La valenza del rapporto col lettore fisso la si deve ammettere con violenta evidenza quando al rientro da una breve vacanza, prima di aprire le valigie si riattaccano, con noncuranza le spine elettriche staccate e casualmente la prima é quella del computer.
Una brava moglie, la mia in questo caso, che dice??? nulla, per alcuni lunghi minuti nulla.
E un marito che gioca al ruolo delle parti collaudato in anni di rientri che dice ??
"ti aiuto a sistemare le valigie??" Noooo...ormai dopo tanti anni non occorre più mentire, molto meglio dire .."le valigie le lascio stare perché come le disfi e sistemi tu, io non ci riesco" e una brava moglie che ribatte? "vai, vai a vedere chi ti ha scritto...."
Ed ecco quà, il gioco delle parti funziona bene.
Mentre ero assente ben 13 commenti, e di questi tempi commenti beneauguranti.
Questo é tempo di bilanci e dunque facciamone uno, alla veloce:
Indubbiamente utilizzare il blog ha rappresentato un modo decisamente nuovo per affacciarsi ad una comunità di sconosciuti che per una certa parte rimane tale mentre per un gruppo relativamente ristretto diventa familiare.
Non ho l'ambizione di collezionare lettori fissi, anzi, se mai fosse possibile cancellerei automaticamente chi non legge da qualche mese.
Mi piace del blog immaginare le persone, specie quando c'é la foto.
Mi immagino la vita, la casa, le abitudini.
Mi piace leggere ciò che viene dato, e spesso vorrei scrivere tanto di più a commento, e mi dico che non lo faccio per ragioni di spazio o di tempo, il ché é anche vero, ma in specie non lo faccio perché mi parrebbe presuntuoso o buonista entrare a piedi pari nell'intimità di altra persona.
Mi godo la freschezza di alcuni, la seriosità di altri, il senso di vita, talvolta di battaglia con la vita, o il cinguettare allegro di certe ragazze, o le ricette che fanno salivare solo a guardare, o le foto, spesso stupende che vengono regalate, e i racconti di vita, anche di sofferenza che vanno letti con rispetto e silenzio.
Poi i poeti o poetesse, che scrivono o ricordano poesie bellissime, poi ancora ci sono quelli o quelle, certi peperini.....che immancabilmente sollecitano, punzecchiano, provocano, ma li si attende con ansia, e in qualche modo sono diventati/e delle piccole-grandi star, al punto che amici citano queste persone come amici di famiglia.
Cari lettori fissi, che dire a fine anno??? spesso mi corre alla mente una frase coniata anni addietro che suona così......l'anno nuovo vi porti ciò che vi serve anche se non necessariamente vi piace.
Ma suona anche un pò troppo......dite voi.
Io ne sono sempre più convinto ma non posso chiedervi di solidarizzare.
Che dire a questo punto???
Un sincero BUON ANNO, ovvero buone giornate, buona vita, buona resistenza, buona navigazione tra i piccoli grandi perigli, buone ideee, buoni affetti,buona scrittuta , buona lettura, insomma BUON TUTTO
sabato 31 dicembre 2011
lunedì 26 dicembre 2011
INSALATA E CETRIOLINI
Bene, al Natale siamo sopravvissuti, e non é poco.
La sera di Natale nessuno ha mangiato nulla, la domanda muta che aleggiava era " quando smaltire i gli avanzi??"
Non resta che farsi coraggio, riunire una paio di famiglia, politicamente si direbbe "i volenterosi" e manducare piano piano ciò che é rimasto.
Ho posto mano al libro della dieta Dukan, ne dicono meraviglie!!!
Però é stato un buon Natale, in mattinata sono andato a visitare una persona che seguo da tempo e che certamente ha avuto meno fortuna di me nella vita.
Ho portato varie cose, ovviamente da mangiare, e l'ho trovato in compagnia di un amico che lo frequenta.
Mi ha detto che l'ultimo dell'anno si troverà con altri che ora vivono in un appartamento protetto e festeggeranno a dolci e coca cola.
Se é vero che c'é un Dio del Vangelo credo che l'ultimo dell'anno sarà da quelle parti.
Nell'andare ho ascoltato quelle, per me, bellissima trasmissione su radio 3 che è "Uomini e profeti" della domenica mattina alle 9,30.
Trasmissione di commento a testi biblici, ora trattano del profeta Isaia, e dal momento che i commentatori sono tutti, e non solo cattolici, dei biblisti di valore, quindi niente omelie per intenderci, "bevo" la trasmissione con vero piacere.
Il piccolo, mi tel la figlia, si é svegliato alle 6 per via dei regali e, pensando che a casa mia avrebbe trovato un bigliardino, portato da Babbo Natale che avendo letto la sua letterina non poteva esimersi, era in agitazione.
Alle 11 é arrivato ed é scattato il torneo di bigliardino, maschi contro femmine, poi io contro lui e suo padre, poi lui contro le nonne.
Ovviamente contro di me ha vinto lui.
Quando sono andati, la fida poltrona ha accolto un anziano esausto che si è sparato una buona dormita.
Passeggiata serale e guai a chi parla di mangiare.
Ora si attende il fine anno, ma sono ben appostato, questa volta saprò difendermi bene INSALATA E CETRIOLINI
La sera di Natale nessuno ha mangiato nulla, la domanda muta che aleggiava era " quando smaltire i gli avanzi??"
Non resta che farsi coraggio, riunire una paio di famiglia, politicamente si direbbe "i volenterosi" e manducare piano piano ciò che é rimasto.
Ho posto mano al libro della dieta Dukan, ne dicono meraviglie!!!
Però é stato un buon Natale, in mattinata sono andato a visitare una persona che seguo da tempo e che certamente ha avuto meno fortuna di me nella vita.
Ho portato varie cose, ovviamente da mangiare, e l'ho trovato in compagnia di un amico che lo frequenta.
Mi ha detto che l'ultimo dell'anno si troverà con altri che ora vivono in un appartamento protetto e festeggeranno a dolci e coca cola.
Se é vero che c'é un Dio del Vangelo credo che l'ultimo dell'anno sarà da quelle parti.
Nell'andare ho ascoltato quelle, per me, bellissima trasmissione su radio 3 che è "Uomini e profeti" della domenica mattina alle 9,30.
Trasmissione di commento a testi biblici, ora trattano del profeta Isaia, e dal momento che i commentatori sono tutti, e non solo cattolici, dei biblisti di valore, quindi niente omelie per intenderci, "bevo" la trasmissione con vero piacere.
Il piccolo, mi tel la figlia, si é svegliato alle 6 per via dei regali e, pensando che a casa mia avrebbe trovato un bigliardino, portato da Babbo Natale che avendo letto la sua letterina non poteva esimersi, era in agitazione.
Alle 11 é arrivato ed é scattato il torneo di bigliardino, maschi contro femmine, poi io contro lui e suo padre, poi lui contro le nonne.
Ovviamente contro di me ha vinto lui.
Quando sono andati, la fida poltrona ha accolto un anziano esausto che si è sparato una buona dormita.
Passeggiata serale e guai a chi parla di mangiare.
Ora si attende il fine anno, ma sono ben appostato, questa volta saprò difendermi bene INSALATA E CETRIOLINI
mercoledì 21 dicembre 2011
ERA NATALE
Questo é un post da anziani.
In effetti la Repubblica concedendo la pensione di anzianità lo ha certificato, poi ho lo sconto al cinema, quindi...non si scappa.
Per la verità io guardo a oggi e al futuro, ma lo sconto al cinema lo fanno, quindi posso ricordare.
Oggi parlo con tante persone e tanti parlano del Natale come di una fatica, qualcuno afferma che non vede l'ora che passi.
In effetti il Natale ci piomba addosso, di corsa, lo viviamo di corsa, da fine novembre quando iniziano a esporre gli alberi natalizi.
Quando ero bambino (e quì comincia l'anziano) il Natale era il tempo dell'attesa, ed era palpabile.
L'albero e il presepe si facevano l'8 dicembre, ma le palle dell'albero erano di vetro e si maneggiavano con cura, avevano un gancino delicatissimo per appenderle e non erano fatte in Cina.
Si appendevano ancora i mandarini e quando c'erano, i cioccolatini fatti a stella o a angelo, pochi però.
Lucine niente, era ancora un lusso venuto col tempo.
Il presepe era fatto con cura, Gesù si metteva solo il 25 e i re Magi arrivavano un pò alla volta.
Il dibattito sul cibo era sempre quello, tortellini o lasagne???
Prevalevano sempre i tortellini, e le lasagne si facevano ugualmente ma per S. Stefano o fine anno.
Mia madre faceva tutto a mano.
La soglia per i tortellini con il mattarello, e doveva essere rotonda e trasparente, segno inequivocabile di capacità.
Mia madre aveva le mani sempre calde e questo é un vantaggio importante per impastare bene.
Raccontava sempre che era la prima cosa che si faceva fare a una sposina novella, mentre le anziane guardavano sferruzzando con apparente disinteresse.
Anche la pasta verde per le lasagne si faceva a mano, altro che rettangoli già pronti.
E quando si calava nell'acqua bollente i rettangoli di pasta, li si toglieva uno a uno e si posavano bollenti con le mani, e mia madre non diceva mai nulla, al massimo "però..son caldi".
A me piaceva il primo strato, quello che in forno si abbrustolisce maggiormente.
Ovviamente non mancava il lesso con la salsa verde, e io potevo aiutare a tagliuzzare le verdure necessarie, così alla fine restava l'odore di cipolla per due giorni nelle mani, anche se ci si lavava spesso.
Naturalmente brodo di cappone, quello che gli "occhi", e il cappone si mangiava lessato, mentre la gallina finiva arrosto.
Era un tempo di attesa, di vera attesa, si sentiva lo scorrere del tempo, si doveva attendere, le agende dai mille impegni non si usavano, non avevamo neppure il telefono.
Poi il dolce, e quì si apriva un dibattito, che dolce fare??
La scelta immancabile era tra la zuppa inglese e il bastone di cioccolata.
Io però sapevo che si finiva per farli entrambi perché nella zuppa inglese si mette l'alchermes e i bambini non possono ubriacarsi.
Il bastone di cioccolato era piccolo e io ero addetto a sminuzzare i biscotti.
Lo si metteva fuori dalla finestra perché il frigo non c'era, e io potevo pulire il tegame utilizzato, passando il dito nel residuo di cioccolata e leccarmi il dito che magari sapeva ancora di cipolla.
Spesso per Natale nevicava, allora c'erano ancora le stagioni, e la neve persisteva per settimane ed era normale, così come erano normali i ghiaccioli alle finestre.
Ovviamente cercavamo di rubarli per succhiarli e ciò era proibito perché erano sporchi.
Sporchi?? non immaginavamo l'inquinamento di oggi, le polveri sottili non sapevamo neppure che esistessero.
Infine il regalo di Babbo Natale.
Il regalo vuol dire UN regalo.
Per anni ho desiderato un "forte" per i soldatini, non ne avevo più di una dozzina, ma il forte non é mai arrivato, lo facevo io con le merlette da bucato, che allora erano di legno.
Sperava tanto che mio nipote giocasse con i soldatini così gli avrei regalato un forte, ottima scusa per me, ma oggi ci sono i bakugan.
Si stava prevalentemente in cucina al caldo della stufa con i cerchi in ferro, e quando c'era particolarmente freddo il bagno lo facevo dentro una tinozza in metallo vicino alla stufa.
Beh....scusate, é roba da anziani.
Non so se scriverò ancora prima di Natale e dunque, nel dubbio....BUON TUTTO A TUTTI.
Era un tempo di attesa
In effetti la Repubblica concedendo la pensione di anzianità lo ha certificato, poi ho lo sconto al cinema, quindi...non si scappa.
Per la verità io guardo a oggi e al futuro, ma lo sconto al cinema lo fanno, quindi posso ricordare.
Oggi parlo con tante persone e tanti parlano del Natale come di una fatica, qualcuno afferma che non vede l'ora che passi.
In effetti il Natale ci piomba addosso, di corsa, lo viviamo di corsa, da fine novembre quando iniziano a esporre gli alberi natalizi.
Quando ero bambino (e quì comincia l'anziano) il Natale era il tempo dell'attesa, ed era palpabile.
L'albero e il presepe si facevano l'8 dicembre, ma le palle dell'albero erano di vetro e si maneggiavano con cura, avevano un gancino delicatissimo per appenderle e non erano fatte in Cina.
Si appendevano ancora i mandarini e quando c'erano, i cioccolatini fatti a stella o a angelo, pochi però.
Lucine niente, era ancora un lusso venuto col tempo.
Il presepe era fatto con cura, Gesù si metteva solo il 25 e i re Magi arrivavano un pò alla volta.
Il dibattito sul cibo era sempre quello, tortellini o lasagne???
Prevalevano sempre i tortellini, e le lasagne si facevano ugualmente ma per S. Stefano o fine anno.
Mia madre faceva tutto a mano.
La soglia per i tortellini con il mattarello, e doveva essere rotonda e trasparente, segno inequivocabile di capacità.
Mia madre aveva le mani sempre calde e questo é un vantaggio importante per impastare bene.
Raccontava sempre che era la prima cosa che si faceva fare a una sposina novella, mentre le anziane guardavano sferruzzando con apparente disinteresse.
Anche la pasta verde per le lasagne si faceva a mano, altro che rettangoli già pronti.
E quando si calava nell'acqua bollente i rettangoli di pasta, li si toglieva uno a uno e si posavano bollenti con le mani, e mia madre non diceva mai nulla, al massimo "però..son caldi".
A me piaceva il primo strato, quello che in forno si abbrustolisce maggiormente.
Ovviamente non mancava il lesso con la salsa verde, e io potevo aiutare a tagliuzzare le verdure necessarie, così alla fine restava l'odore di cipolla per due giorni nelle mani, anche se ci si lavava spesso.
Naturalmente brodo di cappone, quello che gli "occhi", e il cappone si mangiava lessato, mentre la gallina finiva arrosto.
Era un tempo di attesa, di vera attesa, si sentiva lo scorrere del tempo, si doveva attendere, le agende dai mille impegni non si usavano, non avevamo neppure il telefono.
Poi il dolce, e quì si apriva un dibattito, che dolce fare??
La scelta immancabile era tra la zuppa inglese e il bastone di cioccolata.
Io però sapevo che si finiva per farli entrambi perché nella zuppa inglese si mette l'alchermes e i bambini non possono ubriacarsi.
Il bastone di cioccolato era piccolo e io ero addetto a sminuzzare i biscotti.
Lo si metteva fuori dalla finestra perché il frigo non c'era, e io potevo pulire il tegame utilizzato, passando il dito nel residuo di cioccolata e leccarmi il dito che magari sapeva ancora di cipolla.
Spesso per Natale nevicava, allora c'erano ancora le stagioni, e la neve persisteva per settimane ed era normale, così come erano normali i ghiaccioli alle finestre.
Ovviamente cercavamo di rubarli per succhiarli e ciò era proibito perché erano sporchi.
Sporchi?? non immaginavamo l'inquinamento di oggi, le polveri sottili non sapevamo neppure che esistessero.
Infine il regalo di Babbo Natale.
Il regalo vuol dire UN regalo.
Per anni ho desiderato un "forte" per i soldatini, non ne avevo più di una dozzina, ma il forte non é mai arrivato, lo facevo io con le merlette da bucato, che allora erano di legno.
Sperava tanto che mio nipote giocasse con i soldatini così gli avrei regalato un forte, ottima scusa per me, ma oggi ci sono i bakugan.
Si stava prevalentemente in cucina al caldo della stufa con i cerchi in ferro, e quando c'era particolarmente freddo il bagno lo facevo dentro una tinozza in metallo vicino alla stufa.
Beh....scusate, é roba da anziani.
Non so se scriverò ancora prima di Natale e dunque, nel dubbio....BUON TUTTO A TUTTI.
Era un tempo di attesa
sabato 17 dicembre 2011
SEMBRAVA UNA GIORNATA TRANQUILLA
Sabato....ogni tanto é anche sabato.
Il sabato lavoro, tre o quattro persone, tutta gente con la quale si lavora bene, quindi all'alba mi alzo abbastanza sereno.
Abbastanza perché sono due notti che i sogni vengono a squassare le acque e non ho neppure bisogno di ricordarli, il ché vuol dire che non posso ignorarli e ci devo pensare.
In questi casi mi alzo, e per fortuna che erano le 6, vado in cucina per salutare la gatta ma vedo una cosa insolita.
Un guscio di uovo sul lavello.
Strano, mia moglie così precisa lascia un guscio di uovo sul lavello, davvero strano, ma la stranezza aumenta quando poco più in là vedo anche un cartoccio vuoto, abbandonato sulla tavola.
Eppure ieri sera é andata a dormire normalmente, non mi sembrava che stesse male, che sarà accaduto?
In ogni caso estraggo uno yogurt dal frigo e me lo gusto, poi faccio per buttarlo e.....oddio!!! ma dove sono i sacchetti del pattume??? le ben note sportine??
Una folgorazione...i sacchetti del pattume sono finiti !!
Si può vivere senza sacchetti del pattume???
Quando ero bambino nel condominio dove abitavo, 6 famiglie e persino una associazione di commercianti al primo piano, c'era un solo bidone, di quelli cilindrici in metallo, e bastava anche due giorni.
Oggi buttiamo una paio di sportine del pattume al giorno, da quì l'importanza della sportina o sacchetto del pattume.
Potremmo a questo punto disquisire sulla società dei consumi e sul futuro del mondo, l'inquinamento cosmico ecc. ma la mancanza di sportine rende il problema impellente.
Alla sveglia della moglie ho la conferma, sono finite le sportine, che fare?? alle 7 i negozi sono ancora chiusi, io vado in studio, mia moglie in negozio ove fa volontariato equo e solidale.
Nessuno rientra prima delle 13 e a quell'ora i negozi sono chiusi.
Poi le sportine non le trovate facilmente.
Una sorta di leggera angoscia pervade la casa....calma...ragioniamo...niente panico, qualcosa accadrà.
Vado in studio ed esterno la mia preoccupazione a Salvatore che gestisce il negozietto di prodotti napoletani lì vicino.
Salvatore provvede subito, me ne regala una manciata e mi dà i consigli giusti.
"vai nel tal negozio e dì che ti manda Salvatore, quello del negozio napoletano, così te le fanno pagare la metà, digli che ho urgenza!"
Grazie salvatore, avrei passato un fine settimana orfano di sportine,non voterò mai per la Lega
Il sabato lavoro, tre o quattro persone, tutta gente con la quale si lavora bene, quindi all'alba mi alzo abbastanza sereno.
Abbastanza perché sono due notti che i sogni vengono a squassare le acque e non ho neppure bisogno di ricordarli, il ché vuol dire che non posso ignorarli e ci devo pensare.
In questi casi mi alzo, e per fortuna che erano le 6, vado in cucina per salutare la gatta ma vedo una cosa insolita.
Un guscio di uovo sul lavello.
Strano, mia moglie così precisa lascia un guscio di uovo sul lavello, davvero strano, ma la stranezza aumenta quando poco più in là vedo anche un cartoccio vuoto, abbandonato sulla tavola.
Eppure ieri sera é andata a dormire normalmente, non mi sembrava che stesse male, che sarà accaduto?
In ogni caso estraggo uno yogurt dal frigo e me lo gusto, poi faccio per buttarlo e.....oddio!!! ma dove sono i sacchetti del pattume??? le ben note sportine??
Una folgorazione...i sacchetti del pattume sono finiti !!
Si può vivere senza sacchetti del pattume???
Quando ero bambino nel condominio dove abitavo, 6 famiglie e persino una associazione di commercianti al primo piano, c'era un solo bidone, di quelli cilindrici in metallo, e bastava anche due giorni.
Oggi buttiamo una paio di sportine del pattume al giorno, da quì l'importanza della sportina o sacchetto del pattume.
Potremmo a questo punto disquisire sulla società dei consumi e sul futuro del mondo, l'inquinamento cosmico ecc. ma la mancanza di sportine rende il problema impellente.
Alla sveglia della moglie ho la conferma, sono finite le sportine, che fare?? alle 7 i negozi sono ancora chiusi, io vado in studio, mia moglie in negozio ove fa volontariato equo e solidale.
Nessuno rientra prima delle 13 e a quell'ora i negozi sono chiusi.
Poi le sportine non le trovate facilmente.
Una sorta di leggera angoscia pervade la casa....calma...ragioniamo...niente panico, qualcosa accadrà.
Vado in studio ed esterno la mia preoccupazione a Salvatore che gestisce il negozietto di prodotti napoletani lì vicino.
Salvatore provvede subito, me ne regala una manciata e mi dà i consigli giusti.
"vai nel tal negozio e dì che ti manda Salvatore, quello del negozio napoletano, così te le fanno pagare la metà, digli che ho urgenza!"
Grazie salvatore, avrei passato un fine settimana orfano di sportine,non voterò mai per la Lega
giovedì 15 dicembre 2011
RECENSIONI
Per i tipi delle edizioni San Lorenzo di Reggio Emilia é uscito il secondo libro di Don Pietro Lombardini "le donne nel cristianesimo delle origini"
Questo libro segue quello pubblicato in precedenza "figure femminili nella Bibbia".
Pietro é morto da alcuni anni, lo conoscevo da tempo, molti a Modena e Reggio lo conoscevano e lo stimavano.
