sabato 9 marzo 2013

AMOR OMNIA VINCIT



A volte i commenti al post sono a parte, e, previo consenso sono autorizzato a pubblicare pensando alle molte coppie che ho incontrato e che incontro quotidianamente


2.3.2013  Caro amico
Ho imparato , credo, a leggere i tuoi post. Mi ci è voluto un po', anche un po' senza leggerli, ma ora credo proprio di aver capito: si deve leggere tutto, post e commenti. L'ultimo commento al post è in realtà la fine dello stesso. Non so se sia poi davvero così, ma di certo è così per me. Per me questo tuo ultimo è un ritratto molto limpido della diffusa incapacità di accontentarsi. Per accontentarsi non intendo prendere il poco che viene perché non c'è altro. Intendo proprio farsi contenti, sentirsi contenti per quello che si ha o si vede. Ed è molto vero. Tutto quello che concorre a rappresentare il più, l'oltre, l'eccezionale, è molto importante, ma non sempre si è in grado di tenerselo per quello che è. Pensavo all'eros, così difficile da mantenere vivo in casa...non solo nell'amore coniugale, ma nelle cose che si fanno, nei gesti, nel di più che colora la routine. Avere la capacità di viaggiare, di provare la vertigine interiore bella, quella che fa sentire per sempre ragazzini, è serio, molto. Implica fatica, attenzione, distacco e disposizione a lasciarsi portare via nello stesso momento. Forse per questo lo si è identificato sempre, cattolicamente ad esempio, con il tradimento, con l'offesa più grave: perchè è così difficile non tradire l'altro senza tradire sè stessi, che quando ci si trova di fronte a due che ancora vivono l'eros totalmente fra loro e in loro, quasi non ci si crede. Eppure è normale. Tutte le coppie sono per un tempo variabile una cosa sola, un unico essere. Il punto è riuscire a mantenere l'eros vivo e vigile, folle, quando si ridiventa due singoli che stanno insieme. Comincio a pensare, invecchiando, che separare di nuovo in due parti il nucleo coppia, vivendo insieme in un altro modo, sia un fatto naturale. Come si potrebbe accettare l'idea di morire, se si rimanesse uniti così, come unisce l'amore giovane, per sempre? È necessario risepararsi, riprendere possesso di sè, cercando di non disturbare l'eros, ma sapendo vivere felici dentro anche da soli. Da grandi, forse, si è felici in due
 

6.3.2013  Cara  amica
come é difficile rispondere a questo commento, così denso e vero.  Il vero rischio é di proiettare esperienze personali o di parlare di qualcosa che non si é vissuto.      eros era l'unico Dio che poteva far impazzire Giove e io credo che incontrarlo in età adulta sia una vera dannazione, ma credo anche  che non incontrarlo sia una attesa della morte.  L'amore coniugale di coppia?? Mah ognuno può dire la sua. Una volta ho  letto un eminente psicologo di  fama che scriveva che se l'altro ti va bena al 70% é già un successo. e probabilmente é vero.         L'eros, quello che   ti porta fuori dall'orbita, quello che ti porta  verso la vertigine e forse verso  il Thanatos é qualcosa che si incontra quando abbiamo  a lungo negato le nostre esigenze di anima, quando le abbiamo sepolte sotto morali e doveri  e improvvisamente incontriamo una persona che se ne infischia di tutto e oltrepassa le nostre barriere senza vederle. Allora sì che è  dura, e ti senti un verme, ma anche senti che la possibile felicità é lì a portata di  mano. E allora misuriamo la nostra vigliaccheria.        Poi ci sono le buone coppie, quelle che stanno assieme per amore e che si vogliono bene davvero e che hanno anche una scorta di sessualità e complicità.                       Quante coppie conosco che credono  di essere complici solo perché si sentono russare o si vedono in mutande.                  Quante cose si potrebbero dire, io   dico ai giovani di sposarsi per amore e non fare nessuna analisi.             Ai vecchi dico di stare nella loro brava società di mutuo soccorso, di pagare la retta annuale e basta.                                  Ai pochi coraggiosi  toccati da Eros, e in genere lo sono in avanzata età, quando sanno cosa non vogliono dico che se hanno il coraggio di veleggiare verso la terra promessa forse,  ma forse la troveranno e gli altri non sapranno mai quanto  si può essere  felici, ma loro devono sapere che forse la troveranno, ma che nel frattempo potrebbero affondare. Oppure ricordo una canzone di Guccini, quella che parla delle anitre, che in volo vengono abbattute una ad una finché ne  resta una sola ma "valeva la pena volare"
 


