OGNI RIFERIMENTO A FATTI E
PERSONAGGI NON E’ AFFATTO CASUALE.
Scrivo con il consenso degli
interessati e con il consueto dovere di
modificare alcuni dati.
Ho conosciuto lui, Paolo, e solo
dopo molto tempo lei, Francesca (nomi di banale fantasia)
Lui, allora 39 anni, un mestiere
nel quale si occupava, e ancora si “occupa di persone”, era sposato da 16 anni
con un figlio di 15.
“una brava moglie” come mi disse
subito, forse sposata un po’ precipitosamente “ ma non era incinta” mi precisò
subito.
Anni di matrimonio “normale”,
positivo, fatto di piccole cose, di
benessere comune e tranquillo, di un figlio che lui adora e con il quale ha un
buon rapporto.
Ha letto tanto Paolo, il suo mestiere
di aiuto lo suggerisce e lui lo fa con passione, quanto alla giornata “gli
orari a volte sono pesanti” mi dice, “faccio turni, mi sento in colpa perché
trascuro moglie e figlio, talvolta ci incrociamo solo per pochi minuti”.
Paolo ha sentito che qualcosa non
gira come dovrebbe, non è felice, “Sa dottore, non ho nulla che non va davvero,
ma devo fare chiarezza dentro di me”.
Per una decina di sedute mi parla
della sua vita, della sua storia e ne esce una brava persona, un uomo
impegnato, capace di dedicarsi agli altri con una generosità che va oltre le
richieste del mestiere, ma…..non è felice “non mi manca nulla sa..non mi manca nulla” continua
a dire ogni volta che gli chiedo qualcosa in più.
Paolo, gli ho detto con la
maggior morbidezza possibile “basta con
il girare sulla storia, mi racconti un sogno”
Si dice che il primo sogno sia molto
indicativo sul da farsi e sul prosieguo del lavoro e Paolo racconta “Ero su una
piccola collinetta, davanti un fiume, non larghissimo. che dovevo passare,
prendo la spinta e corro giù.
Nel fiume non c’è più acqua, all’improvviso, vedo quanto c’è di inutile buttato dalla gente e
depositato sul fondo, arrivo dall’altra parte e entro da un barbiere, poi mi
sveglio”
Il “Paolo di sotto” dava
l’indicazione base, avere il coraggio di attraversare, di buttarsi, e vedere
quanto nel fondo della propria storia c’è di vecchio, inutile, mai rimosso, buttato lì da sé stessi o da altri e finalmente andare
oltre, e “sistemarsi i capelli” mettere ordine alla sua forza da Sansone, ed in
effetti Paolo porta capelli abbastanza
lunghi e arruffati, residuo di antiche
“contestazioni”.
Dunque…qual’è la grande acqua che
deve attraversare? Gli ho chiesto e lui arriva al punto, quello vero per il
quale è venuto da me.
Quattro anni prima ha conosciuto
Francesca, 27 anni, sposata da otto, senza figli, la conosce perché segue una ragazza affidata a lui nel suo “mestiere
di aiuto”, la vede quasi tutte le settimane.
quando lei entra in struttura e
vi resta una-due ore.
Come in un film lei gli chiede
prima informazioni, poi pareri.
“Mi piaceva” confessa Paolo, che ormai è deciso a parlare,
e lo fa con un fiume di parole e di
sentimenti “ma non potevo farglielo capire, e poi, io sposato, tutti mi
conoscono come una brava persona, nessuno si aspetterebbe da me un colpo di
testa, e poi lei è sposata da poco…non potevo, non dovevo”.
Vanno avanti così per mesi, lui
aspettava il giovedì mattina, quando lei sarebbe andata, con trepidazione, anzi
si era fatto cambiare il turno per essere presente, ma non osava manifestarsi o semplicemente
dire a sé stesso, ma nel frattempo lei si era confidata, e Paolo sapeva che
neppure lei era felice.