Era un biblista di grande valore, appassionato, serio, mi vien da scrivere "laico".
Insegnava in seminario a Reggio, é stato direttore del centro studi religiosi del prestigioso collegio S Carlo (quello che per capirci organizza il festival della filosofia).
Negli ultimi anni di vita si era particolarmente dedicato all'approfondimento dell'Antico testamento, soggiornava a lungo in Israele ove aveva seguito studi presso la scuola rabbinica.
Era un piacere ascoltarlo tradurre in diretta dall'ebraico e spiegare come le diverse traduzioni in greco, latino e infine italiano avevano reso il significato.
Pietro aiutava le sorelle che alla morte dei genitori, gestivano una ferramenta a Novellara in provincia di Reggio, e lo si poteva vedere in tuta mentre serviva a banco quando occorreva.
Ai tempi della legge sul divorzio Pietro non si schierò con le posizioni ufficiali della chiesa e rischiò molto, ma alla fine fu semplicemente stoppato in quella che poteva essere una brillante carriera.
Era un uomo semplice, intelligente, profondo, umano, prima di morire su un biglietto scrisse, invece di addio AD DEO E POI SI RIDE
Riporto quanto scritto nelle pagine di copertina:
LE DONNE NEL CRISTIANESIMO DELLE ORIGINI
In quanto cristiani occidentali all'origine della nostra cultura non c'é soltanto il cristianesimo, né soltanto l'ebraismo e attraverso di esso l'eredità medio orientale antica ove é nata la città, ma anche la Grecia e Roma.
E' un merito non piccolo della teologia al femminile nella sua travagliata storia che dura ormai da due secoli, l'aver portato alla luce e imposto all'attenzione di tutti la consapevolezza che l'Occidente ha usato la Bibbia come strumento di legittimazione di una società, di un ethos androcentrico (centrato sul maschio) patriarcale ( dominato dal maschio) e sessista (discriminatorio sulla base del sesso).
Né il cristianesimo né l'ebraismo hanno inventato tutto ciò, ma certo non se ne possono chiamare fuori, nemmeno le Scritture ebraiche e cristiane ne escono indenni
FIGURE FEMMINILI NELLA BIBBIA
Dopo aver fatto memoria di nomi dimenticati di Dio (il volto femminile di Dio), possiamo iniziare a fra memoria di nomi e di volti dimenticati di donne, di pagine della Bibbia raramente lette.
Anche nell'assenza di una risposta alla questione di un eventuale "proprio" della donna, queste donne della Bibbia ci vengono incontro ciascuna con il suo nome e con il suo volto, ciascuna portatrice di un messaggio umano e divino
Pietro prende in esame il volto femminile di Dio - La Sulamita - Maria di Magdala - Rachele - Rut la straniera - Giuditta una donna temibile - la moglie di Pilato
So bene che questo blog é commentato da diversi "laici" ma io credo che si tratti di libri che possono essere letti senza timore di "catechismo" e consentano approfondimenti che ben difficilmente si possono ascoltare in una qualunque omelia, e che presentano persino forti connotazioni psicologiche.
Dimenticavo di dire che si tratta di libri di agile lettura, 150 pagine al prezzo di 13 euro.
Questo libro segue quello pubblicato in precedenza "figure femminili nella Bibbia".
Pietro é morto da alcuni anni, lo conoscevo da tempo, molti a Modena e Reggio lo conoscevano e lo stimavano.
Era un biblista di grande valore, appassionato, serio, mi vien da scrivere "laico".
Insegnava in seminario a Reggio, é stato direttore del centro studi religiosi del prestigioso collegio S Carlo (quello che per capirci organizza il festival della filosofia).
Negli ultimi anni di vita si era particolarmente dedicato all'approfondimento dell'Antico testamento, soggiornava a lungo in Israele ove aveva seguito studi presso la scuola rabbinica.
Era un piacere ascoltarlo tradurre in diretta dall'ebraico e spiegare come le diverse traduzioni in greco, latino e infine italiano avevano reso il significato.
Pietro aiutava le sorelle che alla morte dei genitori, gestivano una ferramenta a Novellara in provincia di Reggio, e lo si poteva vedere in tuta mentre serviva a banco quando occorreva.
Ai tempi della legge sul divorzio Pietro non si schierò con le posizioni ufficiali della chiesa e rischiò molto, ma alla fine fu semplicemente stoppato in quella che poteva essere una brillante carriera.
Era un uomo semplice, intelligente, profondo, umano, prima di morire su un biglietto scrisse, invece di addio AD DEO E POI SI RIDE
Riporto quanto scritto nelle pagine di copertina:
LE DONNE NEL CRISTIANESIMO DELLE ORIGINI
In quanto cristiani occidentali all'origine della nostra cultura non c'é soltanto il cristianesimo, né soltanto l'ebraismo e attraverso di esso l'eredità medio orientale antica ove é nata la città, ma anche la Grecia e Roma.
E' un merito non piccolo della teologia al femminile nella sua travagliata storia che dura ormai da due secoli, l'aver portato alla luce e imposto all'attenzione di tutti la consapevolezza che l'Occidente ha usato la Bibbia come strumento di legittimazione di una società, di un ethos androcentrico (centrato sul maschio) patriarcale ( dominato dal maschio) e sessista (discriminatorio sulla base del sesso).
Né il cristianesimo né l'ebraismo hanno inventato tutto ciò, ma certo non se ne possono chiamare fuori, nemmeno le Scritture ebraiche e cristiane ne escono indenni
FIGURE FEMMINILI NELLA BIBBIA
Dopo aver fatto memoria di nomi dimenticati di Dio (il volto femminile di Dio), possiamo iniziare a fra memoria di nomi e di volti dimenticati di donne, di pagine della Bibbia raramente lette.
Anche nell'assenza di una risposta alla questione di un eventuale "proprio" della donna, queste donne della Bibbia ci vengono incontro ciascuna con il suo nome e con il suo volto, ciascuna portatrice di un messaggio umano e divino
Pietro prende in esame il volto femminile di Dio - La Sulamita - Maria di Magdala - Rachele - Rut la straniera - Giuditta una donna temibile - la moglie di Pilato
So bene che questo blog é commentato da diversi "laici" ma io credo che si tratti di libri che possono essere letti senza timore di "catechismo" e consentano approfondimenti che ben difficilmente si possono ascoltare in una qualunque omelia, e che presentano persino forti connotazioni psicologiche.
Dimenticavo di dire che si tratta di libri di agile lettura, 150 pagine al prezzo di 13 euro.
sabato 10 dicembre 2011
A CENA IN POLISPORTIVA
Perché andare a cena in Polisportiva???
Tanto per cominciare é un posto ruspante e popolare dove c'é ancora l'anima vissuta, poi il cuoco e capobanda é cerimonioso quanto basta in un luogo simile, ovvero non fa il fighetto.
Attenti però, se gli chiedi l'antipasto aspetta a ordinare altro, forse dopo l'antipasto hai già finito, e il Capo viene al tavolo con finta aria struggente a meravigliarsi sul come mai dopo l'antipasto passi all'amaro.
Solo perché per antipasto ha portato un piatto mezzo metro quadrato con formaggio grana, salumi misti, carciofini, cipolline, gnocco fritto, cosciette di pollo fritte e altro del giorno???
Poi la cameriera é simpatica, giovane, svelta, riconosce le persone, é gentile e anche adeguatamente scollata, quanto basta per infondere speranza e ricordi anche nei vecchi.
Inoltre i piatti proposti sono vari, ma sempre popolari e ruspanti, ed il prezzo é ampiamente soddisfacente.
Infine non fa pizzeria, aspetto meritevole che evita di mangiare in fretta per non far raffreddare quei tondi dai nomi improbabili.
Infine ci si guarda attorno e quì viene la parte umana, l'anima del locale.
Normalmente in un tavolo d'angolo, esattamente sotto la dannata televisione accesa, che rompe anche se a volume moderato ci trovi qualcuno che si é seduto deliberatamente là.
E poi neppure la guardano perchè dovrebbero storcere troppo il collo, e allora ti chiedi ma perchè vanno proprio in quel tavolo lì avendone altri liberi?? Mah!
Dalla parte opposta c'è sempre LUI.
Lui ha una età ancor giovanile, potrebbe avere 50-55 anni, ed ha un meraviglioso parrucchino nero, incollato alla testa, con la crescita bianca che spunta sotto, e sovente si fa accompagnare da signore un pò in età con accento dell'est.
Lui sì che sa vivere!!!
Altro tavolo altra coppia, lui un pò dimesso, tipo dell'operaio in pensione, lei, pure in età di pensione, addobbata come la Madonna di Pompei di chincaglieria finta, ma molto presa dalla situazione.
Magari sono anche sposati e per lei é una occasione rara.
Ad un certo punto entra un gruppo di ragazzi, due o tre maschi , quelli con la cintura a metà glutei e il cavallo dei pantaloni verso le ginocchia.
Sono accompagnati da una lei, età presumibile 20-21, sguardo fatale perso nel vuoto, cappellino ghembo in testa che non toglie mai, la donna del branco!!!
I più simpatici però sono i quattro uomini di almeno 70anni, palesemente in libera uscita dalle mogli, violacei in volto, con colesterolo presumibile a 400 e glicemia oltre ogni limite (ma si dubita abbiano fatto esami recenti) che sono lì per MANGIARE, e lo fanno con metodo, direi accanimento, senza risparmio, dall'antipasto al dolce con grappini finali e si vede che se la godono.
Poi c'é la famiglia felice, lui si é messo la cravatta per l'occasione, ma il nodo é basso, il ragazzino mangia attivamente patatine e coca, lei, dal fisico forte, si é messa l'abito buono di qualche anno fa e i lardelli ai fianchi si sporgono in cerchi sempre più ampi, ma sono lì con il loro bravo gnocco fritto e salumi, e via....
Infine nella sala vip, quella che per entrare devi scostare una tenda, e le tovaglie di carta sono rosse (carta grossa e spessa però) si festeggiava un matrimonio di moldavi.
Balli, musica di fisarmonica, signore addobbate come alberi di Natale, uomini scamiciati, bambini che partecipavano ballando, molta allegria.
Ecco, questa sì che é una festa di nozze come si deve, dove la vedi se non il Polisportiva??
Tanto per cominciare é un posto ruspante e popolare dove c'é ancora l'anima vissuta, poi il cuoco e capobanda é cerimonioso quanto basta in un luogo simile, ovvero non fa il fighetto.
Attenti però, se gli chiedi l'antipasto aspetta a ordinare altro, forse dopo l'antipasto hai già finito, e il Capo viene al tavolo con finta aria struggente a meravigliarsi sul come mai dopo l'antipasto passi all'amaro.
Solo perché per antipasto ha portato un piatto mezzo metro quadrato con formaggio grana, salumi misti, carciofini, cipolline, gnocco fritto, cosciette di pollo fritte e altro del giorno???
Poi la cameriera é simpatica, giovane, svelta, riconosce le persone, é gentile e anche adeguatamente scollata, quanto basta per infondere speranza e ricordi anche nei vecchi.
Inoltre i piatti proposti sono vari, ma sempre popolari e ruspanti, ed il prezzo é ampiamente soddisfacente.
Infine non fa pizzeria, aspetto meritevole che evita di mangiare in fretta per non far raffreddare quei tondi dai nomi improbabili.
Infine ci si guarda attorno e quì viene la parte umana, l'anima del locale.
Normalmente in un tavolo d'angolo, esattamente sotto la dannata televisione accesa, che rompe anche se a volume moderato ci trovi qualcuno che si é seduto deliberatamente là.
E poi neppure la guardano perchè dovrebbero storcere troppo il collo, e allora ti chiedi ma perchè vanno proprio in quel tavolo lì avendone altri liberi?? Mah!
Dalla parte opposta c'è sempre LUI.
Lui ha una età ancor giovanile, potrebbe avere 50-55 anni, ed ha un meraviglioso parrucchino nero, incollato alla testa, con la crescita bianca che spunta sotto, e sovente si fa accompagnare da signore un pò in età con accento dell'est.
Lui sì che sa vivere!!!
Altro tavolo altra coppia, lui un pò dimesso, tipo dell'operaio in pensione, lei, pure in età di pensione, addobbata come la Madonna di Pompei di chincaglieria finta, ma molto presa dalla situazione.
Magari sono anche sposati e per lei é una occasione rara.
Ad un certo punto entra un gruppo di ragazzi, due o tre maschi , quelli con la cintura a metà glutei e il cavallo dei pantaloni verso le ginocchia.
Sono accompagnati da una lei, età presumibile 20-21, sguardo fatale perso nel vuoto, cappellino ghembo in testa che non toglie mai, la donna del branco!!!
I più simpatici però sono i quattro uomini di almeno 70anni, palesemente in libera uscita dalle mogli, violacei in volto, con colesterolo presumibile a 400 e glicemia oltre ogni limite (ma si dubita abbiano fatto esami recenti) che sono lì per MANGIARE, e lo fanno con metodo, direi accanimento, senza risparmio, dall'antipasto al dolce con grappini finali e si vede che se la godono.
Poi c'é la famiglia felice, lui si é messo la cravatta per l'occasione, ma il nodo é basso, il ragazzino mangia attivamente patatine e coca, lei, dal fisico forte, si é messa l'abito buono di qualche anno fa e i lardelli ai fianchi si sporgono in cerchi sempre più ampi, ma sono lì con il loro bravo gnocco fritto e salumi, e via....
Infine nella sala vip, quella che per entrare devi scostare una tenda, e le tovaglie di carta sono rosse (carta grossa e spessa però) si festeggiava un matrimonio di moldavi.
Balli, musica di fisarmonica, signore addobbate come alberi di Natale, uomini scamiciati, bambini che partecipavano ballando, molta allegria.
Ecco, questa sì che é una festa di nozze come si deve, dove la vedi se non il Polisportiva??
mercoledì 7 dicembre 2011
NON LO AVEVO MAI FATTO MA HO GODUTO
Ebbene sì, io la trasmissione Porta a Porta non la avevo mai guardata, capisco che può apparire grave, un gesto asociale e pericoloso, ma io a quell'ora o sono a letto o comunque spazio a Vespa non lo lascio e men che meno compro uno solo dei suoi libri.
Monti però non volevo perderlo, e ciò non tanto per ragioni politiche o economiche, ma per godere dell'ascolto di una persona preparata, seria, dall'eloquio pacato, intelligente e capace di gestire situazioni complesse.
Avete focalizzato l'idea che i nostri ragazzi, quelli che oggi hanno vent'anni o meno, NON HANNO MAI VISTO NULLA DI SIMILE ??,nel loro arco di vita hanno solo visto uomini politici rappresentanti dello Stato, con dita alzate, corna, parole offensive, barzellette, trovate pubblicitarie, toni sguaiati e cene eleganti??
Speriamo che il motto gesuitico "datemi la gioventù di una persona e tenetevi tutto il resto" non sia del tutto vero.
Guardando per la prima volta Porta a Porta ho intimamente goduto nella speranza che qualcuno colga la differenza.
L'ultima domanda è la seguente : quanto i nani e le ballerine, i guitti e sodali potranno permettere che il popolo colga e apprezzi la differenza???
Temo che per questa ragione questo governo debba cadere quanto prima.
Monti però non volevo perderlo, e ciò non tanto per ragioni politiche o economiche, ma per godere dell'ascolto di una persona preparata, seria, dall'eloquio pacato, intelligente e capace di gestire situazioni complesse.
Avete focalizzato l'idea che i nostri ragazzi, quelli che oggi hanno vent'anni o meno, NON HANNO MAI VISTO NULLA DI SIMILE ??,nel loro arco di vita hanno solo visto uomini politici rappresentanti dello Stato, con dita alzate, corna, parole offensive, barzellette, trovate pubblicitarie, toni sguaiati e cene eleganti??
Speriamo che il motto gesuitico "datemi la gioventù di una persona e tenetevi tutto il resto" non sia del tutto vero.
Guardando per la prima volta Porta a Porta ho intimamente goduto nella speranza che qualcuno colga la differenza.
L'ultima domanda è la seguente : quanto i nani e le ballerine, i guitti e sodali potranno permettere che il popolo colga e apprezzi la differenza???
Temo che per questa ragione questo governo debba cadere quanto prima.
domenica 4 dicembre 2011
MA ALLORA......AVEVA RAGIONE...PER QUANTO.....
Brevi di cronaca.
Ieri sera, sabato, sono andato, anzi dovevo andare in ristorante pizzeria per un festeggiamento.
Vado come un pacco postale, in questi casi non penso, non suggerisco, valuto alternative ma non esterno, quando i tori caricano la sola cosa é farsi da parte.
Strapieno, casino infernale, stretti, un pensiero folgorante MA ALLORA SILVIO AVEVA RAGIONE i ristoranti sono pieni.
Conseguenza logica...ma Monti allora??? non sarà che vuota i ristoranti???
2^ conseguenza egoistica...magari dopo stiamo meglio andando al ristorante
3° pensiero... la natura umana é così masochista da andare in siffatto luogo strapieno???
4° pensiero a seguire.... se i ristoranti sono pieni come dice Silvio, allora siamo tutti masochisti???
Conclusione...forse sì, a tenerci Silvio ci vuole del masochismo
Ieri sera, sabato, sono andato, anzi dovevo andare in ristorante pizzeria per un festeggiamento.
Vado come un pacco postale, in questi casi non penso, non suggerisco, valuto alternative ma non esterno, quando i tori caricano la sola cosa é farsi da parte.
Strapieno, casino infernale, stretti, un pensiero folgorante MA ALLORA SILVIO AVEVA RAGIONE i ristoranti sono pieni.
Conseguenza logica...ma Monti allora??? non sarà che vuota i ristoranti???
2^ conseguenza egoistica...magari dopo stiamo meglio andando al ristorante
3° pensiero... la natura umana é così masochista da andare in siffatto luogo strapieno???
4° pensiero a seguire.... se i ristoranti sono pieni come dice Silvio, allora siamo tutti masochisti???
Conclusione...forse sì, a tenerci Silvio ci vuole del masochismo
venerdì 2 dicembre 2011
IN MORTE DELL'AMICO "C"
Quando qualcuno ci lascia é sempre un momento doloroso, tanto più doloroso se chi ci lascia ha avuto con noi, e noi con lui una lunga frequentazione.
Vero è che era vecchio l'amico C (per rispetto davanti al trapasso osserverò la privacy)ma non si pensa mai che sia ora, eppure....l'ora arriva.
Come dice la Bibbia "voi non sapete né il giorno né l'ora"
Era un pò che stava male, chi lo seguiva mi aveva avvertito, con voce sommessa, un pomeriggio, rientrando a casa.
"C sta male, sta veramente male, lo hanno visitato, gli danno due tre mesi di vita"
Di fronte a queste notizie c'é poco da dire.
Sono andato a vedere C, sembrava quello di sempre, io sono rimasto lì davanti a lui, muto, non trovavo le parole, cosa si dice a uno che sente ormai giunta la sua ora, e non gli si possono certo raccontar bugie.
Gli ho allungato qualcosa, ho teso la mano verso di lui.
Mi ha risposto timidamente, con una lentezza esasperante, di chi non ha più forze eppure vuole ugualmente provarci.
E' ricaduto rapidamente.
La gente attorno non sapeva più che fare, occorreva una decisione, tutti sapevamo che C avrebbe voluto trapassare in casa, ma non era possibile.
E' stato necessario trasportarlo là dove avrebbero potuto tentare un estremo intervento.
C non ha detto nulla, ormai consapevole delle sue condizioni.
Così lo abbiamo lasciato nelle mani amorevoli di chi era in grado di esaudire le sue volontà, eravamo certi infatti che C avrebbe voluto donare gli organi, e così é stato.
All'uscita della sala ove l'operazione si é svolta, ci hanno commosso con il racconto degli ultimi minuti di C.
Stavano operando, ormai avevano raggiunto l'obiettivo quando C ha esalato l'anima emettendo alcuni sinistri e meccanici suoni.
Oggi i suoi dati rivivono in un nuovo computer, giovane, adeguatamante gagliardo, un pò presuntuoso, pieno di luci come un albero di Natale.
Ciao vecchio C.....così passa la gloria del mondo
Vero è che era vecchio l'amico C (per rispetto davanti al trapasso osserverò la privacy)ma non si pensa mai che sia ora, eppure....l'ora arriva.
Come dice la Bibbia "voi non sapete né il giorno né l'ora"
Era un pò che stava male, chi lo seguiva mi aveva avvertito, con voce sommessa, un pomeriggio, rientrando a casa.
"C sta male, sta veramente male, lo hanno visitato, gli danno due tre mesi di vita"
Di fronte a queste notizie c'é poco da dire.
Sono andato a vedere C, sembrava quello di sempre, io sono rimasto lì davanti a lui, muto, non trovavo le parole, cosa si dice a uno che sente ormai giunta la sua ora, e non gli si possono certo raccontar bugie.
Gli ho allungato qualcosa, ho teso la mano verso di lui.
Mi ha risposto timidamente, con una lentezza esasperante, di chi non ha più forze eppure vuole ugualmente provarci.
E' ricaduto rapidamente.
La gente attorno non sapeva più che fare, occorreva una decisione, tutti sapevamo che C avrebbe voluto trapassare in casa, ma non era possibile.
E' stato necessario trasportarlo là dove avrebbero potuto tentare un estremo intervento.