8.3.2013 caro amico
È bellissima questa lettera meriterebbe di essere scritta su un foglio di carta. Bello leggerla e seguirti...hai sorvolato mondi e umanità con le tue considerazioni...e anche te stesso, mi sembra di intuire. Mi permetto di aggiungere una mia considerazione. Io credo ci sia un modo per accogliere Eros e non essere abbattuti...essere abbattuti significa soffrire per i limiti che la presenza di Eros rivela nella vita di un essere umano...ma se invece di soffrirli li si accetta..allora Eros non è più la terra promessa...ma la nave su cui imbarcarsi per raggiungerla. Fare di Eros un mezzo e non un fine....fare della follia un mezzo e non una meta. Pensi sia umanamente possibile? 

infine però, ciò che vale é solo una cosa


sabato 2 marzo 2013

16 giugno 2020







“Ma lei è il Dr.C??!!”
Chi è costui ? mi sono chiesto distogliendo gli occhi dal giornale.
Mi ero placidamente accomodato nella panchina più all’ombra del parchetto, avevo appena acceso il mezzo toscano, ero a metà dell’articolo di fondo e questo mi invade?? Proprio  oggi  domenica??
Poi ho guardato meglio, raccolto i ricordi,  passati in rassegna volti…” Paolo ! ma è proprio lei ?? che ci fa qui?”  mentre lo dicevo però avevo capito, non  si poteva sbagliare, era proprio lui, e mentre mi tendeva la  mano con un occhio guardava una bimbetta biondina che si arrampicava svelta sul castello del drago, in gara con un maschietto  apparentemente coetaneo.
“che piacere vederla, sa quante volte  ho detto a Francesca…dobbiamo tel al dottore, poi sa com’é. Non sapevo se potevo.”
Era molto contento, non fingeva saluti di maniera, il sorriso non mentiva “scusi un attimo…Gaia…Gaia…vieni qua…..guardi doc (si era fatto più confidenziale) questa è Gaia…seconda elementare, ha visto che signorina?’”
Gaia mi guardava seria chiedendosi chi era costui e quando avrebbe potuto ritornare a giocare, ma si vedeva che era abituata  a stare con il padre, e infatti si avvicinava a lui, quasi si appoggiava per cercare risposte e sicurezze di fronte a quel tipo che il padre trattava con rispetto e che aveva la barba bianca.
Ero contento anch’io, l’articolo di fondo poteva  aspettare, era bello riannodare una storia verso la quale avevo più volte indirizzato i miei pensieri.
Mi colpì l’anello matrimoniale che Paolo portava al dito, bello lucido, come nuovo.
“si sieda Paolo, mi racconti qualcosa  se vuole” e Paolo non si fece certo pregare
“Sa doc, lei ci ha lasciati, o meglio, noi abbiamo proseguito da soli, è stata dura, staccarsi dai nostri rispettivi coniugi non è facile, difficoltà economiche, conti da sistemare, lacrime da persone alle quali non volgiamo male, casa da cercare, notizie da dare ad amici e  parenti, sicuri che qualcuno ti  comprende mentre altri ti condannano….si ricorda doc che lei mi citò una canzone di De Andrè, Bocca di Rosa,  dove c’era la vecchia che dava buoni consigli perché non poteva più dare cattivo esempio??  Ecco talvolta così, però poi le cose  sono  andate come dovevano, abbiamo perso qualche amico, anzi, qualche moglie di amici, quanto ai parenti….si risparmia qualche noiosissimo pranzo.. tutta salute”
Ascoltavo con piacere, avevo  creduto in Paolo e anche in Francesca pur avendola vista una sola volta, ascoltavo senza intervenire.
