martedì 27 marzo 2012

SEI STUPENDO !! no, forse mi è solo sembrato

Ho sempre amato molto la Marie Louise, allieva di Jung e analista a sua volta, trovo che esponga con lucido pensiero, e questa volta mi affido alle sue parole per parlare del fenomeno comunissimo della proiezione, che ci fa innamorare, sposare e magari poi separare, ci fa entusiasmare di un luogo, una idea, un amico.


Esistono però anche individui che, quando si accorgono che l'altro non é quello che loro avevano immaginato, vengono spinti da una naturale curiosità a cercare di saperne di più.
Sono sorpresi del fatto che l'attrazione che provavano per una certa persona sia svanita non appena questa persona si é rivelata diversa da come la immaginavano, e allora tentano di scoprire che cosa sia accaduto a determinare la fine dell'attrazione. Così facendo, essi si assicurano la possibilità di riconoscere la proiezione, mentre coloro che si limitano semplicemente a chiudere il rapporto quando si sentono delusi rimangono perennemente dentro la proiezione stessa.
Il momento della delusione deve essere vissuto; il rapporto non deve essere troncato, almeno per un pò di tempo, nel tentativo di capire ciò che é successo.
Fu proprio in questo modo che Jung scoprì l'anima in sé stesso.
Ogni volta che rimaneva deluso da una donna, si chiedeva perché mai egli si fosse aspettato qualcosa di diverso, che cosa lo avesse spinto ad attendersi qualcosa di diverso.
Nel porsi queste domande e riconoscendo che in lui era sorta una aspettativa che non corrispondeva alla figura esterna, scoprì l'immagine interiore dell'anima.
Per questo è sempre opportuno, quando si rimane delusi da qualsiasi rapporto, non soltanto dalle relazione etero sessuali, porsi queste domande:
perché non l'ho veduto prima?
che cosa mi aspettavo?
perché avevo un'altra immagine di questa persona?
da dove é venuto l'errore?
perché anche l'errore é qualcosa di reale.
Se riusciamo a fermarci a riflettere, significa che abbiamo il desiderio di conservare il rapporto umano e di ritirare l'illusione.


Marie Louise von Franz


P.S.
Potrei completare con un secondo post.

17 commenti:

kermitilrospo ha detto...

molto interessante anche se mi è sfuggito il nesso tra aspettativa e anima

adriana ha detto...

Mi sono posta queste domande e mi sono fermata a riflettere, ma non sono riuscita a trovare delle risposte, e allora che significa? Sono ancora nella proiezione? ti ringrazio se mi dai una spiegazione

Soffio ha detto...

Cara Adriana...ma come faccio a darti una risposta secca??? ognuno di noi si pone la domanda relativamente a una situazione, persona, idea, poi cerca di darsi la risposta vera, che é quella più intima, talvolta quella meno pensata in chiaro. Può essere che noi non vogliamo mettere a fuoco la lente su persone o situazioni, e se così fosse vuol dire che ci va bene così, che per ora non vogliamo vedere

Loredana ha detto...

Ho trovato molto vero questo scritto, è un'esperienza che prima o poi abbiamo fatto tutti, farla ponendosi queste domande è il modo giusto per crescere, anche nel rapporto.

La ricerca continua dell'innamoramento rende tutto molto più superficiale , la crisi rende adulto il rapporto.

Spesso il problema siamo noi non l'altro, noi con il nostro carico di aspettative rispetto a quello che l'altro è.

E' sempre piacevole passare di qui e avere spunti di riflessione.

Buona giornata

loredana

Renata_ontanoverde ha detto...

ho sempre cercato di capire cosa amavo in mio marito, perché troppo spesso le nostre scelte divergevano.
amarsi nonostante le diversità, accettarsi per i limiti che si hanno. la nostra relazione procedeva parallela,
eppure abbiamo mantenuto sempre la stima, il supporto l'uno per l'altra, un voler andare avanti, costruire, legati da due magnifici figli: sintesi dei nostri pregi e difetti, e pieni del nostro amore!

Paola Tassinari ha detto...

Saresti così gentile da spiegarti meglio...mi interessa molto e mi piacerebbe andare più a fondo...se ti togli l'illusione e poi te ne fai un'altra sul diverso che hai trovato, che cos'è?

nonno enio ha detto...

spesso questo succede se la persona che amavamo, una volta presa confidenza con noi tenta di cambiarci, tentando di modificare le nostre abitudini.Solitamente il pacchetto lo si accetta con la carta e il fiocchetto, in toto.

Unknown ha detto...

" che per ora non vogliamo vedere".
Allora è scontato che, quando vorremo vedere, proveremo una delusione.
Come dire che ognuno ha un ideale irragiungibile?
Cristiana

lookingfor ha detto...

mi ci ritrovo in pieno,sto vivendo una delle maggiori delusioni della mia vita.Un rapporto che ho idealizzato tanto da indurre in me un cambiamento che ritenevo impossibile.
mi accorgo ora che sono stata io e solo io a costruire un ideale inesistente, semplicemente perché di quello avevo bisogno.
La consapevolezza mi lascia un amaro e una tristezza infiniti e torno indietro di due anni,depressione compresa.
Le illusioni fanno male, ma hai ragione, vanno decostruite e consumate: la tendenza a chiudere prematuramente è quanto metto in atto sempre come risposta istintiva, sto cercando di imparare a farlo meno come anche a perdonare me stessa per non essermi fidata degli avvertimenti ripetuti del mio istinto dinanzi a chiari segnali di qualcosa che non corrispondeva e non faceva star bene.
il tentativo ora è di riuscire a non perdere quel che di buono comunque c'è stato, come di non svilire la bontà e il ricordo dei tanti momenti buoni mischiandoli alla delusione di quelli da dimenticare.

Roscio ha detto...

Molto istruttivo. Non si ama a prescindere dalle aspettative a quanto pare? Che egoisti che siamo.

patrizio spinelli ha detto...

Mister Anemone, da un analista junghiano, ci aspettiamo, risposte sull' animo umano, più precise, nette e definitive, altrimenti, a cosa servono gli analisti al alimentare solo il dubbio?!?
Servus!

Elisena Migiani ha detto...

Ma tu doctor....SEI STUPENDO e non mi sono sbagliata :)
Un salutone

rosso vermiglio ha detto...

Sarebbe interessante leggere anche il secondo post promesso: l'argomento è molto gradito

Sandra M. ha detto...

ma vale sempre la pena "fermarsi e cercare di capire"...? A volte sì a volte, forse , no....

Polpetta ha detto...

interessante... riflettero'...

leira ha detto...

Conoscevo la von Franz per altre opere che preannunciavano sconfinamento nel 'transpersonale'... Questo inciso da quale opera è tratto? Sinceramente mi sembra scritto a "Jung morto"...in quanto lui vivo, avendo ampiamente trattato di "animus" e "anima", non so quanto avrebbe apprezzato queste semplificazioni (a livello epistemologico, ma anche stilistico)...un po' da "posta del cuore"....
Ma naturalmente è solo una mia impressione, e come tale, fallace! ;)

blandina ha detto...

Più mi allontano dalla rottura e più entro nell'idealizzazione della persona, gli attribuisco lati positivi che non aveva e ne dimentico le nefandezze.
Ti pare possibile? Questa mente è proprio una trappola ... Oppure sono io malata?