C non ha detto nulla, ormai consapevole delle sue condizioni.
Così lo abbiamo lasciato nelle mani amorevoli di chi era in grado di esaudire le sue volontà, eravamo certi infatti che C avrebbe voluto donare gli organi, e così é stato.
All'uscita della sala ove l'operazione si é svolta, ci hanno commosso con il racconto degli ultimi minuti di C.
Stavano operando, ormai avevano raggiunto l'obiettivo quando C ha esalato l'anima emettendo alcuni sinistri e meccanici suoni.
Oggi i suoi dati rivivono in un nuovo computer, giovane, adeguatamante gagliardo, un pò presuntuoso, pieno di luci come un albero di Natale.
Ciao vecchio C.....così passa la gloria del mondo
lunedì 21 novembre 2011
I T A C A
Itaca
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
Costantino Kavafis
a NOI PSICO GARBANO I PERCORSI, VORREMMO CHE TUTTI I NOSTRI AVVENTORI BEVESSERO QUESTI CONCETTI E LI FACESSERO PROPRI.
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
Costantino Kavafis
a NOI PSICO GARBANO I PERCORSI, VORREMMO CHE TUTTI I NOSTRI AVVENTORI BEVESSERO QUESTI CONCETTI E LI FACESSERO PROPRI.
domenica 20 novembre 2011
ELUCUBRAZIONI E COSE SEMPLICI
Cari amici, martedì scorso ho tenuto un incontro a S Felice sul Panaro ad un gruppo di giovani coppie, alcuni sposati da poco tempo, altri in procinto di farlo.
Ieri, sabato, ho tenmuto una pubblica conferenza sul significato dell'affettività e dell'amore, sala piena, gente in piedi e dibattito prolungato senza che nessuno uscisse prima - buon segno.
Martedì sarò a Carpi per il primo di tre incontri rivolti ad operatori del volontariato sull'accoglienza, la mediazione il monitoraggio.
QUINDI OGGI VI INSEGNO QUALCOSA DI UTILE
Prendete due tre castagne bollite, svuotatele della polpa e ponetela in una pezzolina o tovagliolo.
Sminuzzatela con un coltello e aggiungetevi un cucchiaino di zucchero, volendo una piccola puntina di cacao.
Chiusa la pezzolina o tovagliolo in modo che la polpa di castagne resti all'interno, girate la pezzolina o tovagliolo con la massima forza delle mani come se doveste incartare una caramella, ovvero una mano gira in un senso, l'altra in senso contrario.
Una volta riaperto ne otterrete un marron glacé artigianale, per voi e specialmente per i vostri bimbi. una cosa semplice.
Con buona pace del Dr. Freud, del Dr. Jung e del dr soffio (volutamente in minuscono rispetto ai grandi)
Ieri, sabato, ho tenmuto una pubblica conferenza sul significato dell'affettività e dell'amore, sala piena, gente in piedi e dibattito prolungato senza che nessuno uscisse prima - buon segno.
Martedì sarò a Carpi per il primo di tre incontri rivolti ad operatori del volontariato sull'accoglienza, la mediazione il monitoraggio.
QUINDI OGGI VI INSEGNO QUALCOSA DI UTILE
Prendete due tre castagne bollite, svuotatele della polpa e ponetela in una pezzolina o tovagliolo.
Sminuzzatela con un coltello e aggiungetevi un cucchiaino di zucchero, volendo una piccola puntina di cacao.
Chiusa la pezzolina o tovagliolo in modo che la polpa di castagne resti all'interno, girate la pezzolina o tovagliolo con la massima forza delle mani come se doveste incartare una caramella, ovvero una mano gira in un senso, l'altra in senso contrario.
Una volta riaperto ne otterrete un marron glacé artigianale, per voi e specialmente per i vostri bimbi. una cosa semplice.
Con buona pace del Dr. Freud, del Dr. Jung e del dr soffio (volutamente in minuscono rispetto ai grandi)
giovedì 17 novembre 2011
CIO' CHE RESTA
Sarà che mi sono svegliato un pò prima dell'alba, sarà che le giunture scricchiolano, sarà il freschino della mattina, quello che sta dentro le case, e mi ricorda quando ero bambino e non c'erano i riscaldamenti centrali.
Allora la stufa era fredda la mattina e così l'aria attorno, ma io mi godevo quell'aria di inizio giornata, si andava piano, c'era tempo, le donne avevano gesti prometeici attorno al riattivare il fuoco.
Si aspettava il latte con il pane, altro che fiocchi o merendine varie.
Quando andava bene nel latte veniva mescolato cacao, ma eravamo già abbastanza ricchi.
Avevamo i piogiama a righe, con la giacca, e sembravamo dei carcerati in libera uscita.
Allora oggi ho guardato la scatola dei ricordi di famiglia, quel che resta dei nonni che non ho conosciuto o non ricordo.
Due occhialini piccoli, del nonno con la montatura di filo di ferro.
Come non pensare ai molti negozi che vendono occhiali in Via Emilia, almeno sei o sette in tre-quattrocento metri.
Un portafoglio vecchio, anche lui piccolo, sgangherato dagli anni ma che non doveva godere di molta saluta quando era in funzione.
Oggi no, abbiamo carte varie, bande magnetiche ecc.
Un piccolissimo astuccio contenente una statuetta in stagno di S.Francesco, il tutto la metà di un mignolo.
Si dice la portasse nel taschino in tempo di guerra.
Nulla a che fare con certe collane d'oro larghe due dita ostentate da buzzurri vari.
Una pipa, questa sì che é curiosa, piccola anche lei, lavorata con figurine di animali e una mosca finta nel cannello.
L'unica civetteria, ma piccola anche lei.
Eppure mio nonno non era piccolo, mi dicono fosse un uomo robusto, insegnava scherma, mica scherzava, eppure tutte le sue cose sono piccole.
Infine il libretto militare, tutto scritto a mano, calligrafia minuta e fitta, con la descrizione puntuale di tutto, ed i consigli vari per i soldati.
In un punto si dice che il militare "deve tenere netta la persona e lavarsi i piedi due, anche tre volte la settimana, specie al rientro dalle marce, e lavarsi il viso ogniqualvolta gli viene ordinato"
Roba da doccia Jacuzzi.
Della nonna resta poco, un medaglione, una spilla nulla di altro.
Una scatola da scarpe é sufficiente per contenere una vita.
E di noi ?? le enormi e largamente inutili quantità di cose che abbiamo che fine faranno?
I vestiti alla Caritas, é la cosa più facile, i mobili si potrebbero vendere a qualche antiquario, verranno pagati meno del giusto ma in genere va così.
I libri? una parete abbondante, chi li vorrà?
Alcuni sono parte della storia e non interessano neppure alle biglioteche, altri trattano di teologia, molti di psicologia, tanti i romanzi....mah.
Sarà una faticata per chi resterà, e non sarà facile ridurmi a una scatola da scarpe come i nonni.
Allora la stufa era fredda la mattina e così l'aria attorno, ma io mi godevo quell'aria di inizio giornata, si andava piano, c'era tempo, le donne avevano gesti prometeici attorno al riattivare il fuoco.
Si aspettava il latte con il pane, altro che fiocchi o merendine varie.
Quando andava bene nel latte veniva mescolato cacao, ma eravamo già abbastanza ricchi.
Avevamo i piogiama a righe, con la giacca, e sembravamo dei carcerati in libera uscita.
Allora oggi ho guardato la scatola dei ricordi di famiglia, quel che resta dei nonni che non ho conosciuto o non ricordo.
Due occhialini piccoli, del nonno con la montatura di filo di ferro.
Come non pensare ai molti negozi che vendono occhiali in Via Emilia, almeno sei o sette in tre-quattrocento metri.
Un portafoglio vecchio, anche lui piccolo, sgangherato dagli anni ma che non doveva godere di molta saluta quando era in funzione.
Oggi no, abbiamo carte varie, bande magnetiche ecc.
Un piccolissimo astuccio contenente una statuetta in stagno di S.Francesco, il tutto la metà di un mignolo.
Si dice la portasse nel taschino in tempo di guerra.
Nulla a che fare con certe collane d'oro larghe due dita ostentate da buzzurri vari.
Una pipa, questa sì che é curiosa, piccola anche lei, lavorata con figurine di animali e una mosca finta nel cannello.
L'unica civetteria, ma piccola anche lei.
Eppure mio nonno non era piccolo, mi dicono fosse un uomo robusto, insegnava scherma, mica scherzava, eppure tutte le sue cose sono piccole.
Infine il libretto militare, tutto scritto a mano, calligrafia minuta e fitta, con la descrizione puntuale di tutto, ed i consigli vari per i soldati.
In un punto si dice che il militare "deve tenere netta la persona e lavarsi i piedi due, anche tre volte la settimana, specie al rientro dalle marce, e lavarsi il viso ogniqualvolta gli viene ordinato"
Roba da doccia Jacuzzi.
Della nonna resta poco, un medaglione, una spilla nulla di altro.
Una scatola da scarpe é sufficiente per contenere una vita.
E di noi ?? le enormi e largamente inutili quantità di cose che abbiamo che fine faranno?
I vestiti alla Caritas, é la cosa più facile, i mobili si potrebbero vendere a qualche antiquario, verranno pagati meno del giusto ma in genere va così.
I libri? una parete abbondante, chi li vorrà?
Alcuni sono parte della storia e non interessano neppure alle biglioteche, altri trattano di teologia, molti di psicologia, tanti i romanzi....mah.
Sarà una faticata per chi resterà, e non sarà facile ridurmi a una scatola da scarpe come i nonni.
domenica 13 novembre 2011
LA MIA BIMBA
Oggi la mia bimba compie 37 anni.
Sono andato a farle gli auguri e l'ho baciata più volte sulle guancie abbastanza paffute ma non troppo.
I genitori devono ricordarsi di baciare i figli anche quando sono grandi, e quando mia moglie ha detto "ma io non ti ho baciato" lei ha giustamente risposto "ma é lui che ha l'edipo"
Come dicono i vecchi "sembra ieri che é nata" quando una suora me la portò appena nata a far vedere e aveva una espressione seria che mi ricordò una certa aria di famiglia.
Sembra ieri quando la si appoggiava a sedere in poltrona perché non riusciva a stare in piedi e mi sembrava bellissima.
Sembra ieri quando la accompagnavo all'asilo.
Sembra ieri quando un giorno, all'uscita dall'asilo mi disse " sai cosa ho pensato ?? da grande ti sposo e stiamo sempre assieme !" Qualcuno ha dei dubbi sull'Edipo??
Sembra ieri che iniziò per gioco a studiare inglese da piccolissima e oggi lo porla al punto che degli inglesi, ad una mostra, le fecero i complimenti per come parlava bene l'italiano avendola scambiata per una inglese.
Sembra ieri che si giocava a nascondino in casa e ovviamente la lasciavo vincere.
Sembra ieri che mi scriveva i biglietti "baciopoli" e guai a chi me li tocca.
Sembra ieri che la mandammo a 11 anni a Stoccolma, per un mese, in un campo di gioco e studio dove si poteva comunicare solo in inglese.
Sembra ieri il termine dell'università, laureandosi in tedesco e russo perché l'inglese e il francese li conosce talmente bene che non ha necessità di laurea.
Sembra ieri che mi venne a trovare mentre tenevo un corso e nell'intervallo mi disse che si sarebbe sposata senza convivere un solo giorno.
Io le chiesi ridendo se lui mangiava i cipollotti perché é fondamentale che un matrimonio si basi su gusti condivisi.
Sembra ieri che é nato il piccolo e invece sono passati sei anni.
E' oggi che escono libri con la sua firma come traduttrice.
E' oggi che se penso a tutto quello di impegnativo che le abbiamo fatto fare, e che ha fatto.....andrei in questura a costituirmi.
E' oggi che a volte mi chiedo se conosco ancora questa donna di 37 anni che ha fatto tanta strada da sola e mi conosce tanto bene che neanche me lo immagino.
E' oggi che mi chiedo come rimarrò nella sua memoria e cosa dirà di me un giorno.
Basta così sennò mi commuovo
Sono andato a farle gli auguri e l'ho baciata più volte sulle guancie abbastanza paffute ma non troppo.
I genitori devono ricordarsi di baciare i figli anche quando sono grandi, e quando mia moglie ha detto "ma io non ti ho baciato" lei ha giustamente risposto "ma é lui che ha l'edipo"
Come dicono i vecchi "sembra ieri che é nata" quando una suora me la portò appena nata a far vedere e aveva una espressione seria che mi ricordò una certa aria di famiglia.
Sembra ieri quando la si appoggiava a sedere in poltrona perché non riusciva a stare in piedi e mi sembrava bellissima.
Sembra ieri quando la accompagnavo all'asilo.
Sembra ieri quando un giorno, all'uscita dall'asilo mi disse " sai cosa ho pensato ?? da grande ti sposo e stiamo sempre assieme !" Qualcuno ha dei dubbi sull'Edipo??
Sembra ieri che iniziò per gioco a studiare inglese da piccolissima e oggi lo porla al punto che degli inglesi, ad una mostra, le fecero i complimenti per come parlava bene l'italiano avendola scambiata per una inglese.
Sembra ieri che si giocava a nascondino in casa e ovviamente la lasciavo vincere.
Sembra ieri che mi scriveva i biglietti "baciopoli" e guai a chi me li tocca.
Sembra ieri che la mandammo a 11 anni a Stoccolma, per un mese, in un campo di gioco e studio dove si poteva comunicare solo in inglese.
Sembra ieri il termine dell'università, laureandosi in tedesco e russo perché l'inglese e il francese li conosce talmente bene che non ha necessità di laurea.
Sembra ieri che mi venne a trovare mentre tenevo un corso e nell'intervallo mi disse che si sarebbe sposata senza convivere un solo giorno.
Io le chiesi ridendo se lui mangiava i cipollotti perché é fondamentale che un matrimonio si basi su gusti condivisi.
Sembra ieri che é nato il piccolo e invece sono passati sei anni.
E' oggi che escono libri con la sua firma come traduttrice.
E' oggi che se penso a tutto quello di impegnativo che le abbiamo fatto fare, e che ha fatto.....andrei in questura a costituirmi.
E' oggi che a volte mi chiedo se conosco ancora questa donna di 37 anni che ha fatto tanta strada da sola e mi conosce tanto bene che neanche me lo immagino.
E' oggi che mi chiedo come rimarrò nella sua memoria e cosa dirà di me un giorno.
Basta così sennò mi commuovo
giovedì 10 novembre 2011
B, il B e la nutella
Ragazzi, questa mattina va così.
Diventando vecchi si dorme meno, e si torna bambini, per questo ho visto con favore le 5 di mattina.
Ma.....mi sono detto non puoi alzarti a quest'ora, é roba da ansioso nevrotico, in fondo sei andato a letto più tardi del solito, hai dormito meno del solito, domani hai una giornata lunga e abbastanza pesa ......
Sono rimasto a letto, buono buono, ma nella mente si é affacciato un pensiero orrendo.
Almeno fosse stato un sogno, avrei avuto la scusa di interpretarlo, di dirmi che non si tratta di personaggi veri, ma di attori che interpretano un significato ecc, tutte le cose che uso nel mio mestiere.
No, era proprio un pensiero, lucido e terrificante.....B (sì proprio lui, quello del quale si diceva "fa andare bene le sue aziende fa andare bena anche l'Italia").
Poi il B di questi giorni, il familiare BUND del quale fino a ieri non si sapeva nulla e del quale oggi si parla anche dal salumiere.
Quì crolla tutto, come nelle migliori dittature il popolo si sveglia di colpo, il capo supremo non c'é più, i gerarchi scappano e la cacca sale, anzi é salita ma non abbiamo voluto sentire l'odore.
Con tutte le belle trasmissioni da vedere in TV non si può stare anche a pensare!!
Allora la mia mente ha cercato una via di fuga, ho pensato alla cioccolata.
Si fa presto oggi a dire cioccolata, ce ne sono di mille tipi, ma la cioccolata archetipica, quella dell'imprinting é fatta di lattine larghe e rotonde che si trovavano dai salumieri, non so se fosse già Nutella, il mio sguardo era catalizzato dalla massa scura e non dal nome sulla latta.
Latta o Letta ??? decisamente Latta.
Quando alle 5 di pomeriggio si andava, ma non sempre, a prendere la merenda consistente in mezzo panino al latte cosparso appunto di cioccolata, i dannati, quelle arpie dei salumieri, passavano un velo di nutella, e la spalmavano accuratamente....maledette arpie!!.
Poi venne la cioccolata alla nocciola, di colore appunto nocciola, in quadretti, dura, da tagliare, e si imparentò con la cioccolata onestamente marron.
Si tagliavano a fgette, dolcissima, esagerata.
Però spesso era surrogato.
I giovani sanno cos'é il surrogato ??? loro che sono nati nella civiltà del consumo ???
Il surrogato di cioccolata sta alla cioccolata come B sta a un Presidente del Consiglio serio. chiaro??
Infine, per non tediarvi, vi ricordo le MORETTE, caramelle al sapore di..amaretto/nocciola?? non l'ho mai capito, ricoperte di cioccolato, di forma ovale.
Roba da ricchi, infatti l'immagine sulla cartina era molto coloniale.
Vi era riprodotto il volto di un giovane nero sorridente con il fez rosso in testa, tipo faccetta nera per intenderci.
Roba coloniale, che oggi non sarebbe ammessa dalla nostra correttezza anticolonialista.
Per la cronaca oggi si chiamano Mokita ed é sparita la faccia del negretto felice di essere stato colonizzato, presumibilmente da noi.
L'impero é finito.....datemi un pò di nutella !!!
Beh, adesso mi vesto, vado al bar Giulia, cazzeggio venti minuti con i miei amici, poi faccio la faccia seria, quella da dottore e vado in studio
Diventando vecchi si dorme meno, e si torna bambini, per questo ho visto con favore le 5 di mattina.
Ma.....mi sono detto non puoi alzarti a quest'ora, é roba da ansioso nevrotico, in fondo sei andato a letto più tardi del solito, hai dormito meno del solito, domani hai una giornata lunga e abbastanza pesa ......
Sono rimasto a letto, buono buono, ma nella mente si é affacciato un pensiero orrendo.
Almeno fosse stato un sogno, avrei avuto la scusa di interpretarlo, di dirmi che non si tratta di personaggi veri, ma di attori che interpretano un significato ecc, tutte le cose che uso nel mio mestiere.
No, era proprio un pensiero, lucido e terrificante.....B (sì proprio lui, quello del quale si diceva "fa andare bene le sue aziende fa andare bena anche l'Italia").
Poi il B di questi giorni, il familiare BUND del quale fino a ieri non si sapeva nulla e del quale oggi si parla anche dal salumiere.
Quì crolla tutto, come nelle migliori dittature il popolo si sveglia di colpo, il capo supremo non c'é più, i gerarchi scappano e la cacca sale, anzi é salita ma non abbiamo voluto sentire l'odore.
Con tutte le belle trasmissioni da vedere in TV non si può stare anche a pensare!!
Allora la mia mente ha cercato una via di fuga, ho pensato alla cioccolata.
Si fa presto oggi a dire cioccolata, ce ne sono di mille tipi, ma la cioccolata archetipica, quella dell'imprinting é fatta di lattine larghe e rotonde che si trovavano dai salumieri, non so se fosse già Nutella, il mio sguardo era catalizzato dalla massa scura e non dal nome sulla latta.
Latta o Letta ??? decisamente Latta.
Quando alle 5 di pomeriggio si andava, ma non sempre, a prendere la merenda consistente in mezzo panino al latte cosparso appunto di cioccolata, i dannati, quelle arpie dei salumieri, passavano un velo di nutella, e la spalmavano accuratamente....maledette arpie!!.
Poi venne la cioccolata alla nocciola, di colore appunto nocciola, in quadretti, dura, da tagliare, e si imparentò con la cioccolata onestamente marron.
Si tagliavano a fgette, dolcissima, esagerata.
Però spesso era surrogato.
I giovani sanno cos'é il surrogato ??? loro che sono nati nella civiltà del consumo ???
Il surrogato di cioccolata sta alla cioccolata come B sta a un Presidente del Consiglio serio. chiaro??
Infine, per non tediarvi, vi ricordo le MORETTE, caramelle al sapore di..amaretto/nocciola?? non l'ho mai capito, ricoperte di cioccolato, di forma ovale.
Roba da ricchi, infatti l'immagine sulla cartina era molto coloniale.
Vi era riprodotto il volto di un giovane nero sorridente con il fez rosso in testa, tipo faccetta nera per intenderci.
Roba coloniale, che oggi non sarebbe ammessa dalla nostra correttezza anticolonialista.
Per la cronaca oggi si chiamano Mokita ed é sparita la faccia del negretto felice di essere stato colonizzato, presumibilmente da noi.
L'impero é finito.....datemi un pò di nutella !!!
Beh, adesso mi vesto, vado al bar Giulia, cazzeggio venti minuti con i miei amici, poi faccio la faccia seria, quella da dottore e vado in studio
domenica 6 novembre 2011
Risposta a chi si sente solo
RISPOSTA A CHI DICE “mi sento solo”
Una qualunque domenica di quasi inverno, voglia di parlare con l’anima, la propria anima.