“Ora sa,….. posso dire di essere felice, ……a lei lo posso dire, le sembrerò romantico ma ci vogliamo ancor più bene  di quando  ci siamo messi assieme, e poi soprattutto  per i primi mesi mi sono anche molto divertito, era tutto da scoprire, alla mia età era come tornare ragazzo e poi Francesca sembra una ragazzina, mi stupisce ancora.
Però lei doc, se lo lasci dire, una volta con noi, anzi con me ha sbagliato…”
Oddio, ho pensato, dove ho sbagliato ? cosa avrò mai detto allora ?
“Lei doc una volta mi ha ricordato un vecchio detto modenese che recita….la prima è una donna e la seconda una Madonna…ma poi a volte le Madonne sono solo donne anche loro….tuttavia per me è ancora una Madonna, e se mi permette, alla faccia di tutti quelli che dicevano…vedrai tra sei mesi….”
Era davvero sincero Paolo, sorrideva  parlava con convinzione con un occhio a Gaia, la quale, con i codini biondi, codini vecchio stile, correva lungo il drago di  legno, invano inseguita dal maschietto.
Ho osato chiedere " Paolo e…gli ex coniugi ?”
“ Già gli ex,….devo dirle che i loro fantasmi hanno aleggiato per qualche mese, poi la mia ex ha incontrato un bravo signore, più vecchio di lei, ma bravo, un po’ noioso secondo me, ma bravo,  mio figlio lo ha accettato e poi ormai di fatto convive con una brava ragazza e mi pare  non abbia problemi, quanto all’ex di Francesca….per un po’ è andato in crisi, o almeno cosi’ diceva, poi si è appoggiato alla madre, ed infine, notizia fresca, pare si sia messo con una donna che vive con la madre anziana,  da quello che sa Francesca si vedono poi ognuno a casa sua,…..non vorrei toglierle il mestiere ma sa…quando mi disse della Grande Madre ?? penso siamo lì “
A un tratto vedo Paolo che si alza quasi di scatto “ Francesca…Francesca…vieni qui guarda chi c’é..il doc, te lo ricordi ??”
Si avanzava una bella signora, ancor giovane, sorridente, indaffarata a reggere sacchetti vari, occhi azzurri, capelli a caschetto un po’ rossicci (ma non era bionda una volta? …meglio non sbilanciarsi troppo con i ricordi)
“E’ vero che sono passati sette anni, ma  me ne hai tanto parlato allora…...e poi ci siamo conosciuti in studio quando mi hai voluto presentare per avere la sua ‘assoluzione’.
Come stà dottore…ha visto che bella bimba…Paolo è completamente sedotto dall’Edipo…si dice così vero??
Spero che lei stia bene, lavora ancora?? Penso di sì,  poi le ho mandato una mia amica, senza dirle nulla, è contenta….anch’io sono contenta di avere sposato questo qua….anche se ha messo su un po’ di pancetta….”
Da come Francesca lo guardava si capiva che l’intimità era alta e il volersi bene concreto e sicuro.
“Poi…Paolo le ha detto??”
Non saprei Francesca, mi ha detto tante cose…..
“Ecco vedi, sei il solito, non hai detto la cosa più importante… Paolo, posso dirlo io ???... sa doc, non si vede ancora, ma sono al secondo mese….aspettiamo il secondo, e spero sia un  maschio, così facciamo pari”
“No” sorride Paolo, “io voglio un’altra femmina….mi è mancato il femminile  e ora voglio farne una sbornia..”
Francesca era sempre bella, un po’ più rotondetta, ma sempre con gli occhi azzurri che le brillavano, avrebbe potuto stare zitta che gli occhi avrebbero parlato per lei.
Abbiamo parlato ancora erano felici come due ragazzi,….. poi…. Gaia reclamava il rientro a casa.
La stretta di mano di Paolo era vigorosa e sincera, e   Francesca mi ha dato un bacio sulla guancia, un bacio morbido

