla coppa che le tue mani hanno dipinto di rose, mentre il liquido dorato che essa contiene e che tu ci offri scende sapientemente nelle nostre anime.

Anonimo ha detto...

Non conoscevo questa poesia. Il viaggio è un topos letterario che mi è molto caro, però nella vita quotidiana mi piacerebbe godermi anche qualche fermata, magari una breve sosta, prima di ripartire.
E' sempre un piacere leggerti, sei pura saggezza.
Un caro saluto

Melinda ha detto...

Davvero bella. Grazie!!!

Adriano Maini ha detto...

Una possente, lirica trasfigurazione, perché Odisseo/Ulisse non sono mai riuscito a immaginarmelo come dotato di particolare umanità.

Tiziano ha detto...

bellissima poesia,
buona serata.

Galadriel ha detto...

Il percorso per imparare ad essere mentre accumuliamo averi , e una volta dotti capiremo l'importanza del ritorno all'origine. Ci vedo un percorso spirituale, dove nell'intento di essre si perde importanza nell'avere. Grazie Doc per la bevuta!

Carlo ha detto...

LA LEGGE DEL SENTIERO
Per prima cosa sii certo della chiamata e della risposta della tua anima. Infatti se la chiamata non è autentica, se non si tratta del tocco del potere di Dio o della voce dei suoi messaggeri ma di un richiamo del tuo ego, il tuo impegno porterà ad un vano fallimento spirituale o ad un grande disastro. E se solo il consenso e l'interesse mentale e non il fervore dell'anima rispondono alla chiamata divina, o se solamente i desideri vitali inferiori si lasciano attrarre dai frutti del potere e del piacere che derivano dallo Yoga, o ancora se soltanto un'emozione passeggera saltella come fiamma instabile mossa dall'intensità, dalla dolcezza o dalla maestosità della Voce, è pericoloso percorrere il difficile sentiero dello Yoga.
Gli strumenti esteriori dell'uomo mortale non hanno la forza di fargli vincere gli austeri ardori di questo viaggio spirituale e la sua Titanica battaglia interiore, di fargli affrontare le traversie terribili ed i continui cimenti, né hanno la capacità di temprarlo e fortificarlo perché possa affrontare e superare i pericoli sottili ed immensi del viaggio. Solo la volontà maestosa ed incrollabile del suo spirito, il fuoco inestinguibile e l'ardore invincibile della sua anima possono compiere questa difficile trasformazione ed assolvere questo compito improbo. Non pensare che la strada sia facile: il cammino è lungo, arduo, pericoloso e difficile.
Ogni passo nasconde un agguato, ogni svolta un pericolo. Migliaia di nemici visibili ed invisibili si scaglieranno contro di te, terribilmente astuti contro la tua ignoranza, enormemente potenti contro la tua debolezza. E quando con dolore li avrai distrutti altre migliaia ne sorgeranno e li sostituiranno. L'Inferno vomiterà le sue orde per opporsi a te ed il Cielo ti si farà incontro con le sue prove impietose ed i suoi dinieghi freddi e splendenti. Sarai solo nella tua angoscia: i demoni furiosi sul tuo sentiero e gli Dei riluttanti sopra di te. Antichi, potenti, crudeli ed invitti, vicini ed innumerevoli sono i Poteri oscuri e tremendi che prosperano nel regno della Notte e dell'Ignoranza, invariabilmente ostili.
...

Carlo ha detto...