Utilizziamo il mezzo informatico purché si senta che di là c’è un’anima
Cari maschietti, ricordate sempre che per sentire e parlare con la propria anima è sovente utile transitare per l’anima altrui, non è uno sfruttamento, è una salda consapevolezza, che riempie, scalda, aiuta a vivere e a percorrere i deserti.
L’amicizia è una piacevole fatica, che va coltivata con impegno, assiduità, gioia, come cercare l’oro lungo il fiume. L’amicizia è un privilegio
Chi dice di essere solo, chi nutre poca speranza ricordi che occorre setacciare anche un quintale di terriccio, poi la pagliuzza si trova, a volte anche una pepita
Il buon Soffio una mattina si sveglia, guarda il cielo e viene preso da una gran voglia di caldo e quindi decide di scrivere poche righe a qualche indirizzo.
Di essi so talmente poco, anzi quasi nulla, solo lo pseudonimo, quindi si va a sentimento
MAIL INVIATA
Buongiorno brava gente
In questa uggiosa domenica di novembre, mentre fuori piove, mi piace l'idea di salutarvi.
Questi indirizzi in codice, questi nomi pieni di disponibilità mi fanno immaginare noi tutti/e attorno a un caffé, con buoni pasticcini e dovizia di giornali, tutti lì a chiacchierare, senza fini se non l'ozio sano.
Ogni tanto immaginare si può???
Buona domenica
Giuseppe alias Soffio
Prima risposta
Io prenderei un tè, grazie, e molti, moltissimi pasticcini...mi lasciate quelli alla frutta? Sono i miei preferiti. Commentiamo i giornali? Bello, poi da cosa nasce cosa e ci ritroviamo a parlare un pò di noi, un pò della vita, filosofeggiamo e scantoniamo anche, che ridere fa bene al cuore, all'anima e quindi anche al corpo!!! Fuori piove a dirotto, l'estate è davvero finita stavolta, e in fondo va bene così, disastri a parte, che quelli fan sempre male e mettono una tristezza...e una rabbia! Il camino è acceso vero? Mi sa che arrostiamo anche due castagne...ma si...tanto qui si chiacchiera e si ride, le ore passano lente tra aneddoti e ricordi...lo sguardo fuori al cielo livido, alle fronde scarmigliate, alle gocce che rigano i vetri, ad una pennellata di rosso appena accennata, laggiù oltre l'orizzonte....Giuseppe il vino rosso lo hai portato tu, vero? Che qui il tempo passa e poi dopo tanto scherzare i discorsi si fan seri, ci si apre un po', i toni si placano e un bel bicchiere aiuta a sciogliere quei nodi...già, quei nodi...
Seconda risposta
Certo che si può, caro Giuseppe,
ogni tanto... si deve!!
Questo tuo invito mi trasmette tanta serenità, e non basta il caffè a ridurne la portata. Che bello poter stare fra amici a scambiare due parole, su comodi divani e addolcendosi con sorrisi e qualche mignon. Mi piacerebbe davvero, poi la compagnia è davvero simpatica, intelligente ed interessante . Grazie per aver pensato anche a me!
La fantasia è un po' complice della virtualità, speriamo si possa realizzare nella verità qualche incontro del genere, sarebbe un grande risultato per chi dedica tanto tempo a scrivere in un blog. Personalmente lo trovo riduttivo lo scambio solo tra commenti a post. ecco perchè sono davvero felice d'aver avviato, con te e con qualche altra persona, una comunicazione più personale, diretta ad una migliore, più vera ed "amichevole" conoscenza.
Terza risposta
Mi trovo ad attraversare giorni dove la serenità non la fa proprio da padrona, quindi il tuo invito arriva proprio al momento giusto.
molto più significativo di quanto tu stesso avresti potuto immaginare!!
Anche qui il cielo oggi è grigio e non promette nulla di buono, dopo oltre una settimana mi sa che torno a navigare nel web!
Lo sai che l'ho acquistato il libro di Galimberti che mi hai consigliato? Solo qualche giorno fa e ne ho letto ancora solo l'introduzione e i primi capitoli "amore e trascendenza" e "amore e sacralità". Grazie per avermelo consigliato, mi apre ad ogni pagina un mondo di riflessioni che mi costringono a prendere carta e penna per fermarle mettendole per iscritto.
Poi magari ti farò sapere... se ti fa piacere.
Quarta risposta
Buongiorno a te!
Una buona tisana calda è certamente gradita. Posso offrire, in cambio, una fetta di torta di zucca, riuscitissimo esperimento culinario.
………………………………………….omissis………………………..
Perdona la valanga di parole, che ahimé sempre mi segue...e accetta ancora il mio grazie più sentito. Sono felice di averti incontrato, felice di leggere i tuoi post, felice di questo piccolo contatto che tu hai voluto gentilmente consolidare. Quasi dimenticavo: il tuo carattere modenese, e la sottile, impagabile ironia che ne fa inevitabilmente parte, mi piace molto e mi è caro. Ho un legame molto forte con una famiglia di Nonantola, da cui ho appreso proprio questo modo unico e filosofico di intendere la vita. Grazie con tutto il cuore.
Quinta risposta
Buongiorno bravo doctor, una donna di domenica non può oziare nemmeno quando è festa a noi esserini delicati e incompresi è negato. Mangia tu qualche pasticcino in più anche per me e poi, se puoi, fammi un riassunto del giornale che hai letto, descrivendone immagini!
Un giorno o l'altro t'analizzerò per benino.......
Un abbraccio e...buon oziatona
Sesta risposta
Salve a te Giuseppe e grazie per questo Soffio di gentilezza che ha rallegrato un po' la mia uggiosa giornata.
Vista l'ora sarebbe anacronistico augurarti una buona domenica, ma una buona settimana te la auguro di cuore.
Settima risposta
Bellissimo questo tuo immaginare.
A un caffè, sia esso reale o virutale, non dico mai no, se poi è
accompagnato da pasticcini, chiacchiere e quant'altro serva per
trascorrere tempo in sano ozio ... come resistere?!?!!?
UN PICCOLO GESTO CHE HA GENERATO TANTA ENERGIA DUNQUE SI PUO'
Una qualunque domenica di quasi inverno, voglia di parlare con l’anima, la propria anima.
Utilizziamo il mezzo informatico purché si senta che di là c’è un’anima
Cari maschietti, ricordate sempre che per sentire e parlare con la propria anima è sovente utile transitare per l’anima altrui, non è uno sfruttamento, è una salda consapevolezza, che riempie, scalda, aiuta a vivere e a percorrere i deserti.
L’amicizia è una piacevole fatica, che va coltivata con impegno, assiduità, gioia, come cercare l’oro lungo il fiume. L’amicizia è un privilegio
Chi dice di essere solo, chi nutre poca speranza ricordi che occorre setacciare anche un quintale di terriccio, poi la pagliuzza si trova, a volte anche una pepita
Il buon Soffio una mattina si sveglia, guarda il cielo e viene preso da una gran voglia di caldo e quindi decide di scrivere poche righe a qualche indirizzo.
Di essi so talmente poco, anzi quasi nulla, solo lo pseudonimo, quindi si va a sentimento
MAIL INVIATA
Buongiorno brava gente
In questa uggiosa domenica di novembre, mentre fuori piove, mi piace l'idea di salutarvi.
Questi indirizzi in codice, questi nomi pieni di disponibilità mi fanno immaginare noi tutti/e attorno a un caffé, con buoni pasticcini e dovizia di giornali, tutti lì a chiacchierare, senza fini se non l'ozio sano.
Ogni tanto immaginare si può???
Buona domenica
Giuseppe alias Soffio
Prima risposta
Io prenderei un tè, grazie, e molti, moltissimi pasticcini...mi lasciate quelli alla frutta? Sono i miei preferiti. Commentiamo i giornali? Bello, poi da cosa nasce cosa e ci ritroviamo a parlare un pò di noi, un pò della vita, filosofeggiamo e scantoniamo anche, che ridere fa bene al cuore, all'anima e quindi anche al corpo!!! Fuori piove a dirotto, l'estate è davvero finita stavolta, e in fondo va bene così, disastri a parte, che quelli fan sempre male e mettono una tristezza...e una rabbia! Il camino è acceso vero? Mi sa che arrostiamo anche due castagne...ma si...tanto qui si chiacchiera e si ride, le ore passano lente tra aneddoti e ricordi...lo sguardo fuori al cielo livido, alle fronde scarmigliate, alle gocce che rigano i vetri, ad una pennellata di rosso appena accennata, laggiù oltre l'orizzonte....Giuseppe il vino rosso lo hai portato tu, vero? Che qui il tempo passa e poi dopo tanto scherzare i discorsi si fan seri, ci si apre un po', i toni si placano e un bel bicchiere aiuta a sciogliere quei nodi...già, quei nodi...
Seconda risposta
Certo che si può, caro Giuseppe,
ogni tanto... si deve!!
Questo tuo invito mi trasmette tanta serenità, e non basta il caffè a ridurne la portata. Che bello poter stare fra amici a scambiare due parole, su comodi divani e addolcendosi con sorrisi e qualche mignon. Mi piacerebbe davvero, poi la compagnia è davvero simpatica, intelligente ed interessante . Grazie per aver pensato anche a me!
La fantasia è un po' complice della virtualità, speriamo si possa realizzare nella verità qualche incontro del genere, sarebbe un grande risultato per chi dedica tanto tempo a scrivere in un blog. Personalmente lo trovo riduttivo lo scambio solo tra commenti a post. ecco perchè sono davvero felice d'aver avviato, con te e con qualche altra persona, una comunicazione più personale, diretta ad una migliore, più vera ed "amichevole" conoscenza.
Terza risposta
Mi trovo ad attraversare giorni dove la serenità non la fa proprio da padrona, quindi il tuo invito arriva proprio al momento giusto.
molto più significativo di quanto tu stesso avresti potuto immaginare!!
Anche qui il cielo oggi è grigio e non promette nulla di buono, dopo oltre una settimana mi sa che torno a navigare nel web!
Lo sai che l'ho acquistato il libro di Galimberti che mi hai consigliato? Solo qualche giorno fa e ne ho letto ancora solo l'introduzione e i primi capitoli "amore e trascendenza" e "amore e sacralità". Grazie per avermelo consigliato, mi apre ad ogni pagina un mondo di riflessioni che mi costringono a prendere carta e penna per fermarle mettendole per iscritto.
Poi magari ti farò sapere... se ti fa piacere.
Quarta risposta
Buongiorno a te!
Una buona tisana calda è certamente gradita. Posso offrire, in cambio, una fetta di torta di zucca, riuscitissimo esperimento culinario.
………………………………………….omissis………………………..
Perdona la valanga di parole, che ahimé sempre mi segue...e accetta ancora il mio grazie più sentito. Sono felice di averti incontrato, felice di leggere i tuoi post, felice di questo piccolo contatto che tu hai voluto gentilmente consolidare. Quasi dimenticavo: il tuo carattere modenese, e la sottile, impagabile ironia che ne fa inevitabilmente parte, mi piace molto e mi è caro. Ho un legame molto forte con una famiglia di Nonantola, da cui ho appreso proprio questo modo unico e filosofico di intendere la vita. Grazie con tutto il cuore.
Quinta risposta
Buongiorno bravo doctor, una donna di domenica non può oziare nemmeno quando è festa a noi esserini delicati e incompresi è negato. Mangia tu qualche pasticcino in più anche per me e poi, se puoi, fammi un riassunto del giornale che hai letto, descrivendone immagini!
Un giorno o l'altro t'analizzerò per benino.......
Un abbraccio e...buon oziatona
Sesta risposta
Salve a te Giuseppe e grazie per questo Soffio di gentilezza che ha rallegrato un po' la mia uggiosa giornata.
Vista l'ora sarebbe anacronistico augurarti una buona domenica, ma una buona settimana te la auguro di cuore.
Settima risposta
Bellissimo questo tuo immaginare.
A un caffè, sia esso reale o virutale, non dico mai no, se poi è
accompagnato da pasticcini, chiacchiere e quant'altro serva per
trascorrere tempo in sano ozio ... come resistere?!?!!?
UN PICCOLO GESTO CHE HA GENERATO TANTA ENERGIA DUNQUE SI PUO'
sabato 5 novembre 2011
VIGOLENO tra i borghi d'Italia
Gitarella a Vigoleno, quattro amici, qualche buon panino, cura dell'orario, ovvero arrivare quando gli altri sono al ristorante o a casa, quindi visita quasi in solitudine.
Un caffé al bar del paese, un pizzico di cultura, buon sole, ottimi panini, un liquore del posto, .....non occorre altro
La Storia
• VIII-IX sec., la dedicazione della parrocchiale a S. Giorgio, molto venerato dai Longobardi, rende probabile in quest'epoca un insediamento organizzato intorno alla chiesa.
• 1132, compare per la prima volta nei documenti il nome di Vigoleno; nel 1141 il fortilizio acquista il diritto di farsi difendere dal Comune di Piacenza; una pergamena del 1223 attesta che S. Giorgio è una pieve non più dipendente da quella di Castell'Arquato; nel 1238 diversi soldati armati di balestra hanno nel castello un quartiere stabile.
• 1373, nel gennaio il castello è espugnato dalle truppe pontificie del cardinal legato di Bologna ma in aprile è riconquistato e raso al suolo dai Visconti.
• 1389, Odoardo Visconti cede i diritti su Vigoleno a Francesco Scotti, membro di una potente famiglia piacentina che ha costruito la propria fortuna sulle attività mercantili e bancarie. Caso raro nella storia italiana, Vigoleno apparterrà quasi ininterrottamente a una sola famiglia dalla fine del Trecento agli inizi del Novecento. Nel 1404, infatti, Francesco Scotti viene investito dai Visconti del feudo elevato a contea; segue un periodo torbido alla fine del quale, nel 1449, Alberto Scotti riespugna Vigoleno. Da questa data il borgo resta in modo pacifico in possesso degli Scotti ad eccezione di un periodo nel Cinquecento quando, per vicende storiche intrecciate a quelle della famiglia, passa ai Farnese di Parma. Nel 1622 i Farnese elevano Cesare Maria Scotti al rango di marchese di Vigoleno, dunque al gradino più alto dell'aristocrazia del ducato.
• 1850, il marchese Gaetano Maria, dopo che la famiglia è sopravvissuta alla soppressione napoleonica dei feudi, fa restaurare il castello. Nel 1908 il nipote Umberto lo vende a Pietro Varani, dal quale lo acquista nel 1921 la principessa Maria Ruspoli, moglie del duca di Gramont. Nel 1934 la principessa, in ristrettezze economiche, è costretta a vendere la rocca, che passerà poi di mano in mano altre quattro volte, fino alla famiglia bresciana che la detiene oggi.
Un caffé al bar del paese, un pizzico di cultura, buon sole, ottimi panini, un liquore del posto, .....non occorre altro
La Storia
• VIII-IX sec., la dedicazione della parrocchiale a S. Giorgio, molto venerato dai Longobardi, rende probabile in quest'epoca un insediamento organizzato intorno alla chiesa.
• 1132, compare per la prima volta nei documenti il nome di Vigoleno; nel 1141 il fortilizio acquista il diritto di farsi difendere dal Comune di Piacenza; una pergamena del 1223 attesta che S. Giorgio è una pieve non più dipendente da quella di Castell'Arquato; nel 1238 diversi soldati armati di balestra hanno nel castello un quartiere stabile.
• 1373, nel gennaio il castello è espugnato dalle truppe pontificie del cardinal legato di Bologna ma in aprile è riconquistato e raso al suolo dai Visconti.
• 1389, Odoardo Visconti cede i diritti su Vigoleno a Francesco Scotti, membro di una potente famiglia piacentina che ha costruito la propria fortuna sulle attività mercantili e bancarie. Caso raro nella storia italiana, Vigoleno apparterrà quasi ininterrottamente a una sola famiglia dalla fine del Trecento agli inizi del Novecento. Nel 1404, infatti, Francesco Scotti viene investito dai Visconti del feudo elevato a contea; segue un periodo torbido alla fine del quale, nel 1449, Alberto Scotti riespugna Vigoleno. Da questa data il borgo resta in modo pacifico in possesso degli Scotti ad eccezione di un periodo nel Cinquecento quando, per vicende storiche intrecciate a quelle della famiglia, passa ai Farnese di Parma. Nel 1622 i Farnese elevano Cesare Maria Scotti al rango di marchese di Vigoleno, dunque al gradino più alto dell'aristocrazia del ducato.
• 1850, il marchese Gaetano Maria, dopo che la famiglia è sopravvissuta alla soppressione napoleonica dei feudi, fa restaurare il castello. Nel 1908 il nipote Umberto lo vende a Pietro Varani, dal quale lo acquista nel 1921 la principessa Maria Ruspoli, moglie del duca di Gramont. Nel 1934 la principessa, in ristrettezze economiche, è costretta a vendere la rocca, che passerà poi di mano in mano altre quattro volte, fino alla famiglia bresciana che la detiene oggi.
martedì 1 novembre 2011
DA BAMBINI SI ANDAVA AL CIMITERO
Da bambino andavo al cimitero, ci andavo con mia madre, allora gli asili non si usavano, specie con madri casalinghe e protettive.
Si prendeva il filobus, (avete capito bene, quello con i fili) n° 5, ed era il massimo possibile, il n° 6 venne molto dopo.
Il 5 arrivava al limite periferico della città, appunto al cimitero. e lì si poteva scegliere tra due fiorai, entrambi noti, entrambi chiacchieroni, era arduo scegliere.
Allora al cimitero c'erano solo i nonni, i genitori di mio padre e il padre di mia madre.
Oggi c'é mota più gente da andare a trovare.
Poi allora il cimitero era ancora quello che oggi si dice "vecchio", e ci stavano tutti, non c'era bisogno di allargarsi.
Per andare dai nonni, che io non posso ricordare vivi, si percorreva sempre la stessa stradina ghiaiata, con i sassi che schioccavano sotto i piedi, e si parlava piano.
Poi arrivati all'altezza di un corridoio basso si girava.
Io per orientarmi cercavo la foto di un giovane soldato, sepolto proprio all'ingresso del tunnel, allora tutti i tunnel sembravano uguali, e anche oggi lo sembrerebbero, se non fosse che quella tomba c'é ancora e ancora mi oriento con quella.
Allora era all'altezza dei miei occhi, oggi la guardo dall'alto.
Il tunnel era, ed é, buio e freddo, sarebbe stato pauroso se non fosse che c'era mia madre.
Per cambiare l'acqua si usciva, presso una delle fontanine, e lì iniziava il "campo dei soldati del 15-18" dove sono allineati tanti soldati della prima guerra, cippi tutti uguali, lunghe file, e la fantasia poteva correre.
Già allora però mi pareva assurdo che tanti ragazzi fossero finiti lì a causa di....
a noi lo davano come amor di patria, ma se ne può dubitare.
Qualche volta si passeggiava sino alla parte ebraica, si entrava in punta di piedi, pareva una zona misteriosa, così tutti a terra, senza fiori.
Ma io sapevo già di cosa si trattava, mia nonna era ebrea, e mi ha sempre affascinato l'idea di porre sassi sulle tombe.
Il Dio di Israele dalle pietre potrebbe suscitare figli ad Abramo.
Oggi vado ancora al cimitero, tocca a me e a nessun altro.
Passando guardo le tombe ottocentesche, veri momumenti, le parti più orrendamente moderne, emblema della razionalità e della sbrigatività.
Un tempo le sepolture erano perpetue, oggo massimo dieci anni se vai in terra, e dopo i manifesti annunciano la esumazione per verificare la mineralizzazione, e se vuoi puoi assistere sennò fanno tutto loro, chiavi in mano.
Tra poco toccherà a me decidere se assistere o no alla esumazione e alla "riduzione"; si può decidere se esserci o no, credo che ci sarò, probabilmente da solo, con i pensieri e i ricordi di una vita, in attesa di decidere, quando toccherà a me, se disporre la cremazione che darà meno pensieri agli eredi, o andare in terra, da dove siamo venuti.
Forse disporrò la cremazione, ho fede nel Dio di Israele, se ci sarà da ricomporre qualcosa saprà ben Lui come fare.
Si prendeva il filobus, (avete capito bene, quello con i fili) n° 5, ed era il massimo possibile, il n° 6 venne molto dopo.
Il 5 arrivava al limite periferico della città, appunto al cimitero. e lì si poteva scegliere tra due fiorai, entrambi noti, entrambi chiacchieroni, era arduo scegliere.
Allora al cimitero c'erano solo i nonni, i genitori di mio padre e il padre di mia madre.
Oggi c'é mota più gente da andare a trovare.
Poi allora il cimitero era ancora quello che oggi si dice "vecchio", e ci stavano tutti, non c'era bisogno di allargarsi.
Per andare dai nonni, che io non posso ricordare vivi, si percorreva sempre la stessa stradina ghiaiata, con i sassi che schioccavano sotto i piedi, e si parlava piano.
Poi arrivati all'altezza di un corridoio basso si girava.
Io per orientarmi cercavo la foto di un giovane soldato, sepolto proprio all'ingresso del tunnel, allora tutti i tunnel sembravano uguali, e anche oggi lo sembrerebbero, se non fosse che quella tomba c'é ancora e ancora mi oriento con quella.
Allora era all'altezza dei miei occhi, oggi la guardo dall'alto.
Il tunnel era, ed é, buio e freddo, sarebbe stato pauroso se non fosse che c'era mia madre.