domenica 24 febbraio 2013

INCONSCIO MODERNO CON SMS





OGNI RIFERIMENTO A FATTI E PERSONAGGI NON E’ AFFATTO CASUALE.
Scrivo con il consenso degli interessati  e con il consueto dovere di modificare alcuni dati.
Ho conosciuto lui, Paolo, e solo dopo molto tempo lei, Francesca (nomi di banale fantasia)
Lui, allora 39 anni, un mestiere nel quale si occupava, e ancora si “occupa di persone”, era sposato da 16 anni con un figlio di 15.
“una brava moglie” come mi disse subito, forse sposata un po’ precipitosamente “ ma non era incinta” mi precisò subito.
Anni di matrimonio “normale”, positivo,  fatto di piccole cose, di benessere comune e tranquillo, di un figlio che lui adora e con il quale ha un buon rapporto.
Ha letto tanto Paolo, il suo mestiere di aiuto lo suggerisce e lui lo fa con passione, quanto alla giornata “gli orari a volte sono pesanti” mi dice, “faccio turni, mi sento in colpa perché trascuro moglie e figlio, talvolta ci incrociamo solo per pochi minuti”.
Paolo ha sentito che qualcosa non gira come dovrebbe, non è felice, “Sa dottore, non ho nulla che non va davvero, ma devo fare chiarezza dentro di me”.
Per una decina di sedute mi parla della sua vita, della sua storia e ne esce una brava persona, un uomo impegnato, capace di dedicarsi agli altri con una generosità che va oltre le richieste del mestiere, ma…..non è felice “non mi  manca nulla sa..non mi manca nulla” continua a dire ogni volta che gli chiedo qualcosa in più.
Paolo, gli ho detto con la maggior morbidezza possibile “basta con  il girare sulla storia, mi racconti un sogno”
Si dice che il primo sogno sia molto indicativo sul da farsi e sul prosieguo del lavoro e Paolo racconta “Ero su una piccola collinetta, davanti un fiume, non larghissimo. che dovevo passare, prendo la spinta e corro giù.
 Nel fiume non c’è più  acqua, all’improvviso, vedo quanto  c’è di inutile buttato dalla gente e depositato sul fondo, arrivo dall’altra parte e entro da un barbiere, poi mi sveglio”
Il “Paolo di sotto” dava l’indicazione base, avere il coraggio di attraversare, di buttarsi, e vedere quanto nel fondo della propria storia c’è di vecchio, inutile,  mai rimosso, buttato lì  da sé stessi o da altri e finalmente andare oltre, e “sistemarsi i capelli” mettere ordine alla sua forza da Sansone, ed in effetti Paolo  porta capelli abbastanza lunghi e  arruffati, residuo di antiche “contestazioni”.
Dunque…qual’è la grande acqua che deve attraversare? Gli ho chiesto e lui arriva al punto, quello vero per il quale è venuto da me.
Quattro anni prima ha conosciuto Francesca, 27 anni, sposata da otto, senza figli, la conosce perché segue  una ragazza affidata a lui nel suo “mestiere di aiuto”, la vede quasi tutte le settimane.
quando lei entra in struttura e vi resta  una-due ore.
Come in un film lei gli chiede prima informazioni, poi pareri.
“Mi piaceva”  confessa Paolo, che ormai è deciso a parlare, e lo fa con un fiume  di parole e di sentimenti “ma non potevo farglielo capire, e poi, io sposato, tutti mi conoscono come una brava persona, nessuno si aspetterebbe da me un colpo di testa, e poi lei è sposata da poco…non potevo, non dovevo”.
Vanno avanti così per mesi, lui aspettava il giovedì mattina, quando lei sarebbe andata, con trepidazione, anzi si era fatto cambiare il turno per essere presente,  ma non osava manifestarsi o semplicemente dire a sé stesso, ma nel frattempo lei si era confidata, e Paolo sapeva che neppure lei era felice.
