Non sono un critico cinematografico, ma questo film é da vedere e non solo perché la critica gli assegna una valutazione molto alta, quanto per il tema che affronta.
Si parla di un serio sensitivo e di tre storie che si intrecciano, ed il tema di fondo é la vita oltre la morte.
Tema difficile da trattare, ed anche per questo il film mi pare ne parli con levità, garbo, senza accondiscendere a pensieri laici o credenti, quanto con rispetto, limitamdosi ad appalesare come "qualcosa" che non possiamo definire ci sia.
Ho ritrovato considerazioni lette nel saggio di Jung "la vita oltre la morte" ma anche in esperienze raccontate da persone vere, che si sono trovate in circostanze come quelle descritte dalla pellicola.
Resta un grande tema, che potremmo definire dell "oltre" rispetto al quale i credenti possono parlare di Dio e di Paradiso, e i non credenti glissare salvo appellarsi a manifestazioni psico fisiche non ancora ben acclarate.
Penso che il tema della vita "oltre" ci ponga comunque il tema di come vivere l'oggi e quì non penso né alla dottrina della Chiesa né alla "valle di lacrime" da sopportare in attesa di una vita migliore, né al laicismo a tutta forza che a me suona un pò disperato nella sua negazione.......comunque.
Voglio credere a qualcosa che non conosco e che probabilmente non conoscerò sino alla fine dei miei giorni e forse allora non riuscirò più a comunicare.
Resta quella che Jung chiama "individuazione" cercare tempo per tempo di seguire i messaggi dell'inconscio vivendo nella consapevolezza che non posso governare tutto con l'IO e la razionalità arrendendomi all'ascolto della profondità.
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