Per cambiare l'acqua si usciva, presso una delle fontanine, e lì iniziava il "campo dei soldati del 15-18" dove sono allineati tanti soldati della prima guerra, cippi tutti uguali, lunghe file, e la fantasia poteva correre.
Già allora però mi pareva assurdo che tanti ragazzi fossero finiti lì a causa di....
a noi lo davano come amor di patria, ma se ne può dubitare.
Qualche volta si passeggiava sino alla parte ebraica, si entrava in punta di piedi, pareva una zona misteriosa, così tutti a terra, senza fiori.
Ma io sapevo già di cosa si trattava, mia nonna era ebrea, e mi ha sempre affascinato l'idea di porre sassi sulle tombe.
Il Dio di Israele dalle pietre potrebbe suscitare figli ad Abramo.
Oggi vado ancora al cimitero, tocca a me e a nessun altro.
Passando guardo le tombe ottocentesche, veri momumenti, le parti più orrendamente moderne, emblema della razionalità e della sbrigatività.
Un tempo le sepolture erano perpetue, oggo massimo dieci anni se vai in terra, e dopo i manifesti annunciano la esumazione per verificare la mineralizzazione, e se vuoi puoi assistere sennò fanno tutto loro, chiavi in mano.
Tra poco toccherà a me decidere se assistere o no alla esumazione e alla "riduzione"; si può decidere se esserci o no, credo che ci sarò, probabilmente da solo, con i pensieri e i ricordi di una vita, in attesa di decidere, quando toccherà a me, se disporre la cremazione che darà meno pensieri agli eredi, o andare in terra, da dove siamo venuti.
Forse disporrò la cremazione, ho fede nel Dio di Israele, se ci sarà da ricomporre qualcosa saprà ben Lui come fare.
sabato 29 ottobre 2011
8mila?? 15mila?? TEMPI MODERNI
ROMA "quasi 8mila (altre fonti arrivano a 20mila) persone alle 8,30 di mattina si sono riversate come uno sciame di formiche affannate oltre i cancelli della nuova succursale della lussuria elettronica.....la marcia su Roma é iniziata sin dalla sera precedente, un direttore dell'esercizio dice di essere uscito dall'ufficio alle 21 e già c'era una folla impressionante che ha bivaccato all'adiaccio....nel giorno dell'apertura la città ha dovuto mobilitare 250 vigili per tenere a bada i clienti "
TORINO " L'assalto dei 15mila al market bianconero....in migliaia hanno voluto essere presenti all'apertura dei negozi, un evento che ha creato attesa e curiosità....anche se non ha bloccato la tangenziale come a Roma"
.
CORIANO "due moto sull'altare per l'addio a Simoncelli....un gruppo di bambini in tuta con i loro caschi e la loro voglia di correre da grandi....la gente ha cominciato ad arrivare nel paese fin dalle prime ore di ieri, una sfilata interminabile di persone in coda sotto la pioggia"
A proposito, tra le righe.... é morto anche Hillman, uno dei più noti e riconosciuti psicanalisti junghiani.
Di lui ricordo:
Il suicidio e l'anima
Saggio su Pan
Il sogno e il mondo infero
Il codice dell'anima
L'anima del mondo
La forza del carattere
Un terribile amore per la guerra
Il piacere di pensare
Quest'ultimo titolo potrebbe anche essere sconsigliato di questi tempi.
TORINO " L'assalto dei 15mila al market bianconero....in migliaia hanno voluto essere presenti all'apertura dei negozi, un evento che ha creato attesa e curiosità....anche se non ha bloccato la tangenziale come a Roma"
.
CORIANO "due moto sull'altare per l'addio a Simoncelli....un gruppo di bambini in tuta con i loro caschi e la loro voglia di correre da grandi....la gente ha cominciato ad arrivare nel paese fin dalle prime ore di ieri, una sfilata interminabile di persone in coda sotto la pioggia"
A proposito, tra le righe.... é morto anche Hillman, uno dei più noti e riconosciuti psicanalisti junghiani.
Di lui ricordo:
Il suicidio e l'anima
Saggio su Pan
Il sogno e il mondo infero
Il codice dell'anima
L'anima del mondo
La forza del carattere
Un terribile amore per la guerra
Il piacere di pensare
Quest'ultimo titolo potrebbe anche essere sconsigliato di questi tempi.
domenica 23 ottobre 2011
CICLISTI
Oggi non volevo scrivere, però é domenica e la domenica si va a prendere il caffé e il giornale con calma.
Oggi ho deciso di andare a prendere il caffé da un amico, due chiacchere di inizio giornata fanno bene.
E quì cominciano i ciclisti complice la bella giornata di sole.
Di ciclisti ce ne sono di vario tipo
INNOCENTI, persino simpatici, sono quei vecchietti o circa che con una bici normale vanno in giro per le ciclabili, lenti come sempre ma con una maglietta della polisportiva o di una società qualunque.
Un misto di normalità con un vezzo domenicale.
Una volta i contadini venivano in città vestiti dalla festa, questi si mettono la maglietta.
FANATICI quelli che di norma sono impiegati (gli operai non ce li vedo a fare i ciclisti domenicali)e si raggruppano in punti stabiliti per una lunga pedalata.
Il fatto é che quelli che arrivano in aticipo e devono aspettare, se hanno preso qualche pasticca per imitare i ciclisti professionisti, devono girare in tondo per cominciare a smaltire e sembrano tante trottole
PREPARATISSSSSIMI quelli che hanno le bici speciali, attrezzatura speciale, casco speciale, magliette speciali, quelli che sono oltre, decisamente oltre
ROMPIBALLE quelli che a gruppi di venti o trenta occupano la sede stradale parlando tra loro e devi evitarli guidando a sinistra all'inglese
MASOCHISTI quelli che con le mountain bike vanno per strada normale e li vedi che devono fare 10 pedalate per fare un metro.
SUICIDARI quelli che hanno la pancia che tocca il manubrio, quelli che durante la settimana mangiano come lupi e poi fanno la pedalata per dimagrire, roba da pazzi, il 118 ha già lavoro a sufficienza
AZIENDALI quelli che hanno la maglietta tutti uguale dell'azienda ma devono mantenere la gerarchia anche in bici, direttore davanti e davanti a lui quello che segnala la buca. A seguire i vice, i ruffiani, quelli che devono fare carriera e quelli che si accontentano anche lì di fare i gregari.
SOLITARI quelli che appunto vanno da soli e pedalano come pazzi per superare sé stessi
Questi ultimi in fondo sono i più simpatici, un giorno li raggiungo alla prima fermata e magari allungo il mio biglietto da visita
infine
HARD sono una minoranza di signorine e giovani signore, gambe muscolose, concentrate, assatanate, con il lato B in assoluta evidenza, in genere hanno diversi fuchi dietro, sono del tipo o mi spompo io o ti spompi tu, splendide
Oggi ho deciso di andare a prendere il caffé da un amico, due chiacchere di inizio giornata fanno bene.
E quì cominciano i ciclisti complice la bella giornata di sole.
Di ciclisti ce ne sono di vario tipo
INNOCENTI, persino simpatici, sono quei vecchietti o circa che con una bici normale vanno in giro per le ciclabili, lenti come sempre ma con una maglietta della polisportiva o di una società qualunque.
Un misto di normalità con un vezzo domenicale.
Una volta i contadini venivano in città vestiti dalla festa, questi si mettono la maglietta.
FANATICI quelli che di norma sono impiegati (gli operai non ce li vedo a fare i ciclisti domenicali)e si raggruppano in punti stabiliti per una lunga pedalata.
Il fatto é che quelli che arrivano in aticipo e devono aspettare, se hanno preso qualche pasticca per imitare i ciclisti professionisti, devono girare in tondo per cominciare a smaltire e sembrano tante trottole
PREPARATISSSSSIMI quelli che hanno le bici speciali, attrezzatura speciale, casco speciale, magliette speciali, quelli che sono oltre, decisamente oltre
ROMPIBALLE quelli che a gruppi di venti o trenta occupano la sede stradale parlando tra loro e devi evitarli guidando a sinistra all'inglese
MASOCHISTI quelli che con le mountain bike vanno per strada normale e li vedi che devono fare 10 pedalate per fare un metro.
SUICIDARI quelli che hanno la pancia che tocca il manubrio, quelli che durante la settimana mangiano come lupi e poi fanno la pedalata per dimagrire, roba da pazzi, il 118 ha già lavoro a sufficienza
AZIENDALI quelli che hanno la maglietta tutti uguale dell'azienda ma devono mantenere la gerarchia anche in bici, direttore davanti e davanti a lui quello che segnala la buca. A seguire i vice, i ruffiani, quelli che devono fare carriera e quelli che si accontentano anche lì di fare i gregari.
SOLITARI quelli che appunto vanno da soli e pedalano come pazzi per superare sé stessi
Questi ultimi in fondo sono i più simpatici, un giorno li raggiungo alla prima fermata e magari allungo il mio biglietto da visita
infine
HARD sono una minoranza di signorine e giovani signore, gambe muscolose, concentrate, assatanate, con il lato B in assoluta evidenza, in genere hanno diversi fuchi dietro, sono del tipo o mi spompo io o ti spompi tu, splendide
venerdì 21 ottobre 2011
BUONE NOTIZIE Il caso di Maria
Come potete immaginare Maria é un nome di fantasia.
Maria inizia il suo percorso circa due anni addietro, é reduce da un pesante e triste episodio che l'ha messa a durissima prova.
Alle soglie del matrimonio, innamoratissima del suo ragazzo.
Quando iniziava a fare progetti concreti di vita, questi muore improvvisamente colpito da ictus.
Il tutto avviene in sua presenza e lei, coraggiosissima (uso deliberatamente i superlativi) in quel frangente, quando altri avrebbero perso la testa, fa tutto ciò che ha appreso.
Maria infatti si intende di medicina e di pronto soccorso, si comporta come se dovesse soccorrere un estraneo, fa quello che si deve fare, ma il ragazzo letteralmente muore al suo cospetto.
Quando inizio a incontrarla é distrutta, piange, non sa darsi pace, si interroga sul suo operato, vede spezzate di colpo tutte le sue speranze, in un modo così brutale.
Iniziamo a parlarne, a "elaborare il lutto", in questi casi non serve a nulla essere semplicemente consolatorii.
Maria continua a frequentare i genitori di lui che la vedono come una nuora, si appoggiano a lei.
Dobbiamo parlare anche di questo distacco, necessario e difficile.
Riprende rapidamente la sua vita normale, lavora, sono certo che sia brava nel suo lavoro, si impegna, é professionale, gradita alle persone, ma il macigno resta.
Nel tempo comincia a dirsi che dovrebbe continuare la vita, desidera sposarsi e avere bambini, ma non osa prendere in considerazione altri ragazzi, lo considera un tradimento.
Ne parliamo a lungo, inizia a riprendere qualche uscita, conosce un bravo ragazzo, forse troppo statico per lei che é vivace, attiva, spiccia ma anche desiderosa di essere accolta.
La storia finisce presto, il ricordo é ancora molto forte.
Continuiamo a elaborare i sensi di colpa e di solitudine, riesce a staccarsi lentamente e correttamente dalla famiglia del fidanzato defunto.
Comincia a dirsi che anche dalla sua famiglia deve staccarsi, ormai si avvicina ai 30 anni, la proteggono, il padre la tratta molto bene, l'Edipo é ancora ben in funzione, ma deve staccarsi.
Un giorno, mentre ancora si dibatte nei dubbi porta un sogno.
Il ragazzo deceduto appare nel sogno e le dice "io ora sto bene, tu devi andare" e lo dice sorridendo, dolcemente.
Dico a Maria che é fortunata, il suo ragazzo ha avuto il permesso di venirla a trovare da dove é ora (chiamate il luogo come più vi piace)e che deve stare sicura di questa indicazione.
Inizia una nuova fase, dapprima titubante poi sempre più sicura, recupera il sorriso, anche durante la seduta possiamo scherzare e permetterci qualche battuta.
Maria decide di acquistare casa, ne parliamo, a tratti mi sento più consulente finanziario e immobiliare che psicologo, ma mi dico che va bene così, probabilmente Maria ne ha utilità.
Diradiamo le sedute, iniziamo a vederci ogni 15 giorni, Maria ha comprato casa e le spese sono aumentate, ma anche é molto più in grado di camminare da sola.
Una sera conosce casualmente un ragazzo, giovane professionista proveniente dal centro Italia, si piacciono, si innamorano.
Per un momento Maria é ancora titubante, il pensiero di "tradire" fa ancora una volta capolino.
Le ricordo il sogno, cosa vuole di più?? la spingo a viversi la storia.
Dopo poco terminiamo il nostro lavoro e io resto con una curiosità, come andrà a finire questo amore che pare prendere corpo in modo consistente?.
Dopo tre mesi Maria mi telefona e mi dice che andrà a trascorrere una settimana a casa di lui e a conoscere i genitori, famiglia importante del luogo, mi chiede come deve comportarsi lei che viene dalla provincia.
Scherziamo, le dò consigli ironici, suggerimenti burleschi e un pò ruffiani, ride e mi ringrazia.
Passano due mesi e Maria mi telefona, chiede se può passare a salutarmi, deve dirmi delle cose.
Io sono contento di vederla ma anche un pò in apprensione, non saremo tornati indietro ??.
Quando Maria sale le scale vedo occhi che brillano, faccio appena in tempo a salutarla e mi dice "mi sposo, e sono anche incinta".
Na parliamo con molta gioia, hanno deciso date e luoghi del matrimonio, vivono assieme e sono felici.
Maria é una ragazza carina, simpatica, coraggiosa, determinata, affettuosa, sono molto felice per lei, spero di aver contribuito, oggi sono contento del mestiere che faccio.
Maria inizia il suo percorso circa due anni addietro, é reduce da un pesante e triste episodio che l'ha messa a durissima prova.
Alle soglie del matrimonio, innamoratissima del suo ragazzo.
Quando iniziava a fare progetti concreti di vita, questi muore improvvisamente colpito da ictus.
Il tutto avviene in sua presenza e lei, coraggiosissima (uso deliberatamente i superlativi) in quel frangente, quando altri avrebbero perso la testa, fa tutto ciò che ha appreso.
Maria infatti si intende di medicina e di pronto soccorso, si comporta come se dovesse soccorrere un estraneo, fa quello che si deve fare, ma il ragazzo letteralmente muore al suo cospetto.
Quando inizio a incontrarla é distrutta, piange, non sa darsi pace, si interroga sul suo operato, vede spezzate di colpo tutte le sue speranze, in un modo così brutale.
Iniziamo a parlarne, a "elaborare il lutto", in questi casi non serve a nulla essere semplicemente consolatorii.
Maria continua a frequentare i genitori di lui che la vedono come una nuora, si appoggiano a lei.
Dobbiamo parlare anche di questo distacco, necessario e difficile.
Riprende rapidamente la sua vita normale, lavora, sono certo che sia brava nel suo lavoro, si impegna, é professionale, gradita alle persone, ma il macigno resta.
Nel tempo comincia a dirsi che dovrebbe continuare la vita, desidera sposarsi e avere bambini, ma non osa prendere in considerazione altri ragazzi, lo considera un tradimento.
Ne parliamo a lungo, inizia a riprendere qualche uscita, conosce un bravo ragazzo, forse troppo statico per lei che é vivace, attiva, spiccia ma anche desiderosa di essere accolta.
La storia finisce presto, il ricordo é ancora molto forte.
Continuiamo a elaborare i sensi di colpa e di solitudine, riesce a staccarsi lentamente e correttamente dalla famiglia del fidanzato defunto.
Comincia a dirsi che anche dalla sua famiglia deve staccarsi, ormai si avvicina ai 30 anni, la proteggono, il padre la tratta molto bene, l'Edipo é ancora ben in funzione, ma deve staccarsi.
Un giorno, mentre ancora si dibatte nei dubbi porta un sogno.
Il ragazzo deceduto appare nel sogno e le dice "io ora sto bene, tu devi andare" e lo dice sorridendo, dolcemente.
Dico a Maria che é fortunata, il suo ragazzo ha avuto il permesso di venirla a trovare da dove é ora (chiamate il luogo come più vi piace)e che deve stare sicura di questa indicazione.
Inizia una nuova fase, dapprima titubante poi sempre più sicura, recupera il sorriso, anche durante la seduta possiamo scherzare e permetterci qualche battuta.
Maria decide di acquistare casa, ne parliamo, a tratti mi sento più consulente finanziario e immobiliare che psicologo, ma mi dico che va bene così, probabilmente Maria ne ha utilità.
Diradiamo le sedute, iniziamo a vederci ogni 15 giorni, Maria ha comprato casa e le spese sono aumentate, ma anche é molto più in grado di camminare da sola.
Una sera conosce casualmente un ragazzo, giovane professionista proveniente dal centro Italia, si piacciono, si innamorano.
Per un momento Maria é ancora titubante, il pensiero di "tradire" fa ancora una volta capolino.
Le ricordo il sogno, cosa vuole di più?? la spingo a viversi la storia.
Dopo poco terminiamo il nostro lavoro e io resto con una curiosità, come andrà a finire questo amore che pare prendere corpo in modo consistente?.
Dopo tre mesi Maria mi telefona e mi dice che andrà a trascorrere una settimana a casa di lui e a conoscere i genitori, famiglia importante del luogo, mi chiede come deve comportarsi lei che viene dalla provincia.
Scherziamo, le dò consigli ironici, suggerimenti burleschi e un pò ruffiani, ride e mi ringrazia.
Passano due mesi e Maria mi telefona, chiede se può passare a salutarmi, deve dirmi delle cose.
Io sono contento di vederla ma anche un pò in apprensione, non saremo tornati indietro ??.
Quando Maria sale le scale vedo occhi che brillano, faccio appena in tempo a salutarla e mi dice "mi sposo, e sono anche incinta".
Na parliamo con molta gioia, hanno deciso date e luoghi del matrimonio, vivono assieme e sono felici.
Maria é una ragazza carina, simpatica, coraggiosa, determinata, affettuosa, sono molto felice per lei, spero di aver contribuito, oggi sono contento del mestiere che faccio.
martedì 18 ottobre 2011
SI PUO'....SI POTREBBE......bello però!!!
Una mattina non qualunque, il primo impegno é alle 10.
Si va a letto la sera precedente con la succulenta domanda: che farò domattina sino alle 10??
L'importante é prepararsi.
Come al solito nulla in TV, moglie fuori casa a cantare con il coro, dunque....a letto alle 21,30 e ampia lettura del libro "IO e DIO" di Vito Mancuso, sana e piacevole lettura.
Mancuso scrive con semplicità e passione, caratteristica rara nei filosofi e teologi.
Questa mattina ho lasciato suonare la sveglia alle solite 6.45 poi...ho spento la sveglia, un piacere sottile, questa mattina si può !!
Si fiuta l'aria pungente dell'alba, come tutte le mattine di un tempo, quando bambini non c'era il riscaldamente centrale e si gode ancora di più il caldino del pannetto.
Non é ancora il caso di accendere il termo, ancora ieri era estate e ci si lamentava dei 30 gradi in ottobre, dunque il termo lo accendo non prima di novembre.
Il freddo faccia quello che vuole io non accendo prima di novembre, probabilmente il 4 novembre, così festeggio la storia patria.
Noi sposati, quei pochi rimasti, quando restiamo a letto felici abbiamo anche l'orsetto, l'oggetto transizionale per dirla in psico, ovvero la moglie.
L'importante é che la moglie non sia troppo magra, tutta piena di ossa che scricchiolano.
L'orsetto é morbido, deve essere morbido per conciliare il primo o l'ultimo sonno.
Non parlatemi di sesso, gli orsetti servono ad altro e le mogli ben addestrate nei vari ruoli hanno un valore.
Alle 8 posso alzarmi, lentamente.... sacre abluzioni e poi onesta e varia colazione.
Alzando gli occhi ho anche visto una signora bionda di fronte a me che subito mi é parso di riconoscere.
Da molte mattine non la vedevo...ma é mia moglie!!!, quella brava signora che ancora mi tollera.
Che piacere! Abbiamo chiacchierato per diverso tempo, così semplicemente.
Poi..ho ancora un'ora libera.
Se il caffé lo prendessimo fuori ?? magari in un bel bar ??
Che roba !! sembra di essere un pensionato, mi manca solo il cane da portare a passeggio.
Beh, per quello c'é tempo, non esageriamo.
Si va a letto la sera precedente con la succulenta domanda: che farò domattina sino alle 10??
L'importante é prepararsi.
Come al solito nulla in TV, moglie fuori casa a cantare con il coro, dunque....a letto alle 21,30 e ampia lettura del libro "IO e DIO" di Vito Mancuso, sana e piacevole lettura.
Mancuso scrive con semplicità e passione, caratteristica rara nei filosofi e teologi.
Questa mattina ho lasciato suonare la sveglia alle solite 6.45 poi...ho spento la sveglia, un piacere sottile, questa mattina si può !!
Si fiuta l'aria pungente dell'alba, come tutte le mattine di un tempo, quando bambini non c'era il riscaldamente centrale e si gode ancora di più il caldino del pannetto.
Non é ancora il caso di accendere il termo, ancora ieri era estate e ci si lamentava dei 30 gradi in ottobre, dunque il termo lo accendo non prima di novembre.