Il matrimonio dopo poco si era rivelato “fiacco”, poco vitale, “condito da tanta televisione, dottore, proprio così mi diceva Francesca, e io pensavo…come si fa con una ragazza così a guardare la televisione, lei è allegra, vitale, coraggiosa, ha gli occhi che ridono e poi……sa non voglio rubarle il mestiere, ma quando mi guarda le pupille diventano due  fanali…..però vede, il punto è che mia moglie è sempre più lontana, più fredda, tutta presa  da altre cose, per me c’è ancora, è una brava donna, le voglio bene  però…..insomma Francesca ed io siamo usciti una sera, ma non avevo il coraggio di dirle nulla, si era messa un abitino semplice, era bellissima, ma il bacio  l’ho dato solo la terza volta e dopo dei mesi….lei non usciva certo facilmente, e neppure io……insomma dottore…io non credevo esistesse una donna così…e poi mi sono detto cento volte che non è possibile, che era la solita favola, non potevamo vivere assieme, dopo sei mesi  sarebbero venuti fuori tutti i difetti ecc ecc…ma io la pensavo sempre e ogni volta, quando ci si poteva incontrare scoprivo qualcosa che ci accumunava….sa dottore, un giorno non mi voleva vedere perché aveva mangiato cipolla e  anch’io quel giorno avevo mangiato cipolla…capisco che le sembri infantile  ma tutti e due adoriamo la cipolla”
Paolo ormai andava  da solo nel racconto finché un giorno mi chiese se poteva dire un sogno di lei “però sa che non è bene interpretare sogni di altri, ci manca l’autore”.
Paolo voleva farmi capire e in qualche modo sedurmi e raccontò che lei si era sognata  di stare a terra, in ginocchio, e scavare con le mani fino a quando non riusciva a recuperare una statuetta raffigurante un angelo, ed io, non ho potuto evitare di dirgli “è questo che quella  donna deve fare, recuperare il suo sé stessa angelo che è stato sotterrato ma non è nel suo potere, Paolo, è lei che deve farlo”
Tuttavia dopo un anno Paolo era sconsolato, lei non voleva uscire dal matrimonio, ormai si vedevano regolarmente  “con tutto ciò che significa, e le assicuro che non avrei mai creduto esistessero le fate” mi disse ridendo un giorno, “ma non so se e come andremo avanti”.
Dopo poco Paolo  decide di interrompere i nostri incontri, gli sembrava di aver capito “ora tocca a me…a noi se ci riusciamo” mi disse l’anno scorso,  e se   ne andò con una lunga stretta di mano “le farò sapere” disse.
Pochi giorni fa mi telefona Paolo, mi chiede un incontro “posso  portare anche Lei?”,  difficile dire  di no, la deontologia classica?? Un’altra volta,….. e poi ero troppo curioso, in fondo avevo parteggiato per Paolo.
E’ entrato in studio sorridente con Francesca per mano, ma soprattutto Francesca con un gran pancione, e l’ho vista per la prima volta la biondina con gli occhi che ridono, timida ma decisa.
“Ecco dottore“ mi ha detto subito Francesca, “volevo conoscerla perché questa bimba è anche  merito suo, deve sapere che stavamo quasi per interrompere il nostro rapporto, troppe difficoltà e qualche senso di colpa, poi un giorno mi si è rotto il cellulare e non potevo parlare con Paolo, e per un intero fine settimana mi sembrava di impazzire, chiusa in casa con un marito che guarda le partite in tv , poi ho trovato il mio vecchio cellulare, ho cambiato la scheda e sa cosa ho trovato?? Un sms di Paolo di  anni prima, un sms molto serio e professionale, di quando non si sbilanciava e allora……se è vero che c’è l’inconscio…dovevo capire,  lui mi aveva aspettato per anni  e…eccoci qua,…..sa è una femmina, partorisco in aprile, abbiamo deciso di chiamarla Gaia, e spero proprio lo sia”
Ciao Paolo, non ti azzardare a diventare un marito normale, continua a guardarla come la guardi ora, ciao coraggiosa biondina dagli occhi azzurri, spero che Gaia abbia gli occhi azzurri come te e  siano occhi che ridono.

