mercoledì 2 marzo 2011

SCIARADA ovvero provocazione e pere

Ricevo un simpatico post da Sciarada e scatta un ludico infantile narcisismo, ovvero spazio al puer.
Riporto quindi un sagace ironico, ammiccante ecc ecc scritto sulle pere (perdonatemi se potete)

Avvertenza per chi legge

Queste note nascono dalle ferie.
Ognuno di noi le trascorre come meglio può, se può….
Per questo anno ho deciso che avrei raccolto pere, gratis, per aiutare ma anche per fare cose semplici, ricordandomi di quando Jung rispondendo a una domanda affermò che era difficile essere semplici e per questo cercava di fare cose semplici.
Poi parlando con amici analisti junghiani ne è nata una burla semiseria che inizia così

Egregi analisti CIPA

Ho ricevuto l’invito a preparare un contributo per un possibile prossimo incontro sul seguente argomento
“La donna e la pera, il femminile colto nel campo – Nuove prospettive archetipiche del sé rurale”

Volentieri rispondo

Occorre scrivere anzitutto che di pere ve ne sono di diversi tipi, paragonate al femminile si potrebbe dire di molte razze, ma in ogni caso la pera è sempre una pera.
Con la pera prima o poi abbiamo a che fare nella vita.
Solitamente qualcuno prima o poi ce ne parla già da bambini, a volte con precisione, a volte in modo più impreciso, qualcuno ne esalta le qualità, qualcuno la snobba preferendo altri frutti, ma comunque con la pera prima o poi abbiamo a che fare.
La prima volta trovandosi di fronte ad una pera, pensando di coglierla, dobbiamo necessariamente interrogarci sul come coglierla, possiamo studiarla, a volte da vicino, a volte da lontano, ma dobbiamo poi deciderci ad allungare la mano.
Vi sono molti tipi di pere, alcune sono vere e proprie perone, altre sono pere normali, altre sono perine, piccole e acerbe, decisamente immangiabili, ed in questo caso la cosa migliore è lasciarle perdere, prima o poi un uccello le beccherà.
L’approccio alla colta della pera è più complesso di quanto possa apparire sulle prime.
Quasi sempre stanno ferme e attendono, talvolta ondeggiano al vento, a volte sono sole, a volte in gruppo, ma noi possiamo coglierle solo una per volta.
Cercare di coglierne più d’una contemporaneamente è sempre un rischio, possono facilmente sfuggire di mano.
Talvolta ne punti una, magari attratto dalla sua forma e dall’essere una bella perona, e proprio quella ti sfugge, così resti con un palmo di naso.
Talvolta una pera che non hai notato perché puntavi ad una più bella, si fa notare toccandoti leggermente il braccio o la gamba, in modo da farti capire che c’è anche lei.
In questo caso è consigliabile fermarsi, dirottare la tua attenzione verso quella, lasciar perdere l’obiettivo primario per concentrarsi su di lei, magari una pera media ma pronta a farsi cogliere.
Alcune pere sono molto resistenti, occorre tirarle con forza se vuoi che vengano, altre invece ti vengono in mano, altre pur di non farsi prendere, dopo averti illuso, cadono al suolo e preferiscono abbandonarsi agli uccelli di passaggio piuttosto che farsi prendere da te.
Quando le hai colte devi leggermente premere con la punta delle dita alla loro sommità per capire se sono davvero mature o meno.
Quelle mature cedono leggermente, si lasciano manipolare, ed in genere sono quelle più dolci e succose.
In questo caso puoi affondare la bocca sicuro di non trovare particolare resistenza, e loro sprigionano tutto il loro sapore.
Quando si è accumulata sufficiente esperienza si capisce quale pera si deve cogliere, si punta a quella matura, la sola che è pronta subito, che non ha bisogno di essere tenuta a parte per qualche giorno per essere gustata.
La pera infine non è mai gratis, occorre mettere in conto fatica e sudore.

Cortile di Carpi, campagna agraria 2010

Riproduzione consentita citando l’autore Dr. Giuseppe Crimi bracciante agricolo pro tempore

9 commenti:

Sciarada ha detto...

Che onore Giuseppe! Sono lusingata e il mio ego danza per il divertente post che mi hai dedicato e poi, guarda un pò che straordinario trattato ha fatto nascere la ricerca della semplicità!

Sciarada ha detto...

Grazie!!!

Cinzia ha detto...

Bè, questa è già quasi poesia!!!

Bellissimo
Cinzia

Soffio ha detto...

Si fa un pò per celia un pò per non morire....

Miranda ha detto...

Compro le pere già confezionate alla coop...non sanno di niente, prima sono acerbe poi diventano subito nere...una delusione...
dottore, dovrò forse dirottarmi sulle banane?

Soffio ha detto...

Cara Miranda, se tu venissi a raccoglierle sull'albero vedresti che si raccolgono dure per il frigo e quindi quando le fanno uscire per il mercato maturano in pochissimo tempo. Molto diverso é quando verso la fine della raccolta alcune pere, quelle più esposte al sole fisso, iniziano a maturare e allora il frigo non le vuole. Raccogliendo si dà un morso e si sente la spremuta in bocca, tutt'altra cosa, ma bisogna fare i braccianti, sennò si fa i cittadini. Credo che per le banane sia la stessa cosa, anche peggio.

Unknown ha detto...

Non si può certo dire che il Dr Crimi faccia la figura del 'peracottaro', con questo suo pungente scritto.
Ma la pera matura al punto giusto, è apprezzabile anche se altri hanno già colto la sua fragranza, o è buona solo per un morso e via?
Cristiana

Grazie del commento e soprattutto benvenuto nel mio blog.

Soffio ha detto...

Intanto il buon raccoglitore non sta a sbucciarla, roba da cittadini. Poi il morso può essere delicato all'inizio della pera ma certamente più deciso nella parte rotonda. Poi .....mai un morso e via, roba da buzzurri, la pera si potrebbe offendere e dirlo alle altre, e, come si sa, le anime si sentono e di conseguenza magari le altre cadono da sole pur di non farsi addentare da chi spreca

Elisena Migiani ha detto...

Ogni frutto ha bisogno dell'attenzioni nell'esser colto.....e se alcune pere si "suicidano" per darsi in pasto agli uccelli e ai vermi, la natura gliene sarà grata!!!!!!!
Esistono anche cittadini che comprano direttamente dai contadini le pere ed altra frutta ed hanno anche il privilegio del morso d'assaggio gratis prima della spesa!
Quindi........
Buona salute a tutti!!!!!!