mercoledì 9 maggio 2012
POESIA
Amici del blog mi hanno spinto a riportare un brano di Wistawa Szymborska
......ma i poeti sono i peggiori.
Il loro lavoro é disperatamente poco fotogenico.
Un individuo siede alla scrivania o giace su un divano e fissa immobile una parete o il soffitto.
Di tanto in tanto, questa persona butta giù sette righe, per poi cancellarne una quindici minuti più tardi, poi passa un'altra ora, durante la quale non accade nulla...
Ho menzionato l'ispirazione.
Quando viene chiesto loro cosa sia e se esista davvero, i poeti contemporanei rispondono evasivi.
E non perché non abbiano mai avuto la grazia di questo impulso interiore.
solo, non è facile spiegare a qualcun altro ciò che tu stesso non capisci.
Quando mi viene posta questa domanda, anche io esito.
Ma la mia risposta é : l'ispirazione non é privilegio esclusivo di poeti o artisti in generale.
C'é, c?é stata e sempre ci sarà una serie di persone che riceve la sua visita.
Di questo gruppo di individui fanno parte quanti hanno consapevolmente scelto la propria vocazione e svolgono il proprio lavoro con amore eimmaginazione.
Può trattarsi di medici, insegnanti, girdianieri - e potrei andare avanti a elencare migliaia di altre professioni.
Il lavoro di queste persone diventa un'avventura continua, nella misura in cui roiescono a trovarvi sempre nuove sfide.
Le difficoltà e le battute d'arresto non soffocano la loro curiosità, e da ogni problema che risolvono scaturisce un nugolo di nuove domande.
Qualunque cosa sia l'ispirazione, nasce da un continuo "non lo so"
Tratto da "La prima frase é sempre la più diffcile" di Wislawa Szymborska
(1923-2012), premio Nobel per la letteratura 1996
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21 commenti:
Grazie per aver condiviso questo bellissimo pensiero.
Credo anche io che l'ispirazione ci sia nella vita di tutti.
buona serata
loredana
Fantastica!!!
Ha ragionissima! :D
"Non ce l'ho con la primavera
perché è tornata.
Non la incolpo
perché adempie come ogni anno
ai suoi doveri...." ,questa la adoro.
Una gran donna.
Non avevo mai pensato che l'ispirazione partisse da un 'non lo so'. Ora mi spiego le esitazioni, le sensazioni di blocco, di vuoto e di incertezza.
Bella citazione, Soffio!
C'è l'ispirazione, anche nelle piccole cose quotidiane, e, quando manca, basta aspettare un po'... torna sollecitata dall'amore per quello che si sta facendo.
hai ragione...punto!
ti ho letto con gran piacere, se ti va passa dal mio blog, e clicca su segui questo sito cosi nn ci si perde di vista tra i tanti blogger presenti nella rete^^ io sono una tua nuova sostenitrice a presto.
Non lo so ...maledette tre parole fonte di inquietudine, di nebbia e di sabbie mobili, molto meglio l'attimo in cui si accende la lampadina e per qualche tempo...lo so.
Ciao.
Il filosofo Umberto Galimberti, in un suo saggio, ci parla di Memoria (Mnème) anima dei poeti che è nello stesso tempo (Mnemosyne), madre delle Muse ed ispiratrice dei poeti. [...] Il suo compito dice Galimberti è di trascendere il tempo e guadagnare l' eterno. Memoria, sorella di Krònos e di Okeanos, possiede ii poeti rendendoli "entusiasti". La possessione (katakoché), sottrae il poeta al ritmo della vita quotidiana, alla scansione del tempo lineare, per portarla in quella condizione di entusiasmo ( enthousiasmos), tipica di chi ha in sé un dio ( én-theos). Nell' entusiasmo, infatti, non parla più il poeta, ma il dio che lo abita.
Questa condizione di " possessione" e di " entusiasmo" senza di cui non c'è creazione poetica, è riconosciuta anche da Platone che la annovera tra le forme di divina follia ( theia mania).