P.S.
Il marito di lei guarda ancora la  tv
La moglie di lui  ha saputo accettare da brava donna qual’é ed ha ammesso che si sente meglio anche lei.
Il figlio di Paolo vede i genitori tranquilli tra di loro e comunque è impegnato con una giovane fanciullina

venerdì 22 febbraio 2013

Da Freud al Cavaliere

Freud scrisse "Psicologia delle masse e analisi dell'Io" nel 1921.
Il carattere straordinariamente preveggente metteva in risalto la difficoltà dell'essere umano di sopportare il peso della propria libertà e della quota di incertezza e di instabilità che essa necessariamente implica.
.Freud vedeva nella pulsione   la tendenza degli uomini a ricercare rifugio, protezione, riparo dalla solitudine e dalla responsabilità individuale gregaria.
Nel grande corpo omogeneo della massa i soggetti regrediscono ad una relazione infantile di servitù che spegne ogni facoltà critica e consegna la libertà in  cambio del conforto ipnotico.
Con l'aggiunta decisiva che questa identificazione si struttura sotto il cono  luminoso e inebriante dello sguardo invasato del  del Padre-Duce che promettendo "magnifiche sorti e progressive" in realtà divora spietatamente i suoi figli impauriti nel nome dell'Impero.
Freud ci fornisce il ritratto del fantasma inconscio che ha  animato tutti i populismi totalitari del Novecento
......in questa campagna elettorale ci troviamo di fronte ad un deciso cambio di segno, il fantasma inconscio che le anima non é più quello che invoca il bastone del padrone......ma ha lasciato il posto ad un cinismo disincantato e anti-politico......il populismo moderno non si nutre di ideali ma di pubblicità (Berlusconi) e di tecnologia (Grillo)..
Prendiamo ad esempio il tema della libertà, la sua invocazione risponde risponde ad una finalità demagogica, liberi dalle istituzioni, liberi dalla politica, liberi dall'Europa....poter fare quello che si vuole  senza dover rendere conto all'altro, dunque di un qualunque limite istituzionale, procedura, legge, condizione storica.
Piuttosto é l'idea stessa della  legge che viene vista con sospetto.
Un fantasma perverso e narcisistico "ad personam".....questo modifica la rappresentazione immaginaria del leader e modifica la stessa psicologia delle masse.
Il leader si autocelebra come un reuccio senza storia, non più strumento di servizio, ma un trionfo dell'Io, e la Causa che conta é quella del proprio territorio, come la Lega, l'Io come solo ideale.
Il leader moderno mostra l'inutilità del sacrificio, e il residuo apparente di ideologia appare strumentale a difendere il proprio orto.
Il nuovo leader é un padrone che divora i figli, che non può pensare al suo tramonto, alla propria successione, che non può lasciare redi credibili.
Un esempio il grillismo che giudica i partiti un ferro vecchio, anche se esso stesso é attraversato da forti segni di discordia,......ma il leader dei nuovi populismi non può sottomettersi a nessuna legge che non sia quella che egli pretende di incarnare, di conseguenza non può accettare  la logica democratica.
Basti pensare a quel tiranno demagogo descritto da Platone che di fronte a dei bambini gravemente malati, non veste i panni scomodi del medico, ma preferisce indossare quelli di un pasticcere che anziché proporre l'amaro sapore delle medicine seduce il suo giovane popolo con l'offerta di carrellate di dolci prelibati.

