lunedì 19 aprile 2010

nuovi media

I giovani, ma anche i giovanissimi, vivono oggi in un ambiente costruito su una pluralità di mezzi di informazione e di comunicazione che imparano ad usare con molta dimestichezza e padronanza (cellulari, internet, face book, YouTube, My Space, Windos life, ipod, giochi elettronici…….) mentre questo mondo risulta a noi adulti molto spesso sconosciuto, trattato con troppo superficialità o al contrario demonizzato.

1- Chiediamo al Dott. Crimi, quale influenza esercitano questi mezzi sulla crescita dei ns bambini e nella formazione dell’identità dell’adolescente?
Una prima considerazione è la proposta di modelli e modalità sovente finti se non falsi, però in grado di attivare attese al confronto delle quali la realtà è perdente in quanto non competitiva, e nella realtà pongo anche la famiglia, i padri e le madri, normalmente meno “vincenti” rispetto al modello
L’influenza può essere grande, specie se la famiglia fatica a proporre un proprio modello adulto, critico, solido, ed è bene, al riguardo, porsi un interrogativo scomodo, ovvero quanto la famiglia, al di là del dichiarato, nei fatti sposa modelli collettivi

2- Sono in grado i ns ragazzi di gestire correttamente l’enorme quantità di informazioni che inviano e ricevono?
Una novità da considerare è che questa enorme quantità di informazioni “di massa”, in realtà sono di consumo individuale, inoltre la comunicazione è rapidissima e consumata in breve tempo, tale da stimolare emozioni le quali, a loro volta, proprio perché costanti, diseducano a sentire le proprie sino a creare dipendenza dalle emozioni stesse.
La famiglia dovrebbe sorvegliare molto l’utilizzo delle tecnologie, forse che i genitori pensano ancora che il cellulare serve per sapere dove sono i loro figli ? Forse è necessario documentarsi sulle svariate possibilità che ad esempio un cellulare o Face book offrono.
Resta sempre fisso un punto, l’esempio, l’educazione, la presenza il senso critico e la coerenza che la famiglia trasmette rappresentano l’antidoto da un uso distorto o abnorme

3- Se e in quale misura questi mezzi condizionano i modelli sociali, culturali ed etici di comportamento?
Credo che basti volgere l’occhio attorno perché ognuno possa rispondere, semmai occorre chiedersi cosa facciamo, nel concreto, nella nostra casa, nella società, nella “polis”, per contrastare modelli che quanto meno ci turbano. Provocatoriamente mi chiedo come si possa però criticare se poi accettiamo e guardiamo ore e ore di trasmissioni televisive che propongono modelli che ben poco hanno a che fare con la crescita etica e morale

4- E’ possibile, secondo lei, educare-istruire anche con i nuovi media (per es. facendo studiare le tradizionali discipline scolastiche mediante questi strumenti)?
Mi è difficile rispondere a questa domanda in linea generale, credo sia più credibile rispondere che è già possibile ora trasmettere sapere “scolastico” a condizione che l’utente sia persona già adeguatamente formata e motivata (corsi universitari o post laurea), mentre credo sia più difficile sostituire il buon insegnante ed il rapporto interattivo emozionale e diretto che si deve sviluppare

5- Quali consigli può dare a noi genitori rispetto all’uso di questi moderni mezzi da parte dei ns figli?
Posto che è ormai inutile e illusorio pensare che non vengano utilizzati, e che non dobbiamo farli diventare (negandoli), oggetto di desiderio, la famiglia deve interrogarsi sui tempi e sui modi, nonché sulla tipologia dei mezzi di comunicazione che si possono mettere a disposizione.
Non si devono demonizzare, anzi, la loro conoscenza è talvolta indispensabile, resta compito dei genitori parlare, discutere, far conoscere il proprio pensiero, trasmettere ai figli valori e, ancora una volta lo dico, trasmettere capacità critica

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