Il freddo faccia quello che vuole io non accendo prima di novembre, probabilmente il 4 novembre, così festeggio la storia patria.
Noi sposati, quei pochi rimasti, quando restiamo a letto felici abbiamo anche l'orsetto, l'oggetto transizionale per dirla in psico, ovvero la moglie.
L'importante é che la moglie non sia troppo magra, tutta piena di ossa che scricchiolano.
L'orsetto é morbido, deve essere morbido per conciliare il primo o l'ultimo sonno.
Non parlatemi di sesso, gli orsetti servono ad altro e le mogli ben addestrate nei vari ruoli hanno un valore.
Alle 8 posso alzarmi, lentamente.... sacre abluzioni e poi onesta e varia colazione.
Alzando gli occhi ho anche visto una signora bionda di fronte a me che subito mi é parso di riconoscere.
Da molte mattine non la vedevo...ma é mia moglie!!!, quella brava signora che ancora mi tollera.
Che piacere! Abbiamo chiacchierato per diverso tempo, così semplicemente.
Poi..ho ancora un'ora libera.
Se il caffé lo prendessimo fuori ?? magari in un bel bar ??
Che roba !! sembra di essere un pensionato, mi manca solo il cane da portare a passeggio.
Beh, per quello c'é tempo, non esageriamo.
lunedì 10 ottobre 2011
MASSAGGIATRICI
Per cominciare bene una settimana intensa occorre un buon massaggio.
Il massaggio per essere efficace deve essere ruvido ma affettuoso.
Il massaggio non deve essere breve, e alla fine devi uscirne soddisfatto.
Per questo vado dalle mie tre amiche che quì si chiamano Alfa, Beta, Omega, e ad esse, si aggiunge il Signor O.
Alfa é uno scricciolino piccolo che ti viene il mal di schiena quando appende le braccia al collo, ma é leggera, quindi la si può sollevare come un bimbo per poter dare un onesto bacio sulla guancia.
Alfa é di un genere generoso, sveglia, sincera, coraggiosa, ottiama cuoca, dal nulla elabora piatti semplici e appetitosi.
Alfa a volte mi ha sedotto di brutto, mi ha chiamato a casa sua " da solo" mi diceva, e poi mi ha fatto provare piaceri che una moglie non riesce a realizzare.
La sua trippa é decisamente notevole, curata, cotta al punto giusto e con tutti gli aromi necessari.
Beta non manca quasi mai in queste serate, fa la dura, poi si molla, ti salta al collo subito poi fa la Rocca di Gibilterra.
Tace, aspetta prima l'offensiva di Omega poi si allea e si vede che é sinceramente contanta.
Beta é decisamente una bella signora, intelligente e coraggios a anche lei ma a noi sposati non ci fila per nulla, meglio così.
Nel durante della serata però corrompe, insidia, porta vassoi di cannoli siciliani che uno basta per tre.
I cannoli sono una difesa ottima quando attaccano il maschio, é sufficiente mettersi in silenzio e rastrellare il vassoio perché loro alzino i volumi ma poi da brave donne rispettano.
Omega é la più scatenata, ottima intelligenza, acuto spirito critico, autentico Caterpillar di sfondamento, in grado di assalire il maschio con impeto.
Fa roteare nell'aria mezzi analitici di buon livello e dialogare con lei ci si sente un toreador che non può tanto contare sulla coglionaggine del toro.
Se la prende frontalmente con il genere maschile e, forse, ne ha un pò invidia, magari lei avrebbe voluto entrare nei Navy Seals, ma é come se ci fosse in servizio permanente.
In fondo peerò é materna, stasera alle 22 si é messa a a cucinare spaghetti per Mister O che è invidiabilmente magro e non riesce a prendere peso.
A quel punto era già passato un Muller bianco, un Moscato e un ultimo bianco del quale non ricordo il nome perché l'importante é che andasse giù.
Già perchè l'amico O se ne sta tranquillo, riflessivo e sorridente, leggero nelle sue osservazioni.
In trincea sotto il fuoco c'ero io.
Il bersaglio grosso, quello da massaggiare sono io, ed in effetti sono tutte imepgnate in questa operazione alla quale non rinuncerei per nulla al mondo.
Stasera sono arrivate alla contestazione 124, poi però Alfa ha raccontato un sogno, lungo, complesso, molto bello e ricco di speranza, il ché ha favorito gli spaghetti e la dissecazione della bottiglia della quale non ricordo il nome.
Insomma si é giocato in punta di fioretto tutta la sera.
Alle 22 e 30 posso ritirarmi, intelligenti e affettuose critiche le ho ricevute, il gusto di vedere le tre in azione l'ho avuto, il piacere di sentirsi vivo pure, la gradevole spalla del Signor O c'é stata, la TV era spenta, il senso di vita forte.
Tutti a casa, domani farò meglio il mio lavoro, almeno spero.
Il massaggio per essere efficace deve essere ruvido ma affettuoso.
Il massaggio non deve essere breve, e alla fine devi uscirne soddisfatto.
Per questo vado dalle mie tre amiche che quì si chiamano Alfa, Beta, Omega, e ad esse, si aggiunge il Signor O.
Alfa é uno scricciolino piccolo che ti viene il mal di schiena quando appende le braccia al collo, ma é leggera, quindi la si può sollevare come un bimbo per poter dare un onesto bacio sulla guancia.
Alfa é di un genere generoso, sveglia, sincera, coraggiosa, ottiama cuoca, dal nulla elabora piatti semplici e appetitosi.
Alfa a volte mi ha sedotto di brutto, mi ha chiamato a casa sua " da solo" mi diceva, e poi mi ha fatto provare piaceri che una moglie non riesce a realizzare.
La sua trippa é decisamente notevole, curata, cotta al punto giusto e con tutti gli aromi necessari.
Beta non manca quasi mai in queste serate, fa la dura, poi si molla, ti salta al collo subito poi fa la Rocca di Gibilterra.
Tace, aspetta prima l'offensiva di Omega poi si allea e si vede che é sinceramente contanta.
Beta é decisamente una bella signora, intelligente e coraggios a anche lei ma a noi sposati non ci fila per nulla, meglio così.
Nel durante della serata però corrompe, insidia, porta vassoi di cannoli siciliani che uno basta per tre.
I cannoli sono una difesa ottima quando attaccano il maschio, é sufficiente mettersi in silenzio e rastrellare il vassoio perché loro alzino i volumi ma poi da brave donne rispettano.
Omega é la più scatenata, ottima intelligenza, acuto spirito critico, autentico Caterpillar di sfondamento, in grado di assalire il maschio con impeto.
Fa roteare nell'aria mezzi analitici di buon livello e dialogare con lei ci si sente un toreador che non può tanto contare sulla coglionaggine del toro.
Se la prende frontalmente con il genere maschile e, forse, ne ha un pò invidia, magari lei avrebbe voluto entrare nei Navy Seals, ma é come se ci fosse in servizio permanente.
In fondo peerò é materna, stasera alle 22 si é messa a a cucinare spaghetti per Mister O che è invidiabilmente magro e non riesce a prendere peso.
A quel punto era già passato un Muller bianco, un Moscato e un ultimo bianco del quale non ricordo il nome perché l'importante é che andasse giù.
Già perchè l'amico O se ne sta tranquillo, riflessivo e sorridente, leggero nelle sue osservazioni.
In trincea sotto il fuoco c'ero io.
Il bersaglio grosso, quello da massaggiare sono io, ed in effetti sono tutte imepgnate in questa operazione alla quale non rinuncerei per nulla al mondo.
Stasera sono arrivate alla contestazione 124, poi però Alfa ha raccontato un sogno, lungo, complesso, molto bello e ricco di speranza, il ché ha favorito gli spaghetti e la dissecazione della bottiglia della quale non ricordo il nome.
Insomma si é giocato in punta di fioretto tutta la sera.
Alle 22 e 30 posso ritirarmi, intelligenti e affettuose critiche le ho ricevute, il gusto di vedere le tre in azione l'ho avuto, il piacere di sentirsi vivo pure, la gradevole spalla del Signor O c'é stata, la TV era spenta, il senso di vita forte.
Tutti a casa, domani farò meglio il mio lavoro, almeno spero.
giovedì 6 ottobre 2011
IN FINE vivere sul limite dei tempi
Ho ascoltato Natoli, ho ascoltato il dibattito tra Vattimo e Mancuso, ne ho ascoltati altri, poi......la mia piccola testolina si é ribellata.
Andavo in giro per Torino in bicicletta, che é una roba suicidaria.
A Torino non basta che ci si imbatta in quattro viali che si incrociano, ognuno ha un controviale e quindi devi calcolare 8 strade con un imprecisato numero di semafori che si accendono e si spengono in modo tale che noi provinciali non riusciamo a capire, quindi si va , buttandosi nel traffico recitando il rosario.
poi la città é antica quindi il selciato e fatto di quadratini di porfido, lastroni sconnessi, rotaie del tram.
Quando é asfaltata , l'asfalto é tutto rabberciato con le buchette e i tombini che emergono e si sprofondano a seconda dei lavori di manutenzione effettuati e quindi se arrivi a casa vivo é la prova che l'angelo custode esiste.
Però poi ci si può fermare da Florio, eccelsa gelateria ove é obbligo prendere il gusto gianduia, inenarrabile, sublime.
A Torino trovate ancora mastri cioccolatai che fanno cioccolatini a mano davanti a voi alla faccia del dottor Freud e della fase orale.
Poi arrivi a casa dell'amico che ti ospita e sotto al porticato un piccolo cartello avvisa "edificio controllato con registrazione ciclica"
Ho pensato a cosa si riferisse, ma noi provinciali non capiamo certe cose, da noi non si sono mai viste.
Chiedi e capisci...sostanzialmente significa che se pisci sotto al portico una telecamera ti riprende.
A fianco della casa del mio amico, in piena città, scorre la Dora, Baltea o Riparia non so, in fondo non ha molta importanza.
Quello che importa é che delle buone anitre ci stanno comode dentro e se ne fregano del traffico cittadino.
Alzi lo sguardo e vedi, accanto ai palazzi moderni le case con la balconata lunga e ogni pochi metri la porta di casa, presumibilmente appartamenti piccoli, da operai.
Prima di arrivare alla casa del mio amico c'é un edificio in mattoni rossi, antico, maestoso, ruvido, austero, da inizio secolo, finestre grandi con le sbarre.
E alla porta un curioso cartello blu con la scritta gialla " asilo municipale".
E noi quì in Emilia con gli asili modello, tutto verde, giochi per bambini, spazi "ecologici ed educativi", lì un cortile da officina, che ti ricorda il libro cuore e i bambini tutti in fila.
A Torino sono andato a sedermi al Caffé Torino, dove il caffé magari lo paghi 3 o 4 euro ma le poltrone sono di velluto rosso, e ti sembra che tra un momento arrivi Cavour a sederti al fianco.
Si parla piano, le signore sono anche anziane e vestire come nell'800, i pasticcini piccoli e bellissimi anche alla vista.
Poi trovi non tanto distante il Bar Colonna, ove colonna ricorda qualcosa di meridionale, lì di cornetti industriali ce ne sono due - 2 - alle dieci del mattino, il barista é meridionale e nel bar ci stanno tre uomini con la barba lunga e un vestito consunto.
Se vuoi fumare all'interno nessuno dice nulla.
A Torino devi stare attento perché se a Porta Palazzo, enorme e piena di banchetti alimentari mulietnici e multicolori, un tipo dalla faccia color cioccolato ti chiede che ore é, tu devi rispondere senza guardare l'orologio perché non sai mai se nel frattempo un amico dell'amico ti frega il borsello.
Torino é molto bella.
Andavo in giro per Torino in bicicletta, che é una roba suicidaria.
A Torino non basta che ci si imbatta in quattro viali che si incrociano, ognuno ha un controviale e quindi devi calcolare 8 strade con un imprecisato numero di semafori che si accendono e si spengono in modo tale che noi provinciali non riusciamo a capire, quindi si va , buttandosi nel traffico recitando il rosario.
poi la città é antica quindi il selciato e fatto di quadratini di porfido, lastroni sconnessi, rotaie del tram.
Quando é asfaltata , l'asfalto é tutto rabberciato con le buchette e i tombini che emergono e si sprofondano a seconda dei lavori di manutenzione effettuati e quindi se arrivi a casa vivo é la prova che l'angelo custode esiste.
Però poi ci si può fermare da Florio, eccelsa gelateria ove é obbligo prendere il gusto gianduia, inenarrabile, sublime.
A Torino trovate ancora mastri cioccolatai che fanno cioccolatini a mano davanti a voi alla faccia del dottor Freud e della fase orale.
Poi arrivi a casa dell'amico che ti ospita e sotto al porticato un piccolo cartello avvisa "edificio controllato con registrazione ciclica"
Ho pensato a cosa si riferisse, ma noi provinciali non capiamo certe cose, da noi non si sono mai viste.
Chiedi e capisci...sostanzialmente significa che se pisci sotto al portico una telecamera ti riprende.
A fianco della casa del mio amico, in piena città, scorre la Dora, Baltea o Riparia non so, in fondo non ha molta importanza.
Quello che importa é che delle buone anitre ci stanno comode dentro e se ne fregano del traffico cittadino.
Alzi lo sguardo e vedi, accanto ai palazzi moderni le case con la balconata lunga e ogni pochi metri la porta di casa, presumibilmente appartamenti piccoli, da operai.
Prima di arrivare alla casa del mio amico c'é un edificio in mattoni rossi, antico, maestoso, ruvido, austero, da inizio secolo, finestre grandi con le sbarre.
E alla porta un curioso cartello blu con la scritta gialla " asilo municipale".
E noi quì in Emilia con gli asili modello, tutto verde, giochi per bambini, spazi "ecologici ed educativi", lì un cortile da officina, che ti ricorda il libro cuore e i bambini tutti in fila.
A Torino sono andato a sedermi al Caffé Torino, dove il caffé magari lo paghi 3 o 4 euro ma le poltrone sono di velluto rosso, e ti sembra che tra un momento arrivi Cavour a sederti al fianco.
Si parla piano, le signore sono anche anziane e vestire come nell'800, i pasticcini piccoli e bellissimi anche alla vista.
Poi trovi non tanto distante il Bar Colonna, ove colonna ricorda qualcosa di meridionale, lì di cornetti industriali ce ne sono due - 2 - alle dieci del mattino, il barista é meridionale e nel bar ci stanno tre uomini con la barba lunga e un vestito consunto.
Se vuoi fumare all'interno nessuno dice nulla.
A Torino devi stare attento perché se a Porta Palazzo, enorme e piena di banchetti alimentari mulietnici e multicolori, un tipo dalla faccia color cioccolato ti chiede che ore é, tu devi rispondere senza guardare l'orologio perché non sai mai se nel frattempo un amico dell'amico ti frega il borsello.
Torino é molto bella.
lunedì 3 ottobre 2011
IN FINE vivere sul limite dei tempi SALVATORE NATOLI
Tento di sintetizzare uno degli incontri del festival Torino Spiritualità
Salvatore Natoli-Insegna filosofia teoretica alla Statale di Milano e Storia delle Idee al S Raffaele di Milano.
Tema del suo incontro "Con il sudore mangerai il pane " (Natoli non si é mai detto credente)
Preso spunto dal testo biblico allorquando Dio maledice dopo il peccato originale, maledice il suolo e dice all'uomo che ne trarrà con il sudore della fronte.
Ma all'inizio Dio ha creato e ha visto che é buono, anche l'uomo é buono, elemento della creazione, intimo con Dio (Adamo passeggiava nel giardino conversando con Dio).
Viene richiamata la tradizione ebraica, Dio gioisce, fa festa con il sabato, la promessa "regge" sino alla colpa.
La colpa provoca la maladizione. la donna partorirà con dolore, l'uomo faticherà, avrà a che fare con la terra, terra come materia, terriccio, polvere.
La terra coltivabile é anche forza, vita, senza mai dimenticare che l'Adam é tratto dalla polvere, elemento di debolezza.
Dunque già nella creazione si contiene l'elemento della vita e della morte, quadro della colpa e quindi della corruzione.
L'uomo scopre la morte.
L'uomo diventa dunque consapevole del limite, o lo accetta o si mette al posto di Dio, cerca l'onnipotenza che lo porterà alla distruzione.
Nella tradizione giudaica l'immortalità entra tardi, l'uomo moriva rifiutando sostanzialmente la morte.
La manipolazione della vita, il differimento della morte erano già presenti come lo sono oggi, la materia appare nemica.
Per vincere l'inimicizia della terra la si deve piegare, per allontanare la morte.
Il lavoro diventa fatica.
Dio fa cose buone, l'uomo dopo il peccato non accetta di essere finito, quindi non si sente più custode della terra ma dominatore.
L'uomo diventa titolare di una decisione, assecondare la natura o violarla.
Anche la morte appare inaccettabile
Il LAVORO, la Bibbia ne parla nei modi più disparati, diventa momento dell'esistenza.
Dovrebbe esserci la felicità dell'opera, del soggetto umano che produce cose buone.
Ma ciò può accadere a condizione di riconoscere nella materia la peculiarità, purché si liberi la bontà presente nelle cose, un modello di ECOLOGIA.
Nel peccato invece si ripresenta l'impossessamento del bene a breve.
La nostra pulsione é il motore, il serpente tenta Eva, ma essa il frutto lo conosce già "è gradito agli occhi" dice la Bibbia.
Dopo il peccato il desiderabile diventa brama, matrice della violenza.
Il desiderio diventa turbamento, é pulsione coattiva.
I greci disponevano del concetto di CONTINENZA che abbiamo spesso interpretato come costrizione del desiderio.
Contenersi é invece da leggersi come TRARSI INDIETRO, tanto quanto basta per vedere il tutto e la sua bontà.
Ma la brama é impellenza, se lo divoriamo non possiamo valorizzarlo nella totalità.
OGGI - occorre ancora ripensare al greco, alla parola PRASSI = da Pragma, attraversare un confine, un movimento che ha una meta, un senso.
Disegnamo i confini camminando, occorre quindi dare alla nostra mobilità un senso, un fine, e una azione, nel fare é meno importante la meta, é importante il far bene o male, ha senso il funzionamento utile.
Dare al fare un senso fecondo, se nò produco qualcosa di insensato, come l'attuale aumento della produzione.
Abbiamo superato un fare schiavizzato, anonimo, ma non siamo più titolari dell'agire, la produzione é ormai inarrestabile e pare necessaria oltre le nostre vere necessità.
Compensiamo con il consumo, che é la pena del lavoro insensato.
Compito del business, della pubblicità, é di iperstimolare il desiderio.
Saremo ancora capaci di avvicinare la dedizione al lavoro? rispettare la qualità?
Nella Bibbia il lavoro é equiparato a un compito, qualcosa di profondo, di servizio.
Riusciremo a pensare al lavoro come reciproco servizio?
Quando nella nostra Costituzione si parla di Repubblica fondata sul lavoro si parla di mettersi reciprocamente al servizio, a disposizione.
Nella socialità il lavoro é bene comune.
Spinoza scrive che nulla é più simile all'uomo di un altro uomo.
Salvatore Natoli-Insegna filosofia teoretica alla Statale di Milano e Storia delle Idee al S Raffaele di Milano.
Tema del suo incontro "Con il sudore mangerai il pane " (Natoli non si é mai detto credente)
Preso spunto dal testo biblico allorquando Dio maledice dopo il peccato originale, maledice il suolo e dice all'uomo che ne trarrà con il sudore della fronte.
Ma all'inizio Dio ha creato e ha visto che é buono, anche l'uomo é buono, elemento della creazione, intimo con Dio (Adamo passeggiava nel giardino conversando con Dio).
Viene richiamata la tradizione ebraica, Dio gioisce, fa festa con il sabato, la promessa "regge" sino alla colpa.
La colpa provoca la maladizione. la donna partorirà con dolore, l'uomo faticherà, avrà a che fare con la terra, terra come materia, terriccio, polvere.
La terra coltivabile é anche forza, vita, senza mai dimenticare che l'Adam é tratto dalla polvere, elemento di debolezza.
Dunque già nella creazione si contiene l'elemento della vita e della morte, quadro della colpa e quindi della corruzione.
L'uomo scopre la morte.
L'uomo diventa dunque consapevole del limite, o lo accetta o si mette al posto di Dio, cerca l'onnipotenza che lo porterà alla distruzione.
Nella tradizione giudaica l'immortalità entra tardi, l'uomo moriva rifiutando sostanzialmente la morte.
La manipolazione della vita, il differimento della morte erano già presenti come lo sono oggi, la materia appare nemica.
Per vincere l'inimicizia della terra la si deve piegare, per allontanare la morte.
Il lavoro diventa fatica.
Dio fa cose buone, l'uomo dopo il peccato non accetta di essere finito, quindi non si sente più custode della terra ma dominatore.
L'uomo diventa titolare di una decisione, assecondare la natura o violarla.
Anche la morte appare inaccettabile
Il LAVORO, la Bibbia ne parla nei modi più disparati, diventa momento dell'esistenza.
Dovrebbe esserci la felicità dell'opera, del soggetto umano che produce cose buone.
Ma ciò può accadere a condizione di riconoscere nella materia la peculiarità, purché si liberi la bontà presente nelle cose, un modello di ECOLOGIA.
Nel peccato invece si ripresenta l'impossessamento del bene a breve.
