domenica 27 ottobre 2013

L'ARTE MODERNA NON E' PER ME

Ci ho provato..........dopo che alcuni amici, ben più preparati di me  hanno magnificato la Biennale di Venezia mi sono detto  "Io no??"
Ebbene sì, ci sono andato e dopo questo post aspetto tutte, ma proprio tutte le vostre reprimende.

Entro e subito vado nel padiglione della Spagna e  guardo, attento, un bel cumulo di sassi, ma proprio un bel cumulo, con sassi della stessa pezzatura con a fianco  piccoli cumuli di trucioli, legno e vetro.
Questa é l'opera d'arte.
Un tipo polemico e all'oscuro totale dell'arte ha commentato che se l'artista veniva nelle zone del terremoto  vedeva anche di meglio.

Passo in un cortiletto e che ti vedo ???   roba  hard, ma artistica e neanche vietata ai minori
Se avessimo disegnato una cosa così a scuola avremmo beccato millanta giorni di sospensione.

Altro padiglione, più leggero, direi regressivo,  almeno qualcosa si capiva
Le avessi avute da bambino mi sarei divertito enormemente

Poi una sosta

Quì non sperticatevi in commenti, era il bar, e anche poco fornito.

Gli USA invece ci ricordano che il mondo é in equilibrio precario....
In realtà il mondo  va avanti da milioni di anni e forse se ne frega dell'equilibrio USA

Almeno i francesi hanno proposto un'opera simpatica....non so bene cosa volesse dire ma era umana, e si poteva capire che gli sgabelli  erano sgabelli che scalavano il cielo o venivano giù
Gli inglesi, simpaticamente mi hanno consolato, almeno posso rivedermi
Per finire la carrellata e non annoiare troppo, ecco i russi, bravi contadini, concreti, terreni, legati alle steppe.
Hanno proposto la favola, di una  ragazza imprigionata, (sapete che i soliti cattivi imprigionavano le ragazze) che Zeus feconda e libera facendole piovere addosso monete d'oro.
Come noto Zeus che aveva tempo da perdere ha ingravidato un  numero imprecisato di fanciulle.
I  russi facevano entrare in una sorta  di cortiletto solo le donne munite di ombrello e dall'alto, da una sorta di colino alimentato continuamente, piovevano monete.
Però le monete erano fuori corso - dei russi ex comunisti - occorre fidarsi  comunque fino a un certo punto.
A lato un giovane, su una sella, sospeso a una trave -non so se rappresentava il cattivo o Zeus
Tuttavia, essendo fuori corso le monete  pare che nessuna  donna sia rimasta gravida in quella sede.
Uscito.....dimenticavo... biglietto di ingresso 25 euro..... ho respirato Venezia
E il popolo............. autentico
Con quale opera d'arte  sintesi della natura e del lavoro  dell'uomo
Lo so....lo so

lunedì 21 ottobre 2013

SBISCIOLATA PADOVANA

Da anni non tornavo a Padova ove ho frequentato l'Università nei mitici anni 70, quando non c'era internet e mi alzavo la mattina alle 4 per iscrivermi tra i primi ai fogli appesi alle porte della sedi universitarie, e non sapevi mai se l'esame potevi sostenerlo o un prof mancava o magari il giorno prima era stata occupata la facoltà.
Ricordo bene la grande scritta che comparve nei bagni della  facoltà ai tempi di Toni Negri " Tutti i compagni fuori subito!!! " e una mano anonima dopo poco aggiunse "Lasciateci almeno pisciare".
E ancora quando una mattina sostenni l'esame, unico o quasi studente, circondato da un  drappello di carabinieri in tenuta anti sommossa, con il prof  che non avendo studenti da esaminare, mi tenne quasi un'ora.
In seguito altri 4 anni di specializzazione, tanto che se un giorno toglievo le mani dal volante l'auto andava da sola verso Padova.
Anni ruggenti, nel senso che ruggiva la motivazione, le forze reggevano e reggeva  pure quella brava donna che ha sopportato le mie assenze.
"La psicologia é l'amante di mo marito" ha detto un  giorno ad un personaggio importante, e io zitto, che dire di più.

Siamo tornati, io e la suddetta brava donna con l'intenzione di andare a vedere la Biennale a Venezia, ma di questo  scriverò poi, ora .......omaggio a Padova, sempre bella, viva, assai più di Modena.