Tratto da Recalcati : Da Freud e il Cavaliere, il fantasma populista.

Andrò a votare alle 8 di domenica mattina, come ho sempre fatto e sbisciolerò lontano dai populismi di ogni genere e dai piccoli inutili ideologismi duri e puri

Infine una ultima domanda....chi é Grillo e chi il Cavaliere???

venerdì 15 febbraio 2013

BENEDETTO

 Non ci si aspettava nulla del genere....dimissioni, dopo che per secoli pure quel rompiscatole scolastico di Dante scriveva nel canto 3°  "fece per viltade il gran rifiuto" e schiere di prof scandivano queste parole.
Abbiamo visto Giovanni Paolo 2° resistere  sino alla fine.
Benedetto ci ha sorpreso, molto sorpreso.
Scrivere del Papa in un blog mi pare abbastanza inconsueto, i giornali sono pieni di tutto e di più, compreso le inutili disquisizioni sul dopo....sarà solo Cardinale ?? come si vestirà??.

Il commento più onesto  lo ha fatto un giovane prete amico che oggi mi ha detto "ha compiuto un gesto profetico che finalmente secolarizza la Chiesa"

Le motivazioni....abbiamo quelle ufficiali, quelle romanzate, quelle che non sapremo mai, quelle che forse sapranno i figli dei nostri nipoti.

Resta il gesto, importante, forte, umano.
A breve il Conclave e io dicevo al suddetto amico  prete che spero che lo Spirito santo, che come noto ispira i Cardinali, li ispiri a sbagliarsi, che a me pare la cosa più importante.
Quando lo Spirito Santo ha fatto sbagliare i Cardinali hanno eletto Giovanni 23°

A voi le considerazioni

martedì 12 febbraio 2013

ESTOTE PARATI

Un giorno anche le nostre vecchie spalle  dovranno cedere a un peso non più sopportabile.
Oggi al più possiamo ricordare, essendo in forze, che non é prudente sfidare gli Dei con la nostra personale Hybris perché poi gli Dei si incazzano e ci becchiamo la Nemesis

Non mi resta, per ora che...........