La nostra pulsione é il motore, il serpente tenta Eva, ma essa il frutto lo conosce già "è gradito agli occhi" dice la Bibbia.
Dopo il peccato il desiderabile diventa brama, matrice della violenza.
Il desiderio diventa turbamento, é pulsione coattiva.
I greci disponevano del concetto di CONTINENZA che abbiamo spesso interpretato come costrizione del desiderio.
Contenersi é invece da leggersi come TRARSI INDIETRO, tanto quanto basta per vedere il tutto e la sua bontà.
Ma la brama é impellenza, se lo divoriamo non possiamo valorizzarlo nella totalità.
OGGI - occorre ancora ripensare al greco, alla parola PRASSI = da Pragma, attraversare un confine, un movimento che ha una meta, un senso.
Disegnamo i confini camminando, occorre quindi dare alla nostra mobilità un senso, un fine, e una azione, nel fare é meno importante la meta, é importante il far bene o male, ha senso il funzionamento utile.
Dare al fare un senso fecondo, se nò produco qualcosa di insensato, come l'attuale aumento della produzione.
Abbiamo superato un fare schiavizzato, anonimo, ma non siamo più titolari dell'agire, la produzione é ormai inarrestabile e pare necessaria oltre le nostre vere necessità.
Compensiamo con il consumo, che é la pena del lavoro insensato.
Compito del business, della pubblicità, é di iperstimolare il desiderio.
Saremo ancora capaci di avvicinare la dedizione al lavoro? rispettare la qualità?
Nella Bibbia il lavoro é equiparato a un compito, qualcosa di profondo, di servizio.
Riusciremo a pensare al lavoro come reciproco servizio?
Quando nella nostra Costituzione si parla di Repubblica fondata sul lavoro si parla di mettersi reciprocamente al servizio, a disposizione.
Nella socialità il lavoro é bene comune.
Spinoza scrive che nulla é più simile all'uomo di un altro uomo.
martedì 27 settembre 2011
SENZA COMMENTO
Bagnasco: questione morale,c'è da purificare l'aria
CHI VORRà POTRA' SEMPLICEMENTE COLLEGARSI AL SITO DELL'AVVENIRE E LEGGERE L'INTERA PROLUSIONE. poi ognuno trarrà le conclusioni che vorrà
http://www.avvenire.it/Pagine/default.aspx
CHI VORRà POTRA' SEMPLICEMENTE COLLEGARSI AL SITO DELL'AVVENIRE E LEGGERE L'INTERA PROLUSIONE. poi ognuno trarrà le conclusioni che vorrà
http://www.avvenire.it/Pagine/default.aspx
domenica 25 settembre 2011
SEGNALAZIONI
Ho deciso che per alcuni giorni starò in silenzio (per fortuna dice qualcuno!!)
nel prossimo fine settimana andrò a Torino per TORINO SPIRITUALITA', domande a Dio, domande agli uomini
www.torinospiritualità.org
Per il momento vi segnalo, attingendo al blog di un amico, interventi del teologo Vito Mancuso, che ha recentemente pubblicato IO E DIO.
Teologo scomodo come molti di voi sanno.
Il video della prima parte della conferenza di Mancuso lo trovate qui:
http://www.youtube.com/watch?v=1FTbpiqBjdI
Se vi interesserà, troverete l'intero delle lezioni sul corpo, sono quattro, di circa mezz'ora cadauna.
Interessante, aprendo il link, é che le interviste fanno parte di una iniziativa che ne contempla moltissime altre che trovere cliccando su associazioneasia.
Un alimento per l'anima.
Qualche giorno di silenzio, poi, a Dio piacendo, alla prossima !!
nel prossimo fine settimana andrò a Torino per TORINO SPIRITUALITA', domande a Dio, domande agli uomini
www.torinospiritualità.org
Per il momento vi segnalo, attingendo al blog di un amico, interventi del teologo Vito Mancuso, che ha recentemente pubblicato IO E DIO.
Teologo scomodo come molti di voi sanno.
Il video della prima parte della conferenza di Mancuso lo trovate qui:
http://www.youtube.com/watch?v=1FTbpiqBjdI
Se vi interesserà, troverete l'intero delle lezioni sul corpo, sono quattro, di circa mezz'ora cadauna.
Interessante, aprendo il link, é che le interviste fanno parte di una iniziativa che ne contempla moltissime altre che trovere cliccando su associazioneasia.
Un alimento per l'anima.
Qualche giorno di silenzio, poi, a Dio piacendo, alla prossima !!
sabato 24 settembre 2011
NON MOLLARE AMICO, NON MOLLARE !!!!
Presuntosamente, sin dall'inizio vedo che é titubante.
Si presenta con una motivazione vera, si sente chiuso, in famiglia gli chiedono di parlare di più, di aprirsi, di manifestare ciò che ha dentro.
Il "dentro" c'é, ma é coperto, bloccato dalla storia.
La famiglia li ha fatto vedere che si deve lavorare molto, i sentimenti hanno poco spazio, vale il rigore, anche la forma, ci si mette anche la Chiesa con regole, peccati e altra mercanzia.
Lui al massimo si è concesso qualche ragazzata, un bicchiere di troppo qualche volta, é riuscito anche a laurearsi in una materia non gradita in famiglia, poi però.... il richiamo della storia si é fatto pesante.
Ne parliamo, é persona intelligente, capisce, ma non basta capire, l'intelletto é buona cosa ma l'inconscio non é fatto solo di intelletto, vuole altro, vuole coraggio di osare, vuole essere ascoltato.
Gli chiedo di scrivere i sogni, con riluttanza e qualche dubbio lo fa.
A che serviranno mai i sogni? materia evanescente, se non li catturi subito loro se ne vanno.
Sarà poi vero quello che dice lo psico? la mia parte profonda? l'altro dentro di me? non é roba che si tocchi !!
Lui ha budget, obiettivi, gente da gestire, e poi si sente solo, fa fatica a coltivare amicizie, non ha tempo.
Un pò di sport, una pizza dopo l'allenamento, poi..... poi poco altro.
Porta i sogni, ma resta titubante, capisce che qualcosa deve fare, ma non osa.
Sento il puzzo della mia tana, ma almeno la tana la conosco.
"ero davanti ad una grande villa che non conoscevo, la guardavo da fuori, dentro doveva essere bella, poi però vado in giro per il giardino e infine vado via"
E poi ancora "incontro delle ragazze carine, allegre, disponibili, mi invitano ad andare con loro, poi però mi sveglio"
E ancora " guardavo una bella casa, ma sopra di me volteggiava un uccello nero, grande, non saprei dire di che specie"
Cosa vuoi di più amico mio ?? cosa ancora deve dirti l'inconscio per invitarti a entrare nella tua casa, nella tua villa grande, cosa deve ancora dirti la tua anima, il tuo femminile di eros che vuole avere rapporti con te ?, cosa deve ancora accadere per capire che un grosso "uccello nero" ti sovrasta e non vuole che tu ti liberi della sua presenza ???
Mi ha detto che per un mese sarà molto impegnato con il lavoro.
Spesso é un preludio di fuga, spero che tu riesca a non mollare, diversamente non scapperai dall'uccello nero.
Si presenta con una motivazione vera, si sente chiuso, in famiglia gli chiedono di parlare di più, di aprirsi, di manifestare ciò che ha dentro.
Il "dentro" c'é, ma é coperto, bloccato dalla storia.
La famiglia li ha fatto vedere che si deve lavorare molto, i sentimenti hanno poco spazio, vale il rigore, anche la forma, ci si mette anche la Chiesa con regole, peccati e altra mercanzia.
Lui al massimo si è concesso qualche ragazzata, un bicchiere di troppo qualche volta, é riuscito anche a laurearsi in una materia non gradita in famiglia, poi però.... il richiamo della storia si é fatto pesante.
Ne parliamo, é persona intelligente, capisce, ma non basta capire, l'intelletto é buona cosa ma l'inconscio non é fatto solo di intelletto, vuole altro, vuole coraggio di osare, vuole essere ascoltato.
Gli chiedo di scrivere i sogni, con riluttanza e qualche dubbio lo fa.
A che serviranno mai i sogni? materia evanescente, se non li catturi subito loro se ne vanno.
Sarà poi vero quello che dice lo psico? la mia parte profonda? l'altro dentro di me? non é roba che si tocchi !!
Lui ha budget, obiettivi, gente da gestire, e poi si sente solo, fa fatica a coltivare amicizie, non ha tempo.
Un pò di sport, una pizza dopo l'allenamento, poi..... poi poco altro.
Porta i sogni, ma resta titubante, capisce che qualcosa deve fare, ma non osa.
Sento il puzzo della mia tana, ma almeno la tana la conosco.
"ero davanti ad una grande villa che non conoscevo, la guardavo da fuori, dentro doveva essere bella, poi però vado in giro per il giardino e infine vado via"
E poi ancora "incontro delle ragazze carine, allegre, disponibili, mi invitano ad andare con loro, poi però mi sveglio"
E ancora " guardavo una bella casa, ma sopra di me volteggiava un uccello nero, grande, non saprei dire di che specie"
Cosa vuoi di più amico mio ?? cosa ancora deve dirti l'inconscio per invitarti a entrare nella tua casa, nella tua villa grande, cosa deve ancora dirti la tua anima, il tuo femminile di eros che vuole avere rapporti con te ?, cosa deve ancora accadere per capire che un grosso "uccello nero" ti sovrasta e non vuole che tu ti liberi della sua presenza ???
Mi ha detto che per un mese sarà molto impegnato con il lavoro.
Spesso é un preludio di fuga, spero che tu riesca a non mollare, diversamente non scapperai dall'uccello nero.
martedì 20 settembre 2011
Sono i particolari che dicono di una abbazia
CHIARAVALLE DELLA COLOMBA
La storia dell’Abbazia vede una lunga e operosa presenza dei monaci nei secoli. Sul territorio contermine si sviluppa la cura agricola e bonificatoria; ma sull’intera area dell’Italia settentrionale lavora il seme religioso, che realizza l’apertura di un gran numero di dipendenze, maschili e femminili (almeno venti) sino alla lontana laguna veneta. Nel parmense sono ben note le abbazie monumentali di Fontevivo e di S. Martino in Val Serena.
I fatti civili, da parte loro, hanno inciso non lievemente sulla vicenda della comunità cistercense. Nel 1214 è registrata una prima grossa depredazione militare. Il 15 giugno 1248 Federico II di Svevia, sconfitto presso Parma da Gilberto IV da Correggio, porta il suo esercito a Chiaravalle e dopo aver ucciso diversi monaci saccheggia e incendia il monastero. In una nicchia dell’angolo orientale del chiostro una lapide ricorda il lontano eccidio.
Nel 1444 l’Abbazia, benché benemerita per le grandi attività religiose, scientifiche, letterarie e agronomiche, fu purtroppo concessa in commenda. L’istituto della «commenda» consisteva nell’assegnazione del titolo formale di abate a illustri personaggi, i quali vivevano lontani dal monastero ma ne incameravano le cospicue rendite. Tuttavia il complesso degli edifici si ampliò notevolmente anche dal secolo XVI al XVIII, fino a che due decreti napoleonici, nel 1805 e nel 1810, confiscarono i beni e soppressero l’istituzione. I religiosi vennero allontanati; l’archivio, la biblioteca e gli arredi vennero dispersi; i mille ettari di terreno e i fabbricati divennero proprietà degli Ospedali Civili di Piacenza. Sino al 1937 rimase soltanto un’esigua cura spirituale per la gente del luogo nella persona di un abate-parroco del clero secolare, mentre l’insigne monumento fu esposto ad ogni genere di usi e abusi.
Nel 1937, per il convinto interessamento dell’ultimo abate-parroco secolare, don Guglielmo Bertuzzi, il Vescovo di Piacenza chiamò i Monaci Cistercensi dell’Abbazia di Casamari, i quali assunsero la cura della parrocchia e immediatamente iniziarono a riportare all’antico splendore S. Maria della Colomba.
Nel 1976 il complesso architettonico e diventato proprietà demaniale, e le Soprintendenze statali hanno continuato quel lungo itinerario di restauri che ha ancora davanti a se un non breve cammino. Chiaravalle ha ripreso ad essere sede di convegni di studio, e vede un continuo afflusso di visitatori.
I Monaci cistercensi vi rinnovano la spiritualità della vita claustrale, contemplativa e attiva. La ricorrenza liturgica oggi qui più nota e quella della festa del Corpus Domini, in giugno, durante la quale i fedeli possono ammirare la celebre «infiorata»: un magnifico tappeto di petali floreali che corre dall’ingresso al presbiterio della basilica raffigurando motivi eucaristici, o sacri, di bellissimo effetto.
In ogni momento dell’anno i visitatori possono invece trovare i prodotti dell’impegno laborioso dei monaci: i liquori benefici, le tisane, le varie medicine naturali tratte dalle erbe, i profumi, il miele e suoi derivati.
La storia dell’Abbazia vede una lunga e operosa presenza dei monaci nei secoli. Sul territorio contermine si sviluppa la cura agricola e bonificatoria; ma sull’intera area dell’Italia settentrionale lavora il seme religioso, che realizza l’apertura di un gran numero di dipendenze, maschili e femminili (almeno venti) sino alla lontana laguna veneta. Nel parmense sono ben note le abbazie monumentali di Fontevivo e di S. Martino in Val Serena.
I fatti civili, da parte loro, hanno inciso non lievemente sulla vicenda della comunità cistercense. Nel 1214 è registrata una prima grossa depredazione militare. Il 15 giugno 1248 Federico II di Svevia, sconfitto presso Parma da Gilberto IV da Correggio, porta il suo esercito a Chiaravalle e dopo aver ucciso diversi monaci saccheggia e incendia il monastero. In una nicchia dell’angolo orientale del chiostro una lapide ricorda il lontano eccidio.
Nel 1444 l’Abbazia, benché benemerita per le grandi attività religiose, scientifiche, letterarie e agronomiche, fu purtroppo concessa in commenda. L’istituto della «commenda» consisteva nell’assegnazione del titolo formale di abate a illustri personaggi, i quali vivevano lontani dal monastero ma ne incameravano le cospicue rendite. Tuttavia il complesso degli edifici si ampliò notevolmente anche dal secolo XVI al XVIII, fino a che due decreti napoleonici, nel 1805 e nel 1810, confiscarono i beni e soppressero l’istituzione. I religiosi vennero allontanati; l’archivio, la biblioteca e gli arredi vennero dispersi; i mille ettari di terreno e i fabbricati divennero proprietà degli Ospedali Civili di Piacenza. Sino al 1937 rimase soltanto un’esigua cura spirituale per la gente del luogo nella persona di un abate-parroco del clero secolare, mentre l’insigne monumento fu esposto ad ogni genere di usi e abusi.
Nel 1937, per il convinto interessamento dell’ultimo abate-parroco secolare, don Guglielmo Bertuzzi, il Vescovo di Piacenza chiamò i Monaci Cistercensi dell’Abbazia di Casamari, i quali assunsero la cura della parrocchia e immediatamente iniziarono a riportare all’antico splendore S. Maria della Colomba.
Nel 1976 il complesso architettonico e diventato proprietà demaniale, e le Soprintendenze statali hanno continuato quel lungo itinerario di restauri che ha ancora davanti a se un non breve cammino. Chiaravalle ha ripreso ad essere sede di convegni di studio, e vede un continuo afflusso di visitatori.
I Monaci cistercensi vi rinnovano la spiritualità della vita claustrale, contemplativa e attiva. La ricorrenza liturgica oggi qui più nota e quella della festa del Corpus Domini, in giugno, durante la quale i fedeli possono ammirare la celebre «infiorata»: un magnifico tappeto di petali floreali che corre dall’ingresso al presbiterio della basilica raffigurando motivi eucaristici, o sacri, di bellissimo effetto.
In ogni momento dell’anno i visitatori possono invece trovare i prodotti dell’impegno laborioso dei monaci: i liquori benefici, le tisane, le varie medicine naturali tratte dalle erbe, i profumi, il miele e suoi derivati.
domenica 18 settembre 2011
FESTIVAL FILOSOFIA 170mila presenze
E' finita la tre giorni del festival.
Un ristoro per l'anima, un nutrimento per la mente, una iniezione di fiducia guardando le migliaia di persone che hanno invaso la città, le piazze piene, anche di molti giovani.
Un fremito di speranza per chi ha in tasca i quotidiani con le intercettazioni del nostro.
Questa sera ho personalmente chiuso con Galimberti a Carpi che ha parlato ad una piazza strapiena e ad altri in piedi, non meno di 2500 persone che non si sono mosse neppure quando ha iniziato a cadere qualche spruzzo di pioggia.
Si sono solo aperti ombrelli, ma tutti sono rimasti seduti all'aperto.
Impossibile rendere conto di tutte le iniziative, impossibile partecipare a tutto.
Ho ascoltato tra gli altri Enzo Bianchi, priore di Bose sul tema "Pane della terra" che ha commosso anche qualche laico dichiarato "L'epopea di Gilgamesh racconta che l'uomo da selvaggio diventò uomo quando imparò a fare il pane e vivere di pane"
Una madre terra che chiede di essere lavorata, rispettata, non violata.
Oggi é urgente un comandamento, ama la terra come te stesso, ricordando che su ciò che abbiamo selezionato in secoli di esperienza incombe la manipolazione delle multinazionali.
Il pane é anche simbolo, segno concreto che rappresenta materialità, allenamento dei sensi, fraternità.
In Medio Oriente una sorta di maledizione é rappresentata dalla frase "non mangerò più il pane con te".
A fianco del pane, il vino che va accolto e sta a fianco del pane come frutto della terra e del lavoro dell'uomo (come recita la consacrazione nella Messa).
Diventare umani é il compito di ognuno di noi e il pane della libertà ci indica il cammino, libertà che non va mai mendicata quanto esercitata.
Ho ascoltato Bodei che ha esaminato Spinoza.
Interessanti citazioni affermando come metafora che la forza di gravità é necessaria al pianeta, ma una cosa é la servitù del bambino che gattona, una cosa é il ballerino, in mezzo c'é tutta una gradazione.
Più sappiamo cosa ci condiziona più saremo liberi ( e mi é parso anche molto psicoanalitico)
Infine ho seguito Galimberti sul "Corpo"
Ha laicamente sostenuto che il concetto di Anima in aramaico e nella cultura giudaica non é presente mentre é la cultura greca che parla di psiché, soffio, anima.
Citato Paolo di Tarso che pure in un primo momento pensava che i cristiani sarebbero stati assunti in cielo, salvo prendere atto che anch'essi morivano come tutti
Ma é con Platone che il concetto di Anima prende altra interpretazione.
Egli dice che non ci si può fidare delle sensazioni corporee perché diverse tra individui, occorre un pensare "oggettivo" che superi la molteplicità, da quì l'idea di Anima, pensare per idee e non per impressioni
S Agostino riprende il pensiero e ha un "colpo di genio" che lancia il cristianesimo in quanto carica di ottimismo per il mondo occidentale, l'Anima trascendente e immortale.
Nel 1600 Cartesio inizia a parlare di corpo in quanto somma di organi che si possono studiare, corpo medico, segnando così la nascita della scienza medica.
La scienza rende un servizio alla Chiesa, perché quello che non si riesce a spiegare passa di competenza all'anima.
Dall'800 in poi i principali filosofi hanno parlato di soggettività, funzionale alla specie, utilizzo del sesso e dell'aggressività, entrambi funzionali alla riproduzione e mantenimento.
Si badi che il tutto é poco utile dal punto di vista dell'IO cosciente che non si capisce perché debba soffrire, fisicamente nel partorire e nel sacrificare poi una vita intera a figli e nipoti.
Salace l'accostamento Scienza, Chiesa Marx e Freud nel dire che tutti hanno una idea cristiana, tutti hanno un passato di colpa, un presente di redenzione, un futuro di trascendenza e guarigione.
Esempio per quanto riguarda il passato: La scienza ha l'ignoranza nel passato, la Chiesa il peccato, Marx l'ingiustizia, Freud i mali dell'infanzia.
Infine molto laicamente si é avviato alla conclusione affermando che se dal mondo attuale si toglie la parola Dio capisco ugualmente il mondo, mentre se tolgo la parola Mercato o la parola Tecnica faccio molta più fatica a capirlo.
La crisi di oggi non ci aiuta però a pensare al futuro, oggi inoltre c'é molta attenzione alla apologia del corpo, travaso dell'anima, follia del pedalare furiosamente su una bicicletta senza ruote, un tempo i digiuni cristiani, oggi laiche diete, si tratta il corpo come un oggetto non più proprio.
Una sorta di scissione io-corpo una schizofrenia che può creare malattia se non si recupera una integrità e interità individuali.
Perdonate queste orribili sintesi, anzi tentativi di sintesi, ma é mica facile riassumere il pensiero di soggetti del genere.
Un ristoro per l'anima, un nutrimento per la mente, una iniezione di fiducia guardando le migliaia di persone che hanno invaso la città, le piazze piene, anche di molti giovani.
Un fremito di speranza per chi ha in tasca i quotidiani con le intercettazioni del nostro.
Questa sera ho personalmente chiuso con Galimberti a Carpi che ha parlato ad una piazza strapiena e ad altri in piedi, non meno di 2500 persone che non si sono mosse neppure quando ha iniziato a cadere qualche spruzzo di pioggia.
Si sono solo aperti ombrelli, ma tutti sono rimasti seduti all'aperto.