Le città attraversate dai canali e fiumi hanno sempre un certo fascino
 Siamo arrivati di sera e ci siamo seduti nella Piazza delle Erbe, piena di gente e di vita, caldarroste comprese
Quì  venivo a guardare gli avvisi in segreteria, scritti a macchina da scrivere, altro che internet !! e i voti pubblicati su fogli sparsi  sui tavoli
Poi, dopo la visita al tempio della psiche, passeggiata godendo la città


Un necessario aperitivo al Pedrocchi storico e bel  bar, detto il "bar senza porte" perché si può entrare da una parte del Corso , attraversarlo e uscire dall'altra parte


E infine, sosta culinaria al Traguardo, osteria vineria, cibo peso, vino robusto, e licenza n° 1 (dico UNO) di Padova


La cultura della Biennale alla prossima puntata

giovedì 17 ottobre 2013

ACCORATO APPELLO

Mi rivolgo rispettosamente  ai signori Grilleggio.



Caro Beppe,  scusa se  mi permetto il Tu, ma  ormai tu sei il padre puro di tanti senza padre che in questa epoca senza padri credono di averne trovato uno bello, onesto, giusto, riparatore di torti, dimezzatore di stipendi agli invidiati fratelli maggiori, negatore di auto blu a favore dei fratellini che hanno solo il motorino.
Egr. Sig: Casaleggio,  con Lei non mi permetto il TU, lei é sempre così serio!!! Perchè non ride mai Sig. Casaleggio ??.
A parte questo non mi permetto il  TU perché Lei mi intimorisce....ci fù un tempo giovanile ove leggevo Tex Willer, era il tempo nel quale i riparatori di torti erano, per fortuna, solo sulla carta, ed il buon Tex, il mitico,  doveva combattere, e lo fece diverse volte, con il perfido Mefisto, demoniaco personaggio che aveva proprio i capelli come Lei.
Capisce quindi la mia difficoltà a considerarla con tranquillità.
ORBENE il mio accorato appello é il seguente:
Dal momento che avete espulso vari parlamentari, potreste espellere anche Crimi ??? la motivazione trovatela voi, non importa quale.
il fatto é che nelle ultime settimane mi hanno chiesto se sono parente, ed esattamente:
1) addetto azienda elettrica al quale ho telefonato per un guasto che sentito il mio cognome ha esclamato, mi é parso financo ironico " come quello dei 5st"
2) addetto alla cassa del festival del PD  che doveva ritirare la comanda del ristorante ove sono andato, che mi ha guardato storto, tanto che mi sono sentito in dovere di aggiungere al cognome  " NON PARENTE"
3) segretario di Polisportiva che  doveva rilasciarmi una ricevuta di pagamento e che, sentito il cognome, mi ha guardato storto obbligandomi a dire che colui non ci assomigliamo neanche nel pis..(scusate ma ero in polisportiva e ho usato un linguaggio da comunisti rozzi).

Di altri vari precedenti dileggiatori sorvolo.

Ecco, a nome dei Crimi d' Italia, portatori di un cognome fino a ieri poco noto e minoritario, rivolgo l'appello all'espulsione.
La motivazione trovatela voi,  dite che é insubordinato ed é belle che fatta.

Vi ringrazio anticipatamente per quello che  potrete fare.

Giuseppe Crimi "NON PARENTE"

domenica 13 ottobre 2013

QUALCUNO PARLA DI BELLEZZA




Soffio:

-  Come é difficile scrivere della bellezza senza cadere in luoghi filosofeggianti che magari non si sono mai sperimentati. La bellezza è sotto i nostri occhi quando guardiamo qualcosa di molto bello, nella natura, in un quadro, in un animale variopinto. Ma la più bella bellezza è quando possiamo aprire l'Anima, quando sentiamo che la situazione, o la persona che in quel momento stà con noi ci permette di toccare quello stato, quel qualche cosa, quella energia che nessun altro ci ha consentito. La bellezza é stare tra le braccia di una persona. La bellezza é nella natura ma non ti abbraccia. Una persona ti abbraccia, e se con quella persona puoi sentire che tutto il resto non esiste, che sei unico, che di quella persona puoi fidarti, che a quella persona puoi dire quello che fino a un minuto prima non avresti detto neppure a te stesso, allora sei nella bellezza dell'Anima. Allora sei "oltre", puoi piangere di gioia e non riesci a fermarti, e neppure vorresti fermarti. E quella persona ha oltrepassato i tuoi confini, le barriere che accuratamente sono state erette e tenute ben salde, e non le ha viste, ha messo una mano sull'Anima e in un attimo ha scoperchiato i cassetti che tenevi ben chiusi.Quella persona é bellissima e tu sai che non é vero, non é bellissima ma non ti importa, é davvero bellissima, fuori dal tempo e dallo spazio, e quello che fa é bello, quello che dice é bello, come lo dice é bello. E verrà mattina, ci si dovrà alzare, si dovrà sellare il cammello, preparare la sacca, passare il panno davanti al volto per ripararsi dalla sabbia che impietosa frusterà il volto. Si dovrà affrontare un altro pezzo di deserto, ma una prossima oasi sarà bellissima se sarà ad aspettarti. - 