Chi è poeta per "tecnica" e non per " possessione ", on dispone di quella visione che i Greci chiamavano eptopteìa, che significa " guardare al di sopra" e non " indietro ", per ricostrurire il proprio passato o per rintracciare la propria identità.
Come tutte le imprese che non dipendono unicamente dall' uomo, la creazione poetica contiene qualcosa che dice Omero, non è stato scelto (éloito) ma concesso ( edédoto), dove " concesso", significa "dato dagli dei", per cui non sono da gettare, gli ambili doni degli dei/ perchè sono essi a darli, e nessuno può scegliere questo o quello.( Iliade, III, 65-66).
Il rapporto col dio esige il sacrificio dell' Io; la vista superiore, l' éptoteia, ha la sua controparte nella cecità per le cose della terra. [...], ho citato letteralmente Galimberti, perchè credo che riassuma abbastanza bene, il tema dell' ispirazione poetica.
Certo, se la grande poetessa polacca, pur avvertendo quel senso di divina possessione, non sa poi spiegarla, è proprio perchè la poetessa, non riesce razionalmente e descrittavamente a comunicarla.
Certo, l' ispirazione non è concessa solo ai poeti, ma anche ad altri artisti siano che essi siano musicisti, compositori, pittori, architetti.
Non mi trova d'accordo, che possa raggiungere chi esercita delle professioni, dove la razionalità ha la prevalenza.
A bientot, Mister Soffio.
semplicemente unica!
Il "porsi domande". Questo è l'essenza del vivere
l'ispirazione è questione di forme da modellare. sì, anche un giardiniere può avere ispirazioni e trasmetterle. forse certi linguaggi si prestano di più. ciao
Sono considerazioni che danno grande slancio etico e culturale!
la visita. non so se è una visita, forse è una visita a se stessi. quanti di noi si visitano così poco! ciao soffio
Mi piace molto questa poetessa! Ciao Soffio!
"...l'ispirazione non é privilegio esclusivo di poeti o artisti in generale."
Conforta saperlo...
Amo molto la poesia e i poeti,(Un po meno il Leopardi che ho dovuto amare per forza) dai classici ai giorni nostri.
Le parole sono pietre,scriveva qualcuno e con le pietre a volte si può rappresentare la leggerezza dell'anima.
Ciao,fulvio
P.s.Bello il carro e imponente il carro funebre,ma spero di farci un giretto il più tardi possibile.
Wislawa Szymborska ha reso il mondo migliore.
L'ispirazione serve ai poeti,perchè hanno il dificile compito di rendere più lieve e accettabile la realtà, senza falsarla.Ma forse è vero tocca qualche volta anche noi comuni mortli,è un'idea che scatta e ci aiuta nelle incertezze,la scintilla che ci sostiene nei momenti "no".
Ciao Soffio.
Ieri sera parlavo d'ispirazione con un'artista, ne sottolineavamo l'energia prodotta da questo stato d'animo, se così si può definire, che in un certo senso tende a proiettarsi al di fuori dei contorni della realtà e di ciò che è visibile e spiegabile. Un essere ispirato entra nella vita osservandola da spettatore ma cercando di viverla da protagonista. Lei si è spiegata in questi termini: davanti a me c'è una lega da plasmare, materia, c'è del colore, una tela, io devo cercare ciò che può legare questi elementi" Oppure:" amo dipingere le persone, e quando lo faccio penso a Leonardo da Vinci, immagino la loro anatomia". Io molto semplicemente penso spesso:guai a sprecare talenti che ci sono stati dati e guai a cercare di non scoprirli.Il poeta con le parole cerca di fare tutto questo, legare materia a colore e spirito in una sorta di racconto e testimonianza.
Da poeta/scrittrice posso asserire che tutti se vogliono possono essere poeti o scrittori, ne da prova l'web zeppo di versi e diari personali...ma credo nella vera poesia, credo nel bagaglio culturale ereditato dai nostri Vati che ci deliziano ancora.
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