Impossibile rendere conto di tutte le iniziative, impossibile partecipare a tutto.
Ho ascoltato tra gli altri Enzo Bianchi, priore di Bose sul tema "Pane della terra" che ha commosso anche qualche laico dichiarato "L'epopea di Gilgamesh racconta che l'uomo da selvaggio diventò uomo quando imparò a fare il pane e vivere di pane"
Una madre terra che chiede di essere lavorata, rispettata, non violata.
Oggi é urgente un comandamento, ama la terra come te stesso, ricordando che su ciò che abbiamo selezionato in secoli di esperienza incombe la manipolazione delle multinazionali.
Il pane é anche simbolo, segno concreto che rappresenta materialità, allenamento dei sensi, fraternità.
In Medio Oriente una sorta di maledizione é rappresentata dalla frase "non mangerò più il pane con te".
A fianco del pane, il vino che va accolto e sta a fianco del pane come frutto della terra e del lavoro dell'uomo (come recita la consacrazione nella Messa).
Diventare umani é il compito di ognuno di noi e il pane della libertà ci indica il cammino, libertà che non va mai mendicata quanto esercitata.
Ho ascoltato Bodei che ha esaminato Spinoza.
Interessanti citazioni affermando come metafora che la forza di gravità é necessaria al pianeta, ma una cosa é la servitù del bambino che gattona, una cosa é il ballerino, in mezzo c'é tutta una gradazione.
Più sappiamo cosa ci condiziona più saremo liberi ( e mi é parso anche molto psicoanalitico)
Infine ho seguito Galimberti sul "Corpo"
Ha laicamente sostenuto che il concetto di Anima in aramaico e nella cultura giudaica non é presente mentre é la cultura greca che parla di psiché, soffio, anima.
Citato Paolo di Tarso che pure in un primo momento pensava che i cristiani sarebbero stati assunti in cielo, salvo prendere atto che anch'essi morivano come tutti
Ma é con Platone che il concetto di Anima prende altra interpretazione.
Egli dice che non ci si può fidare delle sensazioni corporee perché diverse tra individui, occorre un pensare "oggettivo" che superi la molteplicità, da quì l'idea di Anima, pensare per idee e non per impressioni
S Agostino riprende il pensiero e ha un "colpo di genio" che lancia il cristianesimo in quanto carica di ottimismo per il mondo occidentale, l'Anima trascendente e immortale.
Nel 1600 Cartesio inizia a parlare di corpo in quanto somma di organi che si possono studiare, corpo medico, segnando così la nascita della scienza medica.
La scienza rende un servizio alla Chiesa, perché quello che non si riesce a spiegare passa di competenza all'anima.
Dall'800 in poi i principali filosofi hanno parlato di soggettività, funzionale alla specie, utilizzo del sesso e dell'aggressività, entrambi funzionali alla riproduzione e mantenimento.
Si badi che il tutto é poco utile dal punto di vista dell'IO cosciente che non si capisce perché debba soffrire, fisicamente nel partorire e nel sacrificare poi una vita intera a figli e nipoti.
Salace l'accostamento Scienza, Chiesa Marx e Freud nel dire che tutti hanno una idea cristiana, tutti hanno un passato di colpa, un presente di redenzione, un futuro di trascendenza e guarigione.
Esempio per quanto riguarda il passato: La scienza ha l'ignoranza nel passato, la Chiesa il peccato, Marx l'ingiustizia, Freud i mali dell'infanzia.
Infine molto laicamente si é avviato alla conclusione affermando che se dal mondo attuale si toglie la parola Dio capisco ugualmente il mondo, mentre se tolgo la parola Mercato o la parola Tecnica faccio molta più fatica a capirlo.
La crisi di oggi non ci aiuta però a pensare al futuro, oggi inoltre c'é molta attenzione alla apologia del corpo, travaso dell'anima, follia del pedalare furiosamente su una bicicletta senza ruote, un tempo i digiuni cristiani, oggi laiche diete, si tratta il corpo come un oggetto non più proprio.
Una sorta di scissione io-corpo una schizofrenia che può creare malattia se non si recupera una integrità e interità individuali.
Perdonate queste orribili sintesi, anzi tentativi di sintesi, ma é mica facile riassumere il pensiero di soggetti del genere.
giovedì 15 settembre 2011
MA SIETE PROPRIO TOGO !!
I vostri commenti sono proprio TOGO.
Oggi non volevo scrivere, scrivo troppo, una droga, ma a leggervi si sente palpitare l'anima.
Va là che siete TOGO.
Ciao a tutti con lunghe strette di mano e abbracciatone fraterne.
Per i non modenesi dirò che a Modena si dice che uno é TOGO per dire che é bravo, forte, attivo, sorprendente.
Deriva dal nome dell'ammiraglio giapponese Togo che sconfisse inaspettatamente la flotta russa.
Quando si sparse la notizia in Italia,a Modena iniziò questo modo di dire che dura da cent'anni
"Tè propria un Togo!!!"
Oggi non volevo scrivere, scrivo troppo, una droga, ma a leggervi si sente palpitare l'anima.
Va là che siete TOGO.
Ciao a tutti con lunghe strette di mano e abbracciatone fraterne.
Per i non modenesi dirò che a Modena si dice che uno é TOGO per dire che é bravo, forte, attivo, sorprendente.
Deriva dal nome dell'ammiraglio giapponese Togo che sconfisse inaspettatamente la flotta russa.
Quando si sparse la notizia in Italia,a Modena iniziò questo modo di dire che dura da cent'anni
"Tè propria un Togo!!!"
mercoledì 14 settembre 2011
NON SO PIU' CHE FARE
Quì il blog ti prende la mano.
Uno scrive due robette passatempo e una folla di persone si scatena, la tagliente Joe non perde un colpo tallonata dalla ormai leggendaria Teo che però lascia un seducente bacetto furbetto (così altre imparano!!)
Avrete notato la sottile seduzione che però non si avvicina se non alla distanza di un braccio ??
Emergono richieste di alberi genealogici che solleticano il narcisismo primario.
E ci sarebbero storie da raccontare, storie vere, che si intrecciano con la storia letta sui libri.
Scrivere ? non scrivere ? che vorrà davvero il popolo.
Silvio direbbe....a che percentuale mi da il sondaggio ??
Altri sono tentati di scrivere di sogni, quelli veri fabbricati la notte.
Calma ragazzi, con i sogni notturni mica si scherza, soprattutto loro, mica scherzano !!
Tanta altra brava gente che lascia pacati commenti, stringati a volte ma schietti, una sorta di maggioranza silenziosa.
Semimisteriosi dark vari che solleticano le parti ombra ad emergere.
C'é merce per tutti, da dove comincio ?? E' poi il caso di cominciare ??
E se pubblicassi innocenti foto di qualche bella torre civica così resto bello abbottonato e via ??
Per ora vado in balcone al buio, mi accendo un mezzo toscano, mi godo il fresco e guardo la luna
Ci dormo sopra e vedo cosa dice il sondaggio che si prepara.
Uno scrive due robette passatempo e una folla di persone si scatena, la tagliente Joe non perde un colpo tallonata dalla ormai leggendaria Teo che però lascia un seducente bacetto furbetto (così altre imparano!!)
Avrete notato la sottile seduzione che però non si avvicina se non alla distanza di un braccio ??
Emergono richieste di alberi genealogici che solleticano il narcisismo primario.
E ci sarebbero storie da raccontare, storie vere, che si intrecciano con la storia letta sui libri.
Scrivere ? non scrivere ? che vorrà davvero il popolo.
Silvio direbbe....a che percentuale mi da il sondaggio ??
Altri sono tentati di scrivere di sogni, quelli veri fabbricati la notte.
Calma ragazzi, con i sogni notturni mica si scherza, soprattutto loro, mica scherzano !!
Tanta altra brava gente che lascia pacati commenti, stringati a volte ma schietti, una sorta di maggioranza silenziosa.
Semimisteriosi dark vari che solleticano le parti ombra ad emergere.
C'é merce per tutti, da dove comincio ?? E' poi il caso di cominciare ??
E se pubblicassi innocenti foto di qualche bella torre civica così resto bello abbottonato e via ??
Per ora vado in balcone al buio, mi accendo un mezzo toscano, mi godo il fresco e guardo la luna
Ci dormo sopra e vedo cosa dice il sondaggio che si prepara.
martedì 13 settembre 2011
VI GIURO CHE IO NON LO CONOSCO !!!
Oggi avrei voluto compiacermi e ringraziarvi dei vostri tanti commenti.
Quello che stupisce e quanto siete veloci, non si fa in tempo a scrivere qualcosa che ZAC!!! dopo pochi minuti ci sono già commenti.
Ma la notte dormite???
Poi però ho acquistato il giornale, oggi avevo persino un paio d'ore per leggere e che ti vedo ?
" Crimi premia Vettel al GP di Monza"
Leggo sulla Repubblica.
Si parla del Rocco Crimi sottosegretario con delega allo sport.
Personaggio politicamente poco visibile se non fosse stato ( a quanto leggevo) il tesoriere di Forza Italia o roba simile.
Quindi si é guadagnato i galloni e in occasione del gran premio si é fatto vedere, tra le altre cose facendo arrabbiare il ministro Romani che voleva premiare lui (un leggero narcisismo mediatico)
Posto che chiunque faccia Crimi di cognome ha origini siciliane, in particolare della Sicilia orientale, Trapani e poco oltre, posto che io abito a Modena perché mio nonno Francesco ( Don Ciccio) arrivò a Modena come militare insegnante di scherma alla Regia Accademia di Fanteria e Cavalleria,..... tanto detto
IO ROCCO CRIMI NON LO CONOSCO E NON SIAMO NEANCHE PARENTI
Quello che stupisce e quanto siete veloci, non si fa in tempo a scrivere qualcosa che ZAC!!! dopo pochi minuti ci sono già commenti.
Ma la notte dormite???
Poi però ho acquistato il giornale, oggi avevo persino un paio d'ore per leggere e che ti vedo ?
" Crimi premia Vettel al GP di Monza"
Leggo sulla Repubblica.
Si parla del Rocco Crimi sottosegretario con delega allo sport.
Personaggio politicamente poco visibile se non fosse stato ( a quanto leggevo) il tesoriere di Forza Italia o roba simile.
Quindi si é guadagnato i galloni e in occasione del gran premio si é fatto vedere, tra le altre cose facendo arrabbiare il ministro Romani che voleva premiare lui (un leggero narcisismo mediatico)
Posto che chiunque faccia Crimi di cognome ha origini siciliane, in particolare della Sicilia orientale, Trapani e poco oltre, posto che io abito a Modena perché mio nonno Francesco ( Don Ciccio) arrivò a Modena come militare insegnante di scherma alla Regia Accademia di Fanteria e Cavalleria,..... tanto detto
IO ROCCO CRIMI NON LO CONOSCO E NON SIAMO NEANCHE PARENTI
lunedì 12 settembre 2011
CASPITA !! ACCIPICCHIA !!
Apro il blog, perché mi sembra rispettoso pubblicare rapidamente i vostri commenti, e che ti vedo?? QUOTA 100 !!! persone che seguono il blog.
CENTO, roba da matti, mai avuto tanta gente che afferma di seguire, dicono i teologi che quando nella Bibbia si parla di folla, verosimilmente erano gruppetti meno numerosi.
Meglio di Gesù??? Calma, calma che il delirio di potenza é dietro l'angolo.
Però 100.......
Me li immagino questi 100, che apromo i blog ansiosi..."avrà scritto qualcosa??"
E L'immancabile e ormai mitica Teo, assurta a paladina dei follower, là che affila le dita sulla tastiera per rifilare un suo salace commento.
O il mitico Joe, che elucubra sapienti critiche.
Ma io come faccio a ringraziare tutti ???
Potrei aprire pazientemente tutti i blog di quelli che si sono iscritti a seguire il mio e leggere quanto scrivono per porre un breve commento testimoniando che li seguo.
Dunque 100 x 10 minuti cadauno = 1000 : 60 minuti, con circa 17 ore, se non dormo, non mangio, e non faccio neppure la pipi, ci dovrei riuscire.
Poi mia moglie chiama il 118 ?? forse.
Allora mi do malato per due giorni e per otto ore al giorno resto davanti al computer.... mah !.
Voi cosa avete fatto quando avete raggiunto una cifra significativa ??
Feste, stappato bottiglie ??.
Poi però spesso il gruppo di chi legge con continuità si restringe, 15 ? 20 ? forse la cifra é più ragionevole.
E magari con loro mi sento meglio, più a mio agio, magari ci berrei pure una bottiglia assieme.
Di persona ne ho conosciuto solo una, il tempo di un caffé.
Intanto grazie, un bacione a tutti, belli e brutti, vicini e lontani, maschi, femmine e altri vari sessi.
CENTO, roba da matti, mai avuto tanta gente che afferma di seguire, dicono i teologi che quando nella Bibbia si parla di folla, verosimilmente erano gruppetti meno numerosi.
Meglio di Gesù??? Calma, calma che il delirio di potenza é dietro l'angolo.
Però 100.......
Me li immagino questi 100, che apromo i blog ansiosi..."avrà scritto qualcosa??"
E L'immancabile e ormai mitica Teo, assurta a paladina dei follower, là che affila le dita sulla tastiera per rifilare un suo salace commento.
O il mitico Joe, che elucubra sapienti critiche.
Ma io come faccio a ringraziare tutti ???
Potrei aprire pazientemente tutti i blog di quelli che si sono iscritti a seguire il mio e leggere quanto scrivono per porre un breve commento testimoniando che li seguo.
Dunque 100 x 10 minuti cadauno = 1000 : 60 minuti, con circa 17 ore, se non dormo, non mangio, e non faccio neppure la pipi, ci dovrei riuscire.
Poi mia moglie chiama il 118 ?? forse.
Allora mi do malato per due giorni e per otto ore al giorno resto davanti al computer.... mah !.
Voi cosa avete fatto quando avete raggiunto una cifra significativa ??
Feste, stappato bottiglie ??.
Poi però spesso il gruppo di chi legge con continuità si restringe, 15 ? 20 ? forse la cifra é più ragionevole.
E magari con loro mi sento meglio, più a mio agio, magari ci berrei pure una bottiglia assieme.
Di persona ne ho conosciuto solo una, il tempo di un caffé.
Intanto grazie, un bacione a tutti, belli e brutti, vicini e lontani, maschi, femmine e altri vari sessi.
domenica 11 settembre 2011
VARI FESTIVAL
Segnalo
FESTIVAL DELLA FILOSOFIA a Modena 16-17-18 settembre, con incontri che si terranno a Modena, Sassuolo e Carpi www.festivalfilosofia.it
11° POESIA FESTIVAL dal 22 al 25 settembre che si terrà tra vari Comuni della prima collina modenese www.poesiafestival.it
FESTA DEL RACCONTO 29 settembre 2 ottobre a Carpi (per programma cercare sito del Comune di Carpi)
Tra tutti un diluvio di iniziative per grandi e piccini, a tutte le ore e di tutti i tipi, dalle conferenze magistrali con nomi di primissimo piano, alle iniziative musicali, gastronomiche, laboratori per bambini e tanto altro.
FESTIVAL DELLA FILOSOFIA a Modena 16-17-18 settembre, con incontri che si terranno a Modena, Sassuolo e Carpi www.festivalfilosofia.it
11° POESIA FESTIVAL dal 22 al 25 settembre che si terrà tra vari Comuni della prima collina modenese www.poesiafestival.it
FESTA DEL RACCONTO 29 settembre 2 ottobre a Carpi (per programma cercare sito del Comune di Carpi)
Tra tutti un diluvio di iniziative per grandi e piccini, a tutte le ore e di tutti i tipi, dalle conferenze magistrali con nomi di primissimo piano, alle iniziative musicali, gastronomiche, laboratori per bambini e tanto altro.
mercoledì 7 settembre 2011
QUOTIDIANO E NULLA DI ALTRO
Mi sono licenziato pochi giorni addietro.
Non mi hanno pagato nulla di liquidazione.
Né mi pagavano nulla a giornata e quindi perché avrebbero dovuto darmi la liquidazione ??
Ho in frigo un paio di sportelli pieni di pere, e tanto basta.
Si riprende......Levata alle 6,30 poco più, poco meno, piccole attenzioni alla moglie.
In fondo occorre ammettere che la sua padana pastosità, così regressiva, così capace di riportare all'infanzia, é un buon modo di aprire gli occhi.
Pensa se avessi sposato una brava psicologa!!!!
Sacre abluzioni come si conviene.
Colazione ?? dove, a casa ? ....ma no, oggi colpo di eros, sosta alla pasticceria napoletana.
Inizia il piccolo balletto dei segreti.
Devo essere in studio alle 8,15, quindi potrei uscire alle 8 , tanto lo studio é a 5 minuti....
E l'eros ?? Cos'é l'eros la mattina ??
L'eros é sosta alla pasticceria napoletana, pastina piccola, tanto per salvare la coscienza, buon caffé e ascolto del notiziario spoglio stampa alla radio in macchina.
Quindi occorre essere alla psticceria alle 7,25 e in auto alle 7,35.
Tutto calcolato.
Studio, il luogo dell'anima.
La aspetto, ho voglia di vederla, di sentire cosa ha da dire oggi, che sogni ha fatto.
Non mi parla di sogni, mi parla del suo ragazzo, di cosa le dice, di come si comporta.
Io ascolto serio e penso che, quel ragazzo, bisognerebbe andare a prenderlo per il bavero e dirgli alcune cosette.
Lei si commuove, appallottola il fazzoletto, si soffia il naso, non vorrebbe piangere.
Quì si può, mi limito a dirle, e via, si lascia andare.
Come si fa a non volerle bene ?? si può fare questo mestiere senza voler bene a quelli che incontri ?? credo di no.
Anche quando ti fanno penare.
"Posso dirla pesa??" le ho chiesto a un certo punto.
E mi interrogavo....un buon psicologo come dovrebbe agire ?? aspetta freudianamente che la persona ci arrivi nelle prossime 123 sedute??
No io sono una psico da strada.
"Non le viene il sospetto che questo ragazzo si comporti con modalità assimilabili a quelle di suo padre che l'ha abbandonata? E che in fondo lei riconosce l'odore dell'infanzia e lo segue anche se non le serve?? Così sta male per il ragazzo rivivendo il dolore per il padre?"
Mi guarda seria, é una ragazza intelligente, ci penserà sicuramente.
Se continuerà a venire in studio vorrà dire che ha coraggio per continuare ad affrontare e non ho picchiato così duro come temevo, conto che continui, deve continuare, non voglio che molli.
Bene, sono solo le 9,30, continuiamo.
Non mi hanno pagato nulla di liquidazione.
Né mi pagavano nulla a giornata e quindi perché avrebbero dovuto darmi la liquidazione ??
Ho in frigo un paio di sportelli pieni di pere, e tanto basta.
Si riprende......Levata alle 6,30 poco più, poco meno, piccole attenzioni alla moglie.
In fondo occorre ammettere che la sua padana pastosità, così regressiva, così capace di riportare all'infanzia, é un buon modo di aprire gli occhi.
Pensa se avessi sposato una brava psicologa!!!!
Sacre abluzioni come si conviene.
Colazione ?? dove, a casa ? ....ma no, oggi colpo di eros, sosta alla pasticceria napoletana.
Inizia il piccolo balletto dei segreti.
Devo essere in studio alle 8,15, quindi potrei uscire alle 8 , tanto lo studio é a 5 minuti....
E l'eros ?? Cos'é l'eros la mattina ??
L'eros é sosta alla pasticceria napoletana, pastina piccola, tanto per salvare la coscienza, buon caffé e ascolto del notiziario spoglio stampa alla radio in macchina.
Quindi occorre essere alla psticceria alle 7,25 e in auto alle 7,35.
Tutto calcolato.
Studio, il luogo dell'anima.
La aspetto, ho voglia di vederla, di sentire cosa ha da dire oggi, che sogni ha fatto.
Non mi parla di sogni, mi parla del suo ragazzo, di cosa le dice, di come si comporta.
Io ascolto serio e penso che, quel ragazzo, bisognerebbe andare a prenderlo per il bavero e dirgli alcune cosette.
Lei si commuove, appallottola il fazzoletto, si soffia il naso, non vorrebbe piangere.
Quì si può, mi limito a dirle, e via, si lascia andare.
Come si fa a non volerle bene ?? si può fare questo mestiere senza voler bene a quelli che incontri ?? credo di no.
Anche quando ti fanno penare.
"Posso dirla pesa??" le ho chiesto a un certo punto.
E mi interrogavo....un buon psicologo come dovrebbe agire ?? aspetta freudianamente che la persona ci arrivi nelle prossime 123 sedute??
No io sono una psico da strada.
"Non le viene il sospetto che questo ragazzo si comporti con modalità assimilabili a quelle di suo padre che l'ha abbandonata? E che in fondo lei riconosce l'odore dell'infanzia e lo segue anche se non le serve?? Così sta male per il ragazzo rivivendo il dolore per il padre?"
Mi guarda seria, é una ragazza intelligente, ci penserà sicuramente.
Se continuerà a venire in studio vorrà dire che ha coraggio per continuare ad affrontare e non ho picchiato così duro come temevo, conto che continui, deve continuare, non voglio che molli.
Bene, sono solo le 9,30, continuiamo.
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