domenica 6 ottobre 2013

LA VITA OLTRE LA MORTE


Del primo seminario che ho tenuto non parlerò, il tema era "Ti amo, anzi nò ti voglio bene".
Ho sbisciolato abbastanza, la sala era adeguatamente numerosa, le domande tante, il pubblico attento e alla fine complimentoso,    bene così.

Parlerò sabato della vita oltre la morte, tema presuntuoso, della morte non sappiamo nulla, la vediamo  negli altri fino a quando non ci toccherà da vicino, e solo allora sapremo se tutte le nostre presunzioni, le nostre filosofie, i nostri studi, ci serviranno a qualcosa.
La morte é un  fatto privato, saremo soli.

Ne parlerò utilizzando i sogni, quelli  dei quali ho letto, e quelli più modesti e personali che ho toccato da vicino.
I sogni, quelli notturni, quelli che ci appartengono perché la nostra parte profonda li fabbrica quando non siamo in grado di fermarli o di razionalizzarli,  sono il solo materiale che conosco che può annunciarci  la fine.
I sogni......possiamo non crederci, possiamo anche limitarci a giocarli al lotto, possiamo dire che non crediamo, o che sono tutte balle da psicologi, ma io so, e questo lo so, che l'inconscio é più concreto della tastiera che uso ora.

Ricorderò i sogni di tre persone, tutte a me care in qualche diversa misura.

Ricorderò il sogno di A che, in età avanzata, sapendo del mio mestiere, un giorno mi disse "ti racconto un sogno... ero a letto e intorno a me vedevo tante persone, giovani e vecchi, vestiti in vari modi e di varie epoche, erano tutti in silenzio mi aspettavano, ma io non avevo paura, ero curiosa"

Ricordo il sogno di T che  mi disse "ti racconto un sogno,... stavo facendo la valigia e mia madre (morta da un anno), era di  fianco a me in silenzio e aspettava che io  terminassi, e in quel momento entra la mia amica  e mi abbraccia piangendo e va via"

Nessuno di loro mi chiese un commento, forse sapevano già, ma io ero "certo" che l'inconscio annunciava loro la fine imminente, e non dissi nulla, con rispetto e  commozione.

Ricordo  con affetto e simpatia F, un mio "paziente" affetto  da male incurabile, che venne in studio finché poté e mi raccontava i sogni ed  era chiaro che aveva avuto l'annuncio, ma  continuò, perché l'inconscio annuncia, ma poi continua verso la realizzazione di sé, come se la morte fosse un incidente di percorso, e dopo si prosegue.
Andai a trovarlo in ospedale pochi giorni prima della morte e ancora ebbe la forza di raccontarmi qualcosa che non dirò per rispetto ma che parlava di una grande luce che lo attendeva.

Ora cerco di mantenere i contatti con il mio amico che ha il tempo  in scadenza, e lo conosco da 40 anni.
Per una volta con lui  ho vestito i panni del  dottore e l'ho pregato di non mollare,  ma  non tanto di non mollare la vita, quella é in scadenza, ma di non mollare il cammino dell'Anima.

Quando sarà ora spero che il mio inconscio mi annunci e che io abbia la capacità di capirlo.

Oggi c'é poco da sbisciolare, mi vesto da festa, nei panni del conferenziere, sotto lo sguardo severo del bisnonno, tanto per ricordare che un giorno saremo una foto, e  resto compunto nel ruolo, persino sorridente.

Verrà un giorno, come dice Giovanni nell'Apocalisse,  un giorno dove non ci sarà più lutto o lacrima né stridore di denti.


venerdì 4 ottobre 2013

NE SONO CONSAPEVOLE



Sono consapevole che trascuro da qualche tempo il blog, ma a  parziale giustificazione sono in fase di lettura e studio in preparazione di 4 incontri.
L'altra parte della motivazione per ora é "coperta"
Comunque continuo a sbisciolare e i particolari  dicono molto.

Un sorriso a ciascuno