sabato 9 febbraio 2013

45 lunghi minuti

Dovevo andarci, non potevo evitarlo, e dunque ci si attrezza nei vuoti dell'agenda, vuoti che devono essere ampi come il tempo che occorrerà.
Prima un pò di tecniche di rilassamento, poi si entra, si fanno lunghi respiri rilassanti, si prende il biglietto e si guarda con rassegnata pazienza il tabellone.
Io ho il numero PO062 e la tabella luminosa dice che stanno servendo il PO048.
Ho  tutto con me, il telefono per cazzeggiare con qualcuno, ma sopratutto il giornale, quello corposo del sabato - tempo di lettura stimata almeno 40 minuti -
No, farò un atto di coraggio, una botta sprezzante di vita, vado nel vicino bar a prendere un caffè, con calma, tanto.....
Rientro, siamo al PO052, bene, non c'é altro da fare che sfogliare il giornale e attendere.
Gli impiegati postali, tre, fanno il loro mestiere, con metodo, sotto gli occhi di una folla che si chiede con malcelata pazienza quando toccherà a ognuno di loro.
E' un mondo, il mondo del popolo, quello vero, quello "popolare"
Un anziano signore, tipo dell'operaio in pensione, barba non fatta, berretto in testa, racconta nei minimi particolari gli ultimi tempi della sua vita lavorativa, camionista con dissapori con il titolare.
Racconta ad un rassegnato  altro anziano, e parla con un tono che tutta la sala é costretta ad ascoltare.
Avanti così per almeno 5 minuti - ma quando sono  entrato aveva già iniziato - poi saluta, esce e va via.
Se ne deduce che non era lì per una operazione postale ma per un pò di compagnia, uno sfogo.
Come non pensare a che vita  farà normalmente, a chi avrà a casa.
Magari oggi é contento, ha parlato, anzi ha raccontato a qualcuno, il quale, quando é andato via , era palesemente soddisfatto.
PO057, mi avvicino, ma resto corretto, imperturbabile, sono  alla pagina  di cronaca nazionale, dopo aver saltato da buon sedentario, tutto lo sport.
C'é sempre chi entrando si guarda attorno tra lo smarrito e il rassegnato., poi fiaccato nel morale  si arrende all'attesa.
Allo sportello pare facciano dei rogiti, poi uno dei tre impiegati, si alza e scompare senza apparente motivo.
Viene odiato dalla folla,  ne restano due che dopo una certa operazione confabulano e non chiamano nessuno allo sportello, la folla si trattiene a stento.
Dopo almeno 5 minuti l'impiegato suddetto ritorna, dove sarà andato?? a  fare pipi ?? speriamo perché se é andato a prendere un caffè é giusto odiarlo.
Al mio fianco un simpatico genitore, età apparente 50, spiega alla figlia, età apparente una dozzina d'anni, tutto  lo scibile umano sul  DNA e RNA, e lo spiega bene, con il sorriso e un modo garbatissimo di parlare con la ragazzina che é molto interattiva e felice.
Quasi quasi ascolto e ripasso quello che conosco della materia - come fa ad essere così sereno e sorridente ?? - quasi quasi gli faccio i complimenti.
PO060, é passata mezz'ora, ci siamo quasi.
Il suddetto PO060 si avvicina allo sportello, un quasi anziano che non sa cosa deve fare, l'impiegata gli spiega qualcosa e lui a voce alta dice che non sa, che deve telefonare alla moglie, poi si scopre che ha il cellulare é scarico.
Quasi quasi vado e gli dò il mio purché si sbrighi, ma un giovane mi precede e tutta la folla apprende il motivo dell'operazione.
A fianco una coppia di vecchietti, lei traballante con un assurdo cappotto rosa pesantissimo, lui appena un pò più vivace.
Ritiro della pensione, un tesoro per loro, una magra pensione che viene riposta in una logora borsetta.
Non che io sia ricco, ma meglio non  pensare al confronto, meglio tacere.
Mi ricordano certi vecchietti che andavo  ad aiutare quando a 15 ero nella S Vincenzo e si portava la pasta e il riso ai poveri della città, e allora non c'erano neppure le pensioni sociali,.
Non dimenticherò mai una coppia che riceveva 3500 lire dall'Ente comunale di assistenza e basta.
Eppure non ricordo gente più serena.
Entra un giovanotto, vivace, attivo, fonato, orecchinato, tatuato, che impugna il cellulare e comunica subito ad una lei, lo stato dell'arte, commenta, ride, poi vede gli sguardi  di odio che riceve dal popolo e si ritira in buon ordine.
A seguire una giovane impiegata, con le mani cariche di documenti, ma lei é evidentemente abituata, é pagata per sbrigare pratiche alla posta.
Non oso pensare quanto starà allo sportello  e la furia animale che susciterà in chi é dopo di lei.
Gli occhi fissano il tabellone, la gente tace, bisbiglia, una vera prova di resistenza.
PO062 tocca a me, mi avvicino disinvolto allo sportello, saluto educatamente, mostro disciplinato il documento di identità, firmo coscienziosamente dove é indicato, non porto neppure via la penna che stranamente non é legata con la solita cordicella logora e, sempre disinvolto esco senza fretta guardando il restante popolo.
E' andata, di fatto ho letto tutto quello che mi interessava del giornale, a casa devo solo fare delle rifiniture alle notizie marginali, posso sbisciolare dove devo ...importanti appuntamenti !!!