Il matrimonio dopo poco si era
rivelato “fiacco”, poco vitale, “condito da tanta televisione, dottore, proprio
così mi diceva Francesca, e io pensavo…come si fa con una ragazza così a
guardare la televisione, lei è allegra, vitale, coraggiosa, ha gli occhi che
ridono e poi……sa non voglio rubarle il mestiere, ma quando mi guarda le pupille
diventano due fanali…..però vede, il
punto è che mia moglie è sempre più lontana, più fredda, tutta presa da altre cose, per me c’è ancora, è una brava
donna, le voglio bene però…..insomma
Francesca ed io siamo usciti una sera, ma non avevo il coraggio di dirle nulla,
si era messa un abitino semplice, era bellissima, ma il bacio l’ho dato solo la terza volta e dopo dei mesi….lei
non usciva certo facilmente, e neppure io……insomma dottore…io non credevo
esistesse una donna così…e poi mi sono detto cento volte che non è possibile,
che era la solita favola, non potevamo vivere assieme, dopo sei mesi sarebbero venuti fuori tutti i difetti ecc
ecc…ma io la pensavo sempre e ogni volta, quando ci si poteva incontrare
scoprivo qualcosa che ci accumunava….sa dottore, un giorno non mi voleva vedere
perché aveva mangiato cipolla e anch’io
quel giorno avevo mangiato cipolla…capisco che le sembri infantile ma tutti e due adoriamo la cipolla”
Paolo ormai andava da solo nel racconto finché un giorno mi chiese
se poteva dire un sogno di lei “però sa che non è bene interpretare sogni di
altri, ci manca l’autore”.
Paolo voleva farmi capire e in
qualche modo sedurmi e raccontò che lei si era sognata di stare a terra, in ginocchio, e scavare con
le mani fino a quando non riusciva a recuperare una statuetta raffigurante un
angelo, ed io, non ho potuto evitare di dirgli “è questo che quella donna deve fare, recuperare il suo sé stessa
angelo che è stato sotterrato ma non è nel suo potere, Paolo, è lei che deve
farlo”
Tuttavia dopo un anno Paolo era
sconsolato, lei non voleva uscire dal matrimonio, ormai si vedevano
regolarmente “con tutto ciò che
significa, e le assicuro che non avrei mai creduto esistessero le fate” mi
disse ridendo un giorno, “ma non so se e come andremo avanti”.
Dopo poco Paolo decide di interrompere i nostri incontri, gli
sembrava di aver capito “ora tocca a me…a noi se ci riusciamo” mi disse l’anno
scorso, e se ne andò con una lunga stretta di mano “le
farò sapere” disse.
Pochi giorni fa mi telefona
Paolo, mi chiede un incontro “posso
portare anche Lei?”, difficile
dire di no, la deontologia classica??
Un’altra volta,….. e poi ero troppo curioso, in fondo avevo parteggiato per
Paolo.
E’ entrato in studio sorridente
con Francesca per mano, ma soprattutto Francesca con un gran pancione, e l’ho
vista per la prima volta la biondina con gli occhi che ridono, timida ma
decisa.
“Ecco dottore“ mi ha detto subito
Francesca, “volevo conoscerla perché questa bimba è anche merito suo, deve sapere che stavamo quasi per
interrompere il nostro rapporto, troppe difficoltà e qualche senso di colpa,
poi un giorno mi si è rotto il cellulare e non potevo parlare con Paolo, e per
un intero fine settimana mi sembrava di impazzire, chiusa in casa con un marito
che guarda le partite in tv , poi ho trovato il mio vecchio cellulare, ho
cambiato la scheda e sa cosa ho trovato?? Un sms di Paolo di anni prima, un sms molto serio e
professionale, di quando non si sbilanciava e allora……se è vero che c’è
l’inconscio…dovevo capire, lui mi aveva
aspettato per anni e…eccoci qua,…..sa è
una femmina, partorisco in aprile, abbiamo deciso di chiamarla Gaia, e spero
proprio lo sia”
Ciao Paolo, non ti azzardare a
diventare un marito normale, continua a guardarla come la guardi ora, ciao
coraggiosa biondina dagli occhi azzurri, spero che Gaia abbia gli occhi azzurri
come te e siano occhi che ridono.
P.S.
Il marito di lei guarda ancora
la tv
La moglie di lui ha saputo accettare da brava donna qual’é ed
ha ammesso che si sente meglio anche lei.
Il figlio di Paolo vede i
genitori tranquilli tra di loro e comunque è impegnato con una giovane
fanciullina