domenica 9 settembre 2012

SORRIDETE NELLE FOTO



Ormai ho una certa età, tutti o quasi si sforzano di dire che non li dimostro, che sono ancora giovane e altre sviolinature del genere.
In realtà ho l’età nella quale è più facile partecipare a un funerale piuttosto che a un battesimo.
Sabato sono stato a un funerale, potrei dire di una vecchia parente, ma mentre lo dico mi ricordo che io poi non sono così tanto lontano.
I funerali di persone abbastanza anziane, con una lunga malattia alle spalle fanno piangere poca gente, talvolta neppure i figli, forse perché sono preparati.
Mi ha sempre colpito quanti sorrisi, quanta persino allegria in coloro che si incontrano in quelle sole occasioni.
Sabato però si rincorrevano ricordi, di quando questa parente si sposò, e per quanto mia madre ne parlò date le circostanze particolari dell’evento.
E rivedevo la loro casa, che per me bambino era una specie di mito.
Si intrecciavano in quella casa le vite di molte persone, molti cugini, fratelli e sorelle tra loro, si intrecciava la vita di mio padre, la guerra, le leggi razziali,i racconti serali di quando non c'era la tv l’andare a Bologna con il treno, poche volte l’anno, ed era una avventura, non come oggi quando sono sufficienti 30 minuti.
Era una casa grande, vecchia ma austera, con tante stanze disegnate in un modo che mi appariva strano.
Nella camera da letto principale, quella matrimoniale era conservato un carillon che a me piaceva moltissimo, oggetto magico e misterioso.
Di quella casa, dei cugini sapevo tante cose, se ne parlava.
Poi iniziarono a sposarsi, i matrimoni, i figli.
Dapprima si riusciva a tenere la contabilità, ma 7 fratelli e sorelle che sfornano da 3 a 5 figli ognuno non sono facili da gestire.
E oggi che questa ampia schiera ha a sua volta generato un – per me – imprecisato numero di figli, ci si accorge, appunto ai funerali, che anche loro fanno fatica a gestire la contabilità.
Così ai funerali ci si riconosce a fondo in pochi, sempre più vecchi, con ancora in mente storie e fatti che non toccano più i giovani.
Può interessare a dei bambini di 5 – 6 – 7 anni il ricordare che un Natale del millenovecento…fine anni cinquanta??? Ci trovammo noi piccoli di fronte a una scatola di cioccolatini che a me sembrava grande come un campo da calcio, ma ne potevamo prendere solo 2 perché sennò ci facevano male???
Può interessare che il loro nonno (se lo ricordano??) da bambino, alla loro età, fu costretto a nascondersi sotto falso nome per sfuggire alle leggi razziali??
Di questa parente che andavo a visitare ogni tanto, mi piaceva ascoltare gli aggiornamenti sulla tribù, come se fossero tutti nati da poco, rivedere e sentire l’odore della casa, cioè di un pezzo della mia storia.
Oggi resta una foto e probabilmente in quella grande casa non entrerò più.
La foto è bella, messa in posa, ben vestita, sorridente.

Quando ci facciamo fare una foto stiamo attenti, non prendiamola alla leggera, potrebbe servire.

22 commenti:

Krilù ha detto...

Quanto mi piace leggerti, Soffio! qualunque sia l'argomento che tratti...

Ti auguro una buona settimana.

Sara ha detto...

Io direi sorridete sempre.. anche nelle foto!
:-)

Costantino ha detto...

La domanda è sempre scontata : "Per chi suona la campana?"

kermitilrospo ha detto...

mia nonna 92 anni è morta da poco tempo ma ricordo che si faceva sempre fotografare volentieri almeno fino a un paio di anni fa... vanità femminile?

Mary ha detto...

E che non sia un banale "cheese" che magari mostra qualche dente che non va e nasca invece dal Cuore leggendosi negli occhi.
BRAVO, Soffio!
Mary

giglio ha detto...

Un bel tuffo nel passato!
Anche noi, ai funerali, cominciamo a ricordare i vecchi tempi e va bene così...
Buona settimana

Luigi ha detto...

quanti ricordi rievoca il tuo post!!!
Buona settimana

Anonimo ha detto...

Che bel post Soffio.

iriselibellule@gmail.com ha detto...

Anche io . ai funerali di chi muore molto anziano, non piango, anzi rido molto, felice di trovare parenti che non mi riesce di vedere in altre occasioni . Al funerale della zia Licia , ad alta voce , dissi "Evviva! Ci sono tutte le mie zie!" Erano sedute tutte vicine, ma mi guardarono un pò male , perché sono spesso inopportuna e non riesco a fingere neanche per buona educazione. Comunque volevo bene alla zia Licia . Credo che tutte le cose descritte, dai cioccolatini alòle leggi razziali, siano interessantissime, qualcuno, forse tu, dovrebbe scriverle e conservarle, i giovani se ne approprieranno al tempo giusto.

Anonimo ha detto...

Bellissimo post Soffio, ricco di riflessioni per te e per chi legge. io ho sempre amato molto sentire mio nonno che raccontava le storie della nostra famiglia, e di tutti i nipoti sono stata l'unica a dedicargli il mio tempo di bambina. Ed oggi se ritiro fuori un aneddoto le mie sorelle e i miei cugini, stupiti, mi chiedono come sappia a sapere certe cose. Mi spiace pensare che di sicuro sarò l'unica a ricordarle, non ho nessuno a cui raccontarle a mia volta.
Buona giornata! :)

Federica ha detto...

sfogliare vecchie foto ha sempre qualcosa di magico, soprattutto quando le persone non ci sono più!

olgited ha detto...

Bellissimo post,caro Soffio,anch'io sono pressapoco della tua età,ma purtroppo ho pochi parenti!!!Stammi bene doctor.Un salutone dal Friuli.Olga

Paola Tassinari ha detto...

...il passato ci rovina il futuro eppure sempre noi tutti stiamo a dirci :"ah quanto era bello un tempo!"
Al mio funerale musica, vino, cibo ed allegria.
Ciao Soffio ti leggo sempre tanto volentieri.

Stefania ha detto...

le foto dicono molto, moltissimo...

@enio ha detto...

mia madre, 86enne è quella che tiene tutte le foto negli album dei matrimoni dei sui fratelle e delle sue sorelle, dieci, e di tutti i suoi nipoti... non oso pensare a quando non ci sarà più.Ogni estate quando sono da lei do sempre una ripassata alle foto...

alessandra ha detto...

Mi è capitato dopo l'ennesimo distacco nella mia vita, di rifuggire dai ricordi, mi sembrava di trascinarmi nel passato e sentivo una voglia impellente di futuro dove essi non potessero regnare. ma ecco arrivare i miei figli, una quattordicenne ed un ventenne con:Mamma, cosa avrebbe detto nonno, come si è salvato il bisnonno ardito?La nonna a vent'anni era bella? Quando hai dato il tuo primo bacio?
Allora ho dovuto rispolverare i ricordi tirando giù una valigetta verde degli anni 40, quando lo zio fuggì a piedi dalla Jugoslavia, 50 km al giorno, lessi loro lettere d'amore del tipo:- pura ti ho trovato e pura ti ho lasciata- tipo internet...scherzo! Oppure:-ho venduto il maiale , avremo dei soldi per l'inverno- e via dicendo.
Non sono mai sazi di racconti ed io un po' ho trovato della saggezza di un passato che ha contribuito a strutturarmi come persona.

olgited ha detto...

Nel mio blog c'è un premio per te!
http://miscellaneablogspotcom.blogspot.it/

Loredana ha detto...

Sarà per questop che non mi faccio mai fotografare?? ;)

loredana

patrizio spinelli ha detto...

Ecco, dopo Eros, puntualmente arriva Thanatos, due tipici temi della psicoanalisi freudiana; ma non voglio fare incursioni nella dottrina, in cui Lei è maestro, caro Mister Soffio. Piuttosto parlando della morte, mi vengono alla mente Ugo Foscolo e i poeti sepolcrali inglese a cui il poeta ispira la sua celebre “ I sepolcri “.
Come dimenticare un verso di Satura di Eugenio Montale, in cui, anche qui il poeta, cita una agenzia di pompe funebri che si chiamava “ L’ avvenire “. Qui, Montale, rimarcava l’ insuperabile ironia che si nascondeva dietro l’ esilarante appellativo dato a quel funereo esercizio. Non possiamo dimenticare “ a’ livella “ del grande Totò, al secolo Antonio De Curtis.
Ma andiamo innanzi. Lei, al rito funebre della Sua anziana parente, scrutando i volti, della numerosa tribù del parentato, non può fare a meno di notare che non sono solcati dalle lacrime di dolore delle celebri prèfiche di ellenica memoria, ma hanno espressioni diciamo meno consòne all’ occasione.
Cosa vuole, ormai la morte, non è più una “ tragedia greca “ ; ormai sono più un affare per i gestori di agenzie funebri, per i fioristi e forse per i notai. I parenti, possono perfino mostrare un timido sorriso, senza vergogna. Dico questo, senza entrare nel caso della sua parente, che cita nel Suo post, e a cui mi associo nel dolore, ma mi riferisco più in generale.
La saluto con rispetto, con le dita a corno….

Elio ha detto...

Soffio, ottimo spicchio di vita vissuta. Perfetta la descrizione di quello che avviene ad un funerale. Ho cugini e cugine che vedo solo in momenti del genere e quindi l'ultima volta risale ai funerali di mio padre 25 anni fa. Mia madre è ancora viva e festeggerà il 96° compleanno domenica prossima. Un caro saluto.

Silver Silvan ha detto...

Mmm, che argomento interessante. Lo vogliamo ribattezzare Soffio al cuore, 'sto blog? Giusto per rimanere in tema.

Pierluigi ha detto...

Bruciare le foto, bruciare le carte. Fare a brandelli l'amore.
Tirare lo sciacquone.