A volte i commenti al post sono a parte, e, previo consenso sono autorizzato a pubblicare pensando alle molte coppie che ho incontrato e che incontro quotidianamente
2.3.2013 Caro amico
Ho imparato , credo, a leggere i
tuoi post. Mi ci è voluto un po', anche un po' senza leggerli, ma ora credo
proprio di aver capito: si deve leggere tutto, post e commenti. L'ultimo
commento al post è in realtà la fine dello stesso. Non so se sia poi davvero
così, ma di certo è così per me. Per me questo tuo ultimo è un ritratto molto
limpido della diffusa incapacità di accontentarsi. Per accontentarsi non
intendo prendere il poco che viene perché non c'è altro. Intendo proprio farsi
contenti, sentirsi contenti per quello che si ha o si vede. Ed è molto vero.
Tutto quello che concorre a rappresentare il più, l'oltre, l'eccezionale, è
molto importante, ma non sempre si è in grado di tenerselo per quello che è.
Pensavo all'eros, così difficile da mantenere vivo in casa...non solo
nell'amore coniugale, ma nelle cose che si fanno, nei gesti, nel di più che
colora la routine. Avere la capacità di viaggiare, di provare la vertigine
interiore bella, quella che fa sentire per sempre ragazzini, è serio, molto.
Implica fatica, attenzione, distacco e disposizione a lasciarsi portare via
nello stesso momento. Forse per questo lo si è identificato sempre,
cattolicamente ad esempio, con il tradimento, con l'offesa più grave: perchè è
così difficile non tradire l'altro senza tradire sè stessi, che quando ci si
trova di fronte a due che ancora vivono l'eros totalmente fra loro e in loro,
quasi non ci si crede. Eppure è normale. Tutte le coppie sono per un tempo
variabile una cosa sola, un unico essere. Il punto è riuscire a mantenere
l'eros vivo e vigile, folle, quando si ridiventa due singoli che stanno
insieme. Comincio a pensare, invecchiando, che separare di nuovo in due parti
il nucleo coppia, vivendo insieme in un altro modo, sia un fatto naturale. Come
si potrebbe accettare l'idea di morire, se si rimanesse uniti così, come unisce
l'amore giovane, per sempre? È necessario risepararsi, riprendere possesso di
sè, cercando di non disturbare l'eros, ma sapendo vivere felici dentro anche da
soli. Da grandi, forse, si è felici in due
6.3.2013 Cara
amica
come é
difficile rispondere a questo commento, così denso e vero. Il vero rischio é di proiettare esperienze
personali o di parlare di qualcosa che non si é vissuto. eros era l'unico Dio
che poteva far impazzire Giove e io credo che incontrarlo in età adulta sia una
vera dannazione, ma credo anche che non
incontrarlo sia una attesa della morte. L'amore
coniugale di coppia?? Mah ognuno può dire la sua. Una volta ho letto un eminente psicologo di fama che scriveva che se l'altro ti va bena
al 70% é già un successo. e probabilmente é vero. L'eros, quello che ti porta fuori
dall'orbita, quello che ti porta verso
la vertigine e forse verso il Thanatos é
qualcosa che si incontra quando abbiamo
a lungo negato le nostre esigenze di anima, quando le abbiamo sepolte
sotto morali e doveri e improvvisamente
incontriamo una persona che se ne infischia di tutto e oltrepassa le nostre
barriere senza vederle. Allora sì che è dura, e ti senti un verme, ma anche senti che
la possibile felicità é lì a portata di
mano. E allora misuriamo la nostra vigliaccheria. Poi ci sono le buone
coppie, quelle che stanno assieme per amore e che si vogliono bene davvero e
che hanno anche una scorta di sessualità e complicità. Quante coppie conosco
che credono di essere complici solo
perché si sentono russare o si vedono in mutande. Quante cose si potrebbero
dire, io dico ai giovani di sposarsi
per amore e non fare nessuna analisi. Ai
vecchi dico di stare nella loro brava società di mutuo soccorso, di pagare la
retta annuale e basta. Ai pochi coraggiosi
toccati da Eros, e in genere lo sono in avanzata età, quando sanno cosa
non vogliono dico che se hanno il coraggio di veleggiare verso la terra promessa
forse, ma forse la troveranno e gli altri non sapranno mai quanto si può essere
felici, ma loro devono sapere che forse la troveranno, ma che nel
frattempo potrebbero affondare. Oppure ricordo una canzone di Guccini, quella
che parla delle anitre, che in volo vengono abbattute una ad una finché ne resta una sola ma "valeva la pena
volare"
8.3.2013 caro amico
È bellissima questa lettera meriterebbe
di essere scritta su un foglio di carta. Bello leggerla e seguirti...hai
sorvolato mondi e umanità con le tue considerazioni...e anche te stesso, mi
sembra di intuire. Mi permetto di aggiungere una mia considerazione. Io credo
ci sia un modo per accogliere Eros e non essere abbattuti...essere abbattuti
significa soffrire per i limiti che la presenza di Eros rivela nella vita di un
essere umano...ma se invece di soffrirli li si accetta..allora Eros non è più
la terra promessa...ma la nave su cui imbarcarsi per raggiungerla. Fare di Eros
un mezzo e non un fine....fare della follia un mezzo e non una meta. Pensi sia
umanamente possibile?
infine però, ciò che vale é solo una cosa
infine però, ciò che vale é solo una cosa