...
Distaccati, lenti ad arrivare e lontani sono gli Esseri di Luce che hanno la volontà o il permesso di soccorrerti con apparizioni brevi e rare. Ogni passo avanti è una battaglia. Il cammino si compie attraverso discese precipitose, con scalate infinite e sempre nuove vette da conquistare. Ogni altopiano scalato è soltanto un passo sul cammino, che rivela nuove, infinite, altezze. Ogni vittoria che appare come l'ultima lotta trionfale non è che il preludio di centinaia di battaglie feroci e pericolose… Ma tu dirai: "Non è forse la mano di Dio accanto a me per soccorrermi e la Madre Divina al mio fianco con il suo sorriso pieno di grazia?"
Non sai allora che la grazia di Dio è più difficile da ottenere e da conservare del nettare degli Immortali o dei tesori inestimabili di Kuvera? Chiedilo ai suoi eletti e loro stessi ti diranno quanto spesso l'Eterno ha nascosto il suo volto, quanto spesso si è allontanato da loro ammantandosi del suo velo misterioso, lasciandoli soli nella morsa dell'Inferno, nell'orrore dell'oscurità, nudi ed indifesi nell'angoscia della battaglia.
Ed anche quando riesci a percepire la sua presenza dietro al velo, essa è simile al sole invernale coperto dalle nuvole, che non ti ripara dalla pioggia e dalla neve, né dai pericoli della tempesta, dal vento sgradevole e dal gelo pungente, né dal grigiore di un'atmosfera colma di dolore, o da un'ottusità scialba e noiosa. Senza dubbio l'aiuto è presente anche quando sembra mancare ma l'apparenza è quella della notte totale, senza sole che sorge o stelle di speranza a perforare l'oscurità. Bello è il volto della Madre Divina, ma altrettanto duro e terribile. E' forse l'immortalità un gioco, da mettere con leggerezza nelle mani di un bambino, o la vita divina un bottino da conquistare senza sforzo, la corona dei deboli? Combatti rettamente e l'avrai; abbi fede e la tua fede sarà infine premiata, ma questa è la dura legge del sentiero e nessuno la può abrogare.

Sri Aurobindo

Paola Tassinari ha detto...

Itaca, mia povera Itaca,volevo Creta l' isola delle rose e di Venere, mi è toccato Itaca e mi piaceva, poi all' improvviso quando non l' aspettavo più riappare Creta...in lontananza e in lontananza ora è anche Itaca, quale il mio percorso non lo so...ma se gli psico dicono che va bene, solo che io ho due percorsi.
Ciao Soffio di Modena e tu contento del tuo percorso?

Pietro Brosio ha detto...

Poesia molto bella.
Grazie per il commento, buona serata!

Sandra M. ha detto...

Già, che cos'altro ti aspetti?
---
Mi è piaciuto rileggerla.

Paola ha detto...

Sei passato da me, giorni fa, ma solo stasera riesco a venirti a conoscere: ho letto il tuo profilo e ho visto che hai le tue soddisfazioni.. non ho potuto fare a meno di fare un collegamento con mio figlio..laureato alla Sapienza da quasi due anni,già pronto anche con l'esame di stato, ma che ancora è a spasso... chissà mai se potrà un giorno avere la possibilità di vedersi realizzato per quel che ha studiato. Purtroppo i nostri giovani sono sempre più in difficoltà.
Mi sono letta il post che hai dedicato alla tua bimba: molto bello e veritiero..Mi ha fatto davvero piacere conoscerti. Un caro saluto

Ninfa ha detto...

Molto bello questo brano, da sorseggiare spesso anche per chi non frequenta gli psico...Più la strada è lunga, avventurosa, anche impegnativa, più si approderà con gioia. E' così anche quando si fa una lunga escursione, che soddisfazione all'arrivo! Ciao, Soffio.
P.s. Esistono ancora le morette con carta "colonialista", si chiamano nougatine e a me piacciono molto. Ti dirò che a Fiume, anni fa, ho comprato anche un paio di orecchini raffiguranti una testa di moro...

Rita Baccaro ha detto...

Tutta la vita come un viaggio avente una meta, il ritorno alle origini, a se stessi. E per imparare a conoscersi bisogna uscire dal guscio e avere sete di conoscenza dell'altro, delle avventure e delle esperienza. E non importa se al ritorno ciò che troveremo ci sembrerà povero, il nostro viaggio darà significato!!

che poesia meravigliosa, grande Kavafis!

lella ha detto...

mi piace molto questa poesia, come il viaggio di ulisse...il viaggio dell'uomo alla scoperta dei suoi limiti e della sua vita...
grazie per il tuo passaggio nel mio blog. sbarcata da poco da splinder...devo ancora abituarmi a questa nuova casa...
